All’Isola dei Famosi 7 esiste una cupola, una “cupola pseudo mafiosa” (Battaglia dixit) che governa - dietro le quinte – il reality show di RaiDue. La Regina Madre Sandra Milo, la Regina Nina Senicar e il compare Denis Dallan hanno architettato all’insaputa dei telespettatori (ma smascherandosi loro stessi in diretta) tutte le nomination, evitando per quanto possibile l’esposizione al televoto. Un quadro inquietante dal quale, però, non ne sono usciti puliti gli “scissionisti” Daniele Battaglia, Claudia Galanti e Federico Mastrostefano, secondo la Regina Senicar uniti (dalla loro agenzia) da un patto (fallito) pre-partenza. Vero o meno che sia, Mona nostra ha fatto di nuovo centro – accettando la sfida del Viceministro con delega alle Comunicazioni Paolo Romani (secondo il quale i reality show possono e devono parlare di politica) – mostrando nel suo piccolo uno spaccato (triste) della società e della politica italiana. Operazione riuscita: anche questo è servizio pubblico.
Accettata la sfida anche con l’ex Ministro per le politiche giovanili Giovanna Melandri, secondo la quale l’Isola dei Famosi deve avere, da buon programma della tv pubblica, un fine educativo. Accontentata: per la nona puntata, i naufraghi sono stati chiamati a scrivere una poesia a tema libero seguendo le sei audiolezioni opportunatamente fornite. Ma la fame l’ha fatta da padrona e i risultati, a parte qualche rara eccezione (tra cui il vincitore Daniele Battaglia), sono stati più esilaranti che esaltanti. Operazione comunque riuscita: anche questo è servizio pubblico.
E nel nono atto del settimo capitolo del reality show targato RaiDue sono stati addirittura abbattuti i pregiudizi e la superficialità: il campione paralimpico Oscar Pistorius, amputato bilaterale, è riuscito a superare, alla faccia di qualsiasi barriera, un’incredibile prova di nuoto e forza fisica che ha permesso ai naufraghi di vincere una serie di premi che renderanno la vita isolana certamente più serena. La prova di Pistorius è stata senza ombra di dubbio una grande dimostrazione di coraggio: anche questo è servizio pubblico.