Politica in TV


13
dicembre

REPORT TORNA AD ANTIGUA SULLE TRACCE DI BERLUSCONI. E SULL’ESPOSTO DI TREMONTI ALL’AGCOM LA GABANELLI ACCUSA: AVVISATA IN RITARDO

Milena Gabanelli

Perché mi è stato comunicato così in ritardo dell’esposto del ministro Tremonti contro Report e su mia richiesta?“. Milena Gabanelli ruggisce e mostra sùbito gli artigli. Anche lei ha qualcosa da rivendicare e la telecamera è lì apposta a raccogliere la sua irritazione. Iera sera, in apertura dell’ultima puntata del suo programma, la giornalista ha così denunciato il fatto che la Rai le avesse fatto sapere solo tre giorni fa della vertenza del Ministro dell’Economia notificata dall’Agcom lo scorso 29 novembre. Nel documento Tremonti lamentava una informazione scorretta di Report sul suo operato e chiedeva al Garante diritto di replica.

Io sono entrata in possesso dell’esposto solo il 10 dicembre, quindi 12 giorni dopo la notifica, e su mia richiesta: mi sono rivolta all’ufficio legale attraverso il direttore di Raitre Ruffini” ha affermato la conduttrice di Raitre, che ora avrà un mese esatto per disporre le sue difese. Sembrano pochi, ma in realtà la Lady di ferro dell’informazione corsara sa già come ribattere alle accuse e ieri sera ne ha dato dimostrazione al suo pubblico. “Tremonti, da noi più volte sollecitato, non ha mai risposto. Il ministro invoca il contraddittorio? Ma chi più di lui era titolato a garantirlo?” ha detto, incalzando ”Tremonti è libero di intraprendere le iniziative che vuole, anche se normalmente chi si sente diffamato si rivolge alla magistratura o chiede l’obbligo di rettifica. Ma il diritto di critica è sacrosanto. E la nostra critica si basa sui fatti“.

La Gabanelli furiosa è pronta a battersi e per questo sta già predisponendo una “corposissima documentazione sulle fonti, sui curriculum dei personaggi intervistati, sulle richieste di intervista alle quali non abbiamo ricevuto risposta“. Intanto la Rai, tramite direzione Affari Legali, ha fatto sapere che non ci sarebbe stato nessun ritardo nella comunicazione dell’esposto a Raitre. La denuncia di Tremonti, dicono,  è stata notificata “in data 2 dicembre, inviata al direttore della terza rete il giorno 3 dicembre e poi formalmente trasmessa il 10 dicembre“.




11
dicembre

TREMONTI RICORRE ALL’AGCOM CONTRO LA GABANELLI. CON UN ESPOSTO IL MINISTRO CHIEDE DI REPLICARE A REPORT

Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia

Dalle imposte agli esposti, Giulio Tremonti ha sempre qualcuno a cui farla pagare. (De)formazione professionale. Stavolta il Ministro dell’Economia ha puntato il mirino su Milena Gabanelli, la lady di ferro della terza rete. Motivo? Il 24 ottobre scorso la giornalista aveva trasmesso una puntata di Report intitolata “Conti, sconti e Tremonti” che analizzava in modo critico alcune sue scelte operati nel tentativo di far quadrare i bilanci. Manovre fiscali, tagli, lotta all’evasione, Raitre aveva raccontato il lavoro del Ministro a modo suo. A lui sono subito girate le aliquote e senza pensarci troppo ha deciso di reagire presentando un esposto all’Agcom.

Tremonti si è quindi rivolto direttamente all’Autorità garante delle comunicazioni retta da Corrado Calabrò, senza scomodare i suoi avvocati. Il suo esposto, molto dettagliato nei punti che intende contestare a Report, è stato notificato dall’Agcom giovedì mattina e ieri pomeriggio ha raggiunto puntuale Milena Gabanelli e il direttore di Raitre Paolo Ruffini. Dalle reazioni stizzite, rilasciate all’indomani della messa in onda della puntata, il Ministro è passato ai fatti. Non è la prima volta che Tremonti ricorre al Garante conto Report; già lo scorso anno aveva vergato due esposti dopo un’inchiesta della trasmissione sulla “social card“.

Nel documento inviato stavolta all’Authority, il Ministro dell’Economia chiede ”l’immediato esercizio dei poteri sanzionatori e ripristinatori di cui è dotata l’Autorità“. La trasmissione della Gabanelli avrebbe violato “i principi di completezza, correttezza, obiettività e imparzialità dell’informazione“, per questo Tremonti vorrebbe replicare “all’ attacco personale” ottenendo uno spazio adeguato per sostenere le proprie tesi. Invoca pure lui il bistrattato contraddittorio, che di recente ha trovato una delle sue più discusse applicazioni nell’intrevento del Ministro Roberto Maroni alla trasmissione Vieni via con me.


30
novembre

GAD LERNER FA L’INFEDELE. LA7 RISPONDE CON L’ATTUALITA’ ALLA SPALLATA DI VIENI VIA CON ME

Gad Lerner

Non di solo Fazio vive l’uomo. Eppure da quattro settimane il prime time del lunedì italiano fa binomio con Vieni via con me, il programma che ha smantellato a suon di ascolti lo stereotipo secondo il quale la tv impegnata non tirerebbe più. Alla faccia, 9milioni e rotti di telespettatori la Rai non li vedeva da tempo se non durante qualche partitona di calcio. Da quando è cominciata la trasmissione della premiata ditta Fazio&Saviano è stato subito amore, così nel turbinìo di elenchi e monologhi il pubblico è andato in estasi, riuscendo persino a scordarsi che il lunedì sera la tv di qualità esisteva da un pezzo. E ha continuato a farlo, se è per questo.

Se state pensando al GF siete un attimino fuori strada, perchè invece stiamo parlando dell’Infedele di La7. Il talk show condotto da Gad Lerner sulla rete cenerentola delle generaliste ha sempre costituito un apprezzabile approfondimento all’attualità, fatto con garbo e con l’accortezza di dare voce ad ospiti che non appartengano alla solita cricca incollata alle poltroncine dei salotti tv. Un programma con ritmi tutti suoi, ma evidentemente non così à la page da reggere all’ondata d’urto di Vieni via con me, lo spettacolo che tutti devono vedere. La divina liturgia di Raitre ha tirato una spallata all’infedele spazio di La7, facendogli dimezzare gli ascolti che fino a un mese fa navigavano oltre il 4%.

Nonostante lo scivolone, Gad Lerner non si è perso d’animo e in queste settimane ha allestito delle puntate di tutto rispetto quasi in risposta alle cannonate sparate dalla torre d’avorio della terza rete. Così, se Saviano parlava delle infiltrazioni mafiose al nord Italia scomodando la Lega (e facendo infuriare il ministro Maroni), su La7 veniva messo sotto torchio Marcello Dell’Utri, definito dal pm Antonio Ingoria la testa di ponte tra le cosche siciliane e “certi ambienti del mondo finanziario e imprenditoriale milanese“. Allo stesso modo, ai monologhi di Vieni via con me sulla cosiddetta “macchina del fango“, l’Infedele replicava intervistando Vittorio Feltri, considerato uno dei massimi esperti di quel meccanismo.





24
novembre

STRISCIA LA NOTIZIA CONSEGNA IL TAPIRO ALLA MUSSOLINI “VAJASSA”. LEI AVVERTE SILVIO IN TV: ATTENTO LA CARFAGNA TI VUOLE INFINOCCHIARE

Mara Carfagna e Alessandra Mussolini

Qui c’è un Bocchino di troppo. Ovviamente parliamo di Italo, il capo delle truppe cammellate di Futuro e Libertà, braccio di destro di Gianfranco Fini. Messo da parte lui, questa è una storia tra donne che si tirano i capelli e fanno la voce grossa. Una bella litigata, insomma. Tutto comincia qualche giorno fa, quando il ministro Mara Carfagna annuncia l’intenzione di dimettersi da ogni incarico a causa di divergenze con il Pdl campano e definisce Alessandra Mussolini, che ne aveva criticato la scelta, una “vajassa” (una donna poco elegante, diciamo così). Il motivo della premurosa definizione è una foto che la discendende del Duce aveva scattato al Ministro mentre alla Camera osava parlare con Italo Bocchino. Che scandalo! La querelle verbale tra le primedonne di Palazzo ha sùbito richiamato l’attenzione di Striscia la notizia, che ieri ha mandato in onda l’effettuata consegna del tapiro d’oro alla Mussolini.

Raggiunta dall’inviato del tg satirico Valerio Staffelli, l’onorevole del Pdl è tornata sullo scatto incriminato e ha gettato la faccenda sul piano politico: “Con quella foto lei ha fatto outing” ha commentato, riferendosi alla Carfagna. Poi ha rivolto un appello direttamente al premier. “Io vorrei dire al Presidente Berlusconi: Caro Presidente non ti fare infinocchiare da questa qui, perché questa qui, anche se ti dirà piangendo ‘io sto con te, io non ti tradisco’, in realtà sta con Bocchino“. Il tapiroforo di Striscia ha anche ironizzato sulla questione, punzecchiando la ‘siora Mussolini’ e ascoltando poi le motivazioni che l’avevano resa così nera (di rabbia, si intende) con la collega di partito.

Si è arrivati quindi a parlare di quell’epiteto rivoltole dalla Carfagna. “Vajassa? Ma cosa vuol dire vajassa?!“ Figurarsi, Staffelli era a sagra e alle sue provocazioni la Mussolini ha ribattuto: “È il bue che dice cornuto all’asino. La Carfagna si deve scusare pubblicamente perchè un Ministro non può attaccare le donne e non le può insultare. Le donne andrebbero tutte tutelate dal Ministro delle Pari Opportunità, anche le ‘vajasse’. Lei deve dire: Ho sbagliato…”. L’onorevole si è infervorata e infine ha aggiunto: “Purtroppo il braccio non lo alzo più, ma dovrei alzar un pugno e darglielo in testa. Non l’ho fatto e ho sbagliato”. La ’siora Mussolini’ era attapirata, non ci sono dubbi.


23
novembre

BERLUSCONI INTERVIENE A BALLARO’ E SULL’EMERGENZA RIFIUTI ACCUSA: SIETE DEI MISTIFICATORI (VIDEO)

Silvio Berlusconi - Ballarò

Silvio alza la cornetta e chiama Ballarò. Il presidente del Consiglio Berlusconi è intervenuto telefonicamente in diretta nel talk show di Raitre condotto da Giovanni Floris. Il premier ha voluto dire la sua sul problema dei rifiuti a Napoli e Terzigno, di cui si stava discutendo in studio. “Il mio è un ritorno di protesta” esordisce il Cavaliere, che si lamenta di un servizio mandato in onda definendolo “assolutamente mistificatorio“. Poi si infiamma e spiega le mirabolanti misure che il Governo avrebbe preso in Campania per risolvere l’emergenza monnezza. “Le promesse fatte sull’emergenza rifiuti sono state assolutamente mantenute” dice. Un Berlusconi particolarmente infervorato, come non lo si sentiva da tempo.

All’inizio del collegamento con il premier Floris ha chiesto al Cavaliere di accettare anche delle domande. Berlusconi ci sta, ma poi parte in quarta e il maestrino dalla penna rossa di Ballarò non riesce più ad interromperlo. Lo fa solo dopo un paio di minuti, quando cerca di incalzarlo ed aprire una discussione. Ma il Cavaliere sbotta: “Non mi interrompa, mi lasci continuare“. Poi spara il siluro, attacca la trasmissione di Raitre e il suo conduttore. “Crede che la Rai sia sua mentre è pagata da tutti i contribuenti. Siete i soliti mistificatori ma è una tecnica che con me non funziona perché se permette di tv ne so io più di lei accusa Berlusconi, che riattacca il telefono senza lasciare spazio a repliche. Una tecnica collaudata che il Cav rispolvera ogni qual volta intervenga in trasmissioni non propriamente favorevoli al suo governo. Lo aveva fatto anche lo scorso giugno, telefonando sempre  alla trasmissione di Floris (il precedente, qui).

Il giornalista, terminato l’intervento fiume di Berlusconi di stasera, ha precisato: “Ballarò si caratterizza perché tutti si confrontano nella chiarezza, nella trasparenza. Abbiamo sempre ospitato le telefonate del Presidente Berlusconi pagando di nostro in capelli bianchi e in voglia di fare questo mestiere“. Applausi da curva ultrà in studio. Chi ha fatto gol?

QUI IL VIDEO





17
novembre

MARONI VS SAVIANO: E’ GIUSTO CHE IL MINISTRO DELL’INTERNO REPLICHI A VIENI VIA CON ME?

Roberto Maroni

Faremo per alzata di mano o apriremo direttamente il televoto. In un modo o nell’altro dovremo stabilire se Vieni via con me sia un programma di intrattenimento oppure un spazio televisivo contaminato dalla politica. Quale dei due? La distinzione è imprescindibile se vogliamo interpretare con serietà il confronto a distanza che ieri ha coinvolto il ministro dell’Interno Roberto Maroni e lo scrittore Roberto Saviano. Nella puntata di lunedì scorso l’autore di Gomorra aveva denunciato le infiltrazioni criminali nel nord Italia (niente di nuovo) e accusato la Lega di interloquire con la mafia. Parole che hanno fatto infuriare il ministro Maroni, il quale ha chiesto al Presidente di Vigilanza Rai e ai presidenti delle Camere di poter replicare nel programma di Fabio Fazio a quelle affermazioni ritenute “totalmente prive di fondamento, offensive e diffamatorie“.

Di fronte alla reazione del capo del Viminale lo scrittore e anchorman di Vieni via con me si è detto stupito e allarmato: ”non capisco di quali infamie parli. Temo che abbia visto un’altra trasmissione, io ho raccontato solo fatti“. A far la voce grossa contro Maroni ci ha pensato il capo struttura di Raitre Loris Mazzetti: “Se si è sentito offeso ci quereli. Non credo ci sarà la possibilità di replicare nel nostro programma culturale” ha sentenziato. In serata, però, il direttore della terza rete Paolo Ruffini ha allentato la tensione offrendo al Ministro dell’Interno la possibilità di “rilasciare una dichiarazione scritta o filmata di rettifica o replica a quanto affermato” assicurando che questa troverà posto all’ interno della prossima puntata.

E’ giusto che Maroni replichi a Saviano o no? Al domandone si risponde solo stabilendo una volta per tutte a che genere televisivo appartiene Vieni via con me. Infatti, nel caso lo si consideri un programma di intrattenimento e cultura (come sostiene Mazzetti) è naturale che la presenza di un ministro sia a dir poco fuori luogo, non prevista. Se invece dovessimo assumere che nel programma di Fazio si parla anche di politica allora sarebbe giusto che ad una voce se ne aggiungesse un’altra di contraddittorio. E’ la regola base della “tv libera”, in caso contrario saremmo di fronte a un cosiddetto “bavaglio”


16
novembre

BERLUSCONI, DOMANI A MATRIX: “VADO IN TV PER PARLARE AGLI ITALIANI”

Silvio Berlusconi

Ghe pensi mi. Silvio Berlusconi gioca il tutto per tutto e nei giorni più difficili della sua carriera politica si aggrappa ancora alla tv. Il piccolo schermo ha sempre portato bene a Sua Emittenza, da qui la decisione: “vado in televisione e parlo agli italiani“. Domani il premier dovrebbe essere ospite a Matrix, la trasmissione di Canale 5 condotta da Alessio Vinci. Secondo indiscrezione trapelate da ambienti Mediaset sarebbero in corso contatti con la Presidenza del Consiglio per organizzare una puntata speciale proprio con il Cavaliere. La sua presenza è ancora da confermare, ma pare impossibile che Silvio si lasci scappare questa occasione nei giorni in cui, tra bungabunga e ribaltoni, siamo alla politica del tutti contro tutti.

Dopo le dimissioni dei ministri finiani dall’esecutivo, ora il Governo inossidabile di Berlusconi assomiglia sempre più al Titanic. In serata il Presidente della Repubblica incontrerà i Presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, per discutere proprio della sua tenuta. Cade o non cade? Di questo ed altro potrebbe parlare Berlusconi in tv nel caso accettasse l’invito di Matrix. Altri argomenti scottanti sono la leadership del centrodestra dopo la nascita di Futuro e Libertà di mister Tulliani e la possibilità di chiudere baracca e burattini ed andare filati ad elezioni anticipate.

A proposito, i notisti politici più informati danno già per scontato il fatto che in primavera si andrà alle urne e avvertono che i politici hanno già iniziato la campagna elettorale a suon di dichiarazioni. Da Bersani a Di Pietro, tutti cercano di attirare l’attenzione degli elettori. Quale strategia sceglierà il Cavaliere, che del teatrino è la primadonna? Già domani potremmo vederlo a Matrix, pronto a parlare agli italiani, a convincerli che ha ancora sette vite a disposizione. Che quando tutto crolla, per lui  c’è sempre un predellino di scorta.


16
novembre

L’ITALIA DI VIENI VIA CON ME: UNA REPUBBLICA FONDATA SUGLI ELENCHI

Roberto Saviano nella seconda puntata di Vieni via con Me

L’Italia di Vieni via con me è una Repubblica fondata sugli elenchi. Se ne hai uno sotto mano (magari telefonico o della spesa) è fatta: Fabio Fazio potrebbe invitarti nel suo programma come ospite. Non conta che tu sia intelligente o scemo, che tuo cognato possegga una casa a Montecarlo o una bettola in periferia; ti basterà leggere una lista per fare tv di qualità. Ieri sera su Raitre è andata in onda la fiera dell’elenco, show atteso da giorni che ha unito sullo stesso palco un Presidente della Camera, un leader politico d’opposizione, un prete no global e un comico scalcagnato. Un’altalena di contenuti, capace di appassionare e far riflettere ma anche di deludere al punto che qualche telespettatore avrà fatto propria la domanda refrain della trasmissione: vado via o resto?

Resto perchè… c’è Roberto Saviano. Dopo gli ingranaggi della cosiddetta “macchina del fango”, spiegati con dovizia settimana scorsa, ieri lo scrittore è tornato a parlare di mafia, raccontando gerarchie e rituali che disciplinano l’affiliazione di un uomo d’onore. Al centro del suo monologo un’accusa ben precisa rivolta al nord: “La Lombardia è la regione con il più alto tasso di investimenti criminali d’Europa. E’ Milano la capitale degli investimenti mafiosi” dice. Saviano snocciola elenchi (pure lui…) poi spara un teorema sui picciotti padani. Secondo l’autore di Gomorra la Lega sarebbe sodale con la criminalità organizzata, che allunga le mani sugli appalti più redditizi e gioisce ogni qual volta sente parlare di scudo fiscale o decreti sulle intercettazioni. Insomma, la città della Madunina sarebbe diventata la succursale di Casal di Principe. O viceversa, paisà.

Meno male che a vigilare sul Paese e far sorridere ci pensano i beneamati politici: è l’atteso momento di Gianfranco Fini e Pierluigi Bersani. Il leader del Pd entra per primo, cravatta rossa d’ordinanza, e impettito davanti al microfono scandisce i valori di sinistra come fosse ad un comizio. Laicità, etica, lavoro, istruzione, sicurezza… Compagni avanti il gran partito. Poi arriva il futurista Fini e pure lui attacca con la litania degli ideali. “Destra vuol dire etica pubblica, cultura dei doveri. E’ lo stato che deve garantire che la legge è davvero uguale per tutti…”. Eia Eia alalà. Giochetto: togliete le parole ‘destra’ e ’sinistra’ e trovate le differenze. Nel giro di dieci minuti finisce tutto, Fini e Bersani spariscono dietro le quinte. Si torna a parlare di politica.