E’ arrivato ad un passo dalla vittoria dell’Isola dei Famosi 8, eppure a Thyago Alves non sono state risparmiate le critiche e l’etichetta di “bello che non balla“. Una definizione non gradita all’ex naufrago brasiliano che esprime tutto il suo risentimento per l’immagine sbagliata che il reality gli ha ‘affibiato’. Lui parla ma solo con chi va d’accordo, è sensibile al fascino femminile ma solo a quello delle donne con una determinata personalità. E se la produzione non ha centrato l’obiettivo di ”accoppiarlo” con Raffaella Fico, Thyago, invece, ha raggiunto il suo: arrivare in finale e vivere un’esperienza indimenticabile.
Thyago qual è stata la prima cosa che hai fatto al rientro in Italia?
Premetto che non mi sono ripreso ancora al 100%. La prima cosa che ho fatto è essere andato a casa e guardare tutte le mie cose per rendermi conto che ero realmente a casa. E poi, ovviamente, ho mangiato la carne che mi mancava tantissimo.
Deluso per il secondo posto?
Per niente. Pur sperando nella vittoria, sono comunque rimasto stupito di essere arrivato in finale. E l’ho fatto con una concorrente di carattere con la quale mi sono sempre trovato bene, anzi, dalla settima puntata in poi, ho detto che avrei voluto arrivare in finale con lei. Il fatto che Giorgia abbia vinto mi ha reso felice ugualmente, la mia vittoria è stata l’esperienza di vita.
Nei reality tendenzialmente gli uomini belli sono favoriti, mentre le donne belle penalizzate. Stavolta c’è stata un’inversione di tendenza…
Non lo so se è sempre stato così, stavolta si vede che toccava ad una donna che meritava. Certo è che se avesse dovuto vincere un vero naufrago, lei avrebbe perso perché non ce l’avrebbe fatta a resistere e a fare tutto da sola, al contrario di me.
Ti ha penalizzato la mancata storia d’amore sull’Isola?
Forse sì, il programma mi ha penalizzato un po’ perché, una volta uscito, mi sono reso conto che non sono stati mostrati tutti i miei momenti. Non hanno fatto vedere quello che sono. Ho trovato delle interviste nelle quali mi si dava del bello e muto ma non è così. Ho sempre parlato, anche tanto, ma con persone con le quali andavo d’accordo come Daniel, Magda o Giorgia. Leggere il “bello che non balla” o “il pesce che non salta” non è stato bellissimo, magari non ho fatto quello che il programma voleva, ma del resto io sono andato per l’esperienza. Il mio obiettivo era arrivare sino in fondo e ci sono riuscito. Non volevo fare la coppietta, come mi chiedeva il programma, anche perché non c’era chimica con nessuna delle ragazze.