Le Interviste di DM


26
aprile

INTERVISTA A PAOLA BARALE: ECCO PERCHE’ NON HO ACCETTATO DA SUBITO LA CONDUZIONE DE LA PUPA E IL SECCHIONE.

E’ tornata in grande spolvero. Raggiante, con un immancabile nuovo look e assolutamente in forma. Dopo nove anni di assenza e una parentesi “talpesca” in Sudafrica, si è riappropriata del video grazie ai reality show. Genere, quest’ultimo, che non ha mai gradito ma che, oltre ad averla aiutata a “voltar pagina” in un periodo buio, sancisce una rentrèe con un riscontro di pubblico decisamente buono. Inizialmente titubante, e non per questioni economiche – come ci tiene a sottolineare, ha accettato la conduzione dell’agognato ritorno de La Pupa e il Secchione. Per darle il bentornato anche noi, abbiamo intervistato Paola Barale mentre era in compagnia dell’amico di sempre Luca Tommasini, poco prima della messa in onda della seconda puntata del reality show di Italia1.  

Volevo iniziare con una considerazione. Sai che brava!?!

Ma io ti ringrazio. Probabilmente è perchè mi diverto, la Pupa e il Secchione è intrattenimento puro.  Devo dirti che mi sono piaciuta abbastanza anche io.

Come mai abbiamo dovuto aspettare tutti questi anni prima di vederti nuovamente in video?

Quando decisi di non far più Buona Domenica non lo feci perchè non avevo più voglia di lavorare. Era piuttosto voglia di fare altro. Potevo permettermi il lusso di fermarmi un attimo, cosa che ritengo sia una grande opportunità che non tutti hanno, e ho preso del tempo. Alcune cose che mi hanno proposto non mi sono piaciute, quelle che aspettavo non sono mai arrivate ma ora è arrivata quest’opportunità in un momento in cui avevo davvero una gran voglia di tornare. Così ho accettato.

Non subito a quanto pare…

Non ho accettato sin da subito, ma non è stata una questione economica come hanno scritto in tanti. Sin dall’inizio, da quel punto di vista, non ci sono stati problemi. Percepisco una cifra adeguata ai tempi che ci sono oggi. Era, invece, una questione di contenuti: all’epoca non vidi il programma perchè non ero in Italia ma, stando a ciò che si diceva, mi sembrava che non mi piacesse. Prima di accettare, quindi, ho voluto vedere di cosa si trattasse e capire quale sarebbe stato il mio ruolo. All’inizio mi sembrava uno show offensivo nei confronti delle donne, poi ho visto che si trattava di un gioco, una parodia. E mi piace perchè è spudoratamente onesto nel senso che non fa finta di essere un’altra cosa: è una comicità facile ma dichiarata.

A proposito di estero e viaggi, tempo fa anticipammo su DM l’arrivo di un tuo programma alla scoperta della cultura asiatica…

Era una gran bell’idea scritta da alcuni miei amici conosciuti durante la Talpa in SudAfrica. Purtroppo il progetto non è andato avanti. Ma guarda un po’ se devi sempre farmela…




24
aprile

INTERVISTA A PAOLA BARALE. LUNEDI, SU DAVIDEMAGGIO.IT

Paola Barale, intervista

Lunedi, su davidemaggio.it


23
aprile

INTERVISTA A ROBERTA MIRRA, HEAD OF FORMAT FACTORY DI EINSTEIN MULTIMEDIA: “IL LIVELLO DI INNOVAZIONE IN ITALIA E’ ESTREMAMENTE BASSO A CAUSA DELL’ASSETTO DEL SETTORE”

Roberta Mirra, Head of Format Factory Einstein Multimedia

Nell’ambito del progetto di ricerca “Web 2.0 ed innovazione: il ruolo dei blog nell’entertainment televisivo oggi è la volta del contributo di Roberta Mirra. Salernitana, entra a far parte di Einstein Multimedia nel 2000, come produttore esecutivo, per poi approdare, nel 2006, all’attuale posizione di Head of Format Factory. Proprio il suo ruolo di costante ricerca ed ideazione di nuovi prodotti (da una sua intuizione nasce Taglia e Cuci, dissacrante e originale sitcom in onda su Fox, ndDM) ha fatto di Roberta Mirra l’informant ideale per la ricerca in oggetto. Ecco le sue dichiarazioni.

Roberta, come avviene il processo che va dall’ideazione al lancio di nuove produzioni televisive (fiction incluse) in Einstein Multimedia?

Il processo ideativo non è mai scevro da valutazioni legate al marketing, all’analisi dei palinsesti dei broadcasters a cui ci si indirizza nella successiva fase commerciale. L’ideazione quindi viene “costretta” in argini più o meno ampi dove dovrà  tenere conto di alcuni fattori imprescindibili:  target della rete, il particolare slot time a cui ci si indirizza, alla capacità di budget, alla conduzione (più strettamente legata alla rete) o cast (nel caso unscripted), all’innovazione e non ultimo alla linea editoriale. L’idea quindi è “al servizio” delle esigenze del possibile committente. E allora si andranno ad analizzare le criticità dei palinsesti e si lavorerà su quelle sia per i prodotti scripted che per gli unscripted (intrattenimento). Non secondario, ma collocabile a pieno titolo all’interno del processo creativo, è l’adattamento di un format straniero (laddove è consentito dal titolare dei diritti) che prevede una serie di interventi sulla struttura e linguaggio televisivo piuttosto che sul packaging (confezione) per renderlo più aderente ai gusti dell’audience locale e del target in particolare. Il lancio è una prerogativa della promozione della rete, il produttore in questo caso ha spesso un ruolo limitrofo. I meccanismi rientrano nell’ambito di una strategia legata e coerente al brand del canale e alle potenzialità del programma. E’ anche vero che in generale l’ideazione originale in Italia è esigua  (soprattutto per l’intrattenimento) e che normalmente ci si rivolge al mercato dei format. Se ad esempio un access prime time o un preserale scricchiola si andrà a scandagliare l’estero alla ricerca di un programma di successo, così come è altresì vero che Einstein – ad esempio – solo quest’anno ha prodotto tre puntate pilota di game show (solo uno tratto da un paper format straniero) e un talk show, tutti originali.

Come giudica il livello di innovazione della televisione italiana? E nello specifico il livello di innovazione in Einstein Multimedia?

Direi che il livello di innovazione in Italia è estremamente basso anche a causa dell’assetto del sistema televisivo italiano che vede uno strapotere degli editori a loro volta legati a logiche pubblicitarie che non tengono conto del necessario rischio che l’innovazione implica in ogni ambito la si sperimenti. I produttori  dal canto loro non sono nelle condizioni di imporre delle idee fuori dalle regole succitate come ad esempio accade in Olanda (dove i ruoli sono quasi invertiti): non a caso il Paese più creativo in termini di produzione e distribuzione di format televisivi. Einstein, in questa cornice, si pone in termini antitetici ma per una obiettiva posizione di “debolezza” in un mercato controllato da grossi gruppi internazionali. Einstein è l’unica società di produzione, tra le maggiori in Italia, totalmente indipendente. I competitors come Endemol, Grundy, Zodiak (Magnolia) hanno un catalogo format piuttosto esteso e trasversale a più paesi, per l’appunto. Einstein di converso  possiede un catalogo composto per l’80% da idee originali (molte di queste trasformate in numeri zero, alcune andate in onda) e solo un 20% di format stranieri. L’innovazione quindi nelle idee originali rappresenta per Einstein un segno distintivo molto apprezzato da quegli interlocutori che hanno  possibilità e capacità di rischiare fuori dalle logiche di ‘garanzia’.





22
aprile

INTERVISTA A CLAUDIO CAVALLI, FONDATORE DI QUADRIO: “I BLOG CI AZZECCANO MA NON SONO CONSAPEVOLI DELLE COMPLICANZE DI UN PROGRAMMA”.

Claudio Cavalli 

Nell’ambito del progetto di ricerca “Web 2.0 ed innovazione: il ruolo dei blog nell’ entertainment televisivo“, dopo Massimo Donelli e Luca Zanforlin, oggi è la volta del contributo del fondatore della casa di produzione Quadrio Claudio Cavalli. Giallo1, Mistero, Il Bivio, Scorie sono alcuni dei programmi targati Quadrio che  rivelano una grande attenzione dell’azienda del gruppo Zodiak Entertainment verso nuovi linguaggi e tematiche. Da qui la nostra scelta di intervistarlo per il progetto. Ecco le sue dichiarazioni… 

Come avviene il processo che va dall’ideazione al lancio di nuove produzioni televisive (fiction incluse) in Quadrio?  

Noi, al contrario delle altre case di produzione che lavorano sui format, cerchiamo di lavorare artigianalmente sulle nostre idee originali, raramente accettiamo di lavorare su progetti che non ci coinvolgono dalla fase di ideazione. Quando siamo convinti del progetto cerchiamo di presentarlo alle direzioni di rete nel modo più coinvolgente e nello stesso tempo più esplicito possibile. Di solito ci aiutiamo con l’ausilio di un promo accattivante dove cerchiamo di creare l’atmosfera del futuro programma. La selezione che preventivamente attuiamo nelle scelte è severissima nel senso che ogni minimo dubbio vale la bocciatura del progetto.  

Come giudica il livello di innovazione della televisione italiana? E nello specifico il livello di innovazione in Quadrio?  

La cosa più interessante degli ultimi anni è sicuramente la qualità tecnologica HD. Orami non riesco più a guardare in televisione una partita di calcio e un film che non sono in alta definizione. Abbiamo realizzato una collana sull’antico Egitto per la De Agostini distribuita in tutto il mondo in HD e sicuramente è il progetto che ci ha dato più soddisfazioni degli altri. La televisione generalista è ancora molto lontana da questo obiettivo ma come abbiamo assistito ai vari steps dei supporti musicali, dal vinile e dall’analogico al cd e al digitale fino al mp3 con la stessa velocità si passerà allo standard video HD e non si potrà più tornare indietro.  


19
aprile

ALBA PARIETTI A DM: “NON SONO GRADITA ALLA DIREZIONE DI RAIUNO”. ANDREI ALL’ISOLA SE…

Ha sempre fatto discutere. Per il suo look, per le sue opinioni, per le sue dichiarazioni. Ma ha l’indiscutibile pregio di non nascondersi dietro un dito. E’ stata la prima “rifatta dichiarata” della televisione italiana, ha calcato i palchi più prestigiosi ma ha anche incassato celebri flop. Ultimamente “costretta” in un ruolo da opinionista che le sta stretto, non demorde e ”lotta” per ritagliarsi uno spazio tutto suo in palinsesto. Fresca di debutto a La Pupa e il Secchione, abbiamo intervistato Alba Parietti. Iniziamo proprio dal reality show di Italia1… 

Ti senti più Pupa o più Secchiona?

Entrambe le cose, mi sono sempre sentita sia pupa che secchiona. Spero di sentirmi per molti anni ancora pupa.

Sarai opinionista accanto ad Angela Sozio…

Eh già, è successo questo.

Ti fa piacere?

Beh, si. Non mi domando mai chi sono i miei colleghi, non scelgo. Diciamo che quelli con cui mi fa un enorme piacere lavorare sono Vittorio Sgarbi, col quale abbiamo progetti molto carini per il futuro, e Sabelli Fioretti, con cui ho fatto Grimilde.

Se dovessi definire il tuo ruolo nel mondo dello spettacolo, come ti definiresti?

Direi come una persona che ha fatto tutto ciò che è possibile fare, dalle trasmissioni più importanti come il Festival di Sanremo all’opinionista, all’attrice. Mi sono sempre divertita molto. Un ruolo trasversale sia per quanto riguarda i programmi che i ruoli.

Fino a poco tempo fa sembrava che il ruolo di opinionista ti stesse stretto, ora invece…

Continua a starmi stretto. La mia condizione ideale è la conduzione.

Se potessi scegliere, cosa vorresti condurre?





16
aprile

INTERVISTA AD ELISA ISOARDI: ANDRESTI MAI A CENA A CASA DI ANTONELLA? “SI, MI VOGLIO FAR AVVELENARE”

Una guerra a colpi di padelle, quella tra la padrona di casa Antonella Clerici e la new entry – causa maternità della prima – Elisa Isoardi. Oggetto del contendere? La Prova del Cuoco, programma condotto per nove anni dalla conduttrice della sessantesima edizione del Festival di Sanremo e che, nonostante la buona sostituzione dell’attuale conduttrice sembra essere destinata a tornare nelle mani della Signora Martens. Ma da qualche settimana a questa parte, sembra che le due abbiano deposto le armi. Dopo aver intervistato Antonella Clerici (qui l’intervista), abbiamo cercato di saperne di più sentendo l’altra campana, proprio in un pomeriggio cruciale per le sorti del daytime della prossima stagione tv di Raiuno. Direttamente dalla nuova casa romana, tra il montaggio di una tenda ed un altro, abbiamo incontrato Elisa Isoardi. 

Hai dichiarato di star male al pensiero che la Clerici possa tornare a condurre La Prova del Cuoco…

Sai, è brutto sentirsi dire a tre mesi dalla fine ”io gliela prendo”, “La Prova del cuoco è mia”. Soprattutto quando non è stato deciso ancora nulla. Non è piacevole per chi lavora. Io, poi, sono stata messa lì per delle decisioni della RAI. Io non posso nulla, alcune cose mi son piovute addosso.

Fai gli stessi ascolti, costi meno e hai anche la critica dalla tua parte. Aldo Grasso si è espresso positivamente nei tuoi confronti, una cosa più unica che rara ormai.

Non ho il potere contrattuale che ha lei. In relazione alla critica, sai che sei il primo a parlare di questa cosa?!? Non mi è mai stato chiesto un parere su ciò che ha detto Aldo Grasso. Lo ringrazio tutte le mattine quando mi sveglio, non me l’aspettavo.

Secondo te Antonella, dopo l’exploit del Festival, può fare la voce grossa?

Ma certo. E’ la Bonolis di Raiuno. Ha un potere contrattuale non da poco. Potrebbe fare tante cose, potrebbe avere tutto in mano.

Il riferimento a Bonolis è causale, visto che hanno lo stesso agente?

Non era per questo. Ma semplicemente perchè si son paragonati gli ascolti dei loro Sanremo.

Qualche giorno fa, in un’intervista che ci ha rilasciato, ha detto che se dovesse prendere il tuo posto si preoccuperebbe del tuo futuro professionale…

Io la ringrazio. L’avrà detto forse perchè le ho tenuto in caldo un buon posto. Se ci pensi, la sostituzione non è una cosa semplice. I miei fan di adesso, sono gli stessi suoi fan di allora. Abbiamo condiviso le stesse persone con due modi differenti di fare televisione ma con la stessa trasmissione. E’ una cosa bellissima. E ti dico la verità, potremmo anche essere amiche volendo, fermo restando il fatto che devo ringraziarla perchè beneficio anche di ciò che ha fatto lei. E poi, se ci pensi, se lei tornasse alla Prova del Cuoco sarebbe una buona cosa anche per me.

No, no, no. Non ci credo nemmeno un po’.

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16
aprile

INTERVISTA A LUCA ZANFORLIN: “LA TELEVISIONE E’ SEMPRE IN RITARDO RISPETTO ALLA REALTA’ CHE LA CIRCONDA”

Luca ZanforlinSeconda intervista nell’ambito del progetto di ricerca ”Web 2.0 e Innovazione: il ruolo dei blog nell’entertainment televisivo“. Dopo Massimo Donelli (per leggere la sua intervista clicca qui) è la volta di Luca Zanforlin. Quarantacinque anni, ferrararese, autore di punta del talent più celebre del piccolo schermo. Tra le sue creature, però, ci sono anche Meteore, Il Brutto anatraccolo e Gay tv, esperienze lavorative che hanno preceduto la sua consacrazione professionale avvenuta grazie ad Amici di Maria De Filippi, di cui è autore fin dalla prima edizione. La multimedialità della trasmissione, che nel web 2.0 ha trovato un ottimo alleato, insieme all’indiscusso talento autorale, è alla base della decisione di coinvolgere Luca Zanforlin nella ricerca. Di seguito potrete leggere il suo contributo.

Luca, come giudichi il livello di innovazione della televisione italiana? E nello specifico il livello di innovazione in Fascino?

Bé si sa la televisione è sempre in ritardo rispetto alla realtà che la circonda, ma è anche normale e giusto che sia così, la gente vuole riconoscersi in quello che  vede, la novità deve essere sedimentata per essere capita. Con questo non voglio dire che non ci debba essere uno spazio per la sperimentazione, anzi è importante che ci sia  ma capisco anche  che venga recepita con piu difficoltà. La Fascino produce intrattenimento per la tv e quindi come tale si allinea alla richiesta del mercato, e di innovativo ha sicuramente il fatto che i suoi programmi siano più vicini al pubblico. I programmi sono piu scritti dai protagonisti che dagli autori, sparisce quindi il copione e l’autore si limita a scalettare gli ingredienti della puntata.  Inoltre la conduzione è vista più come tramite per la comprensione del programma che protagonista dello show.

Ci sono dei blog che consulti più spesso? Perché?

A seconda del tempo che ho disposizione, comunque Davide Maggio e tv blog sono quelli che seguo di più.

Quali (anche tutte) tra queste caratteristiche di un blog: numero di utenti, modus operandi (inteso come grado di tempestività, serietà, incisività), profilo socio-demografico della comunità, numero di anteprime;  ritieni essenziali?

Bè tutti questi insieme, ognuna di queste caratteristiche è rivelatrice d’informazioni.

Quando consulti un blog oltre ai cosiddetti post ti soffermi anche sui commenti?

Certo che sì.

E la lettura di un commento o di un articolo pubblicato su un blog ha mai influenzato o potrebbe influenzare una tua scelta?

Non è ancora successo ma non lo escludo, semmai lo registro come imput; quello scritto sui blog non è ancora una verità assoluta ma solo l’espressione di una (per ora) élite di utenti.


15
aprile

VLADIMIR LUXURIA A DM: “NON DIRO’ MAI DI ESSERMI OPERATA. SONO CAVOLI MIEI”.

Animatrice delle notti romane del Muccassassina, discussissima ospite del Maurizio Costanzo Show e naufraga vincitrice della sesta edizione dell’Isola dei Famosi. Ma anche Deputato della Repubblica Italiana, attrice teatrale e scrittrice. Chiusa la parentesi politica, durata il tempo di una legislatura, è tornata a far parlare di sè in qualità di opinionista nei migliori salotti catodici, ma un vero e proprio boato mediatico si è sollevato nei giorni scorsi quando - secondo l’amica trans Mara Keplero – sarebbe volata a Casablanca per sottoporsi al “preventivato” intervento per diventare a tutti gli effetti una donna. L’abbiamo incontrata poco prima della sua partecipazione alla prima puntata di Peccati, nuovo programma della seconda serata di Raidue, pronta a parlare di Lussuria. E d’altro canto non poteva non essere così visto che la Luxuria, Vladimir ce l’ha anche nel nome.   

Tanto per incominciare, quanto stai “odiando” Mara Keplero? (la trans che ha “spifferato” la notizia dell’intervento per il cambio di sesso, ndDM)

No, assolutamente no. Ci siamo anche sentite dopo. Le voglio bene, è una mia amica da tantissimo tempo e non credo che tutto quello che abbia detto l’abbia fatto con cattiveria. Mica è andata a dire che ho ammazzato qualcuno.

Ma, infatti, sei tu che stai mantenendo il massimo riserbo. Anche se pochi sono i dubbi dopo aver letto una tua intervista di ieri…

Ma io non ho confermato in quell’intervista di essermi sottoposta all’intervento. Ritengo che ci siano degli aspetti privati di ciascuno che appartengono alla sfera privata. E’ un aspetto che riguarda la salute e su queste questioni si può – e in certi casi si deve -mantenere un po’ di riserbo. La salute secondo l’OMS non è solo l’assenza di patologie fisiche ma è anche benessere mentale. Per questo rientra nell’ambito della salute.

Hai avuto il coraggio di parlare di tanti altri aspetti delicati della tua vita ed ora sembra quasi che tu ti voglia rifugiare nell’ambiguità non smentendo ma nemmeno confermando. Insomma, un “no” secco non è arrivato.

E non lo dirò mai perchè sono cavoli miei e perchè sono sicura che non cambierebbe il giudizio della gente nei miei confronti. Eventualmente dovrò renderne conto, quando sarà, alla persona che condividerà la mia intimità e magari anche dei sentimenti.

Qual è il confine tra ciò che può esser dato in pasto al pubblico e ciò che invece deve rimanere tra le mura di casa?