Che crudeltà a MasterChef 2. Unire carne e pesce si sa, è una cosa che in cucina non è solito fare. Ma gli anni ‘80 sono stati, in campo culinario e non solo, un decennio piuttosto importante, florido dal punto di vista creativo e sicuramente molto sperimentale. Ed è proprio in quegli anni che è nato il famoso “mari e monti”, che i 12 superstiti di MasterChef 2 hanno dovuto loro malgrado riproporre nella difficile Mistery Box del quinto appuntamento, che prevedeva l’utilizzo contemporaneo del vitello e dei gamberi, per la creazione di un piatto “stellato”, ovviamente.
A vincere è stato Maurizio, il copywriter, che ha sempre dato vita a dei piatti piuttosto particolari, non tanto nei sapori quanto invece nell’estetica. Per Maurizio ovviamente la possibilità di scegliere l’ingrediente principale del successivo Invention Test, tutto a base di dolci natalizi. Con una piccola particolarità: compito dei concorrenti è stato quello di utilizzare l’ingrediente come base per una pietanza completamente nuova e stravolta. Maurizio ha optato per il panforte, creando non poche difficoltà a gran parte dei suoi colleghi. A giudicarli, oltre a Carlo Cracco, Joe Bastianich e Bruno Barbieri, anche Iginio Massari.
Tra un disastro e l’altro, a trionfare è stato l’avvocato Tiziana – che quindi è stato nominato il caposquadra della successiva prova in esterna – mentre ad abbandonare la cucina del talent show di Magnolia è stato ingiustamente Guido che, è vero che aveva proposto un “mappazzone”, ma – a differenza dell’altra peggiore Agnese, aveva tentato almeno di reinventare il piatto come richiesto dalla prova. La “finta tonta” siciliana si è invece limitata a disporre il panforte sul piatto, una con-fusione talmente inutile che Cracco si è addirittura rifiutato di assaggiarla. Potremmo parlare di uno strano caso di favoritismo, che in un programma così meritocratico in tutta sincerità ci ha lasciato un po’ di stucco.