Bambini, angioletti, pargoli o se preferite mocciosi e piccole pesti. Non fatene una questione semantica, sappiate solo che saranno proprio loro, “i non ancora adulti”, i protagonisti di rilievo della prossima stagione televisiva. E dire che dopo la fine di Genius, quiz quotidiano condotto da Mike Bongiorno, di loro in tv se ne erano perse le tracce; fin quando non ci ha pensato il buon Roberto Cenci, coadiuvato dall’ex signora delle tagliatelle, Antonellona Clerici, a riportarli in auge con lo strepitoso successo di Ti lascio una canzone.
Un successo del genere non poteva non provocare reazioni in casa Mediaset, prontamente adoperatasi per arginare la concorrenza e sfruttare il trend rispolverando un vecchio cavallo di battaglia, Chi ha incastrato Peter Pan?, e testando un nuovo access per Italia1 (Da 8 a 80), che potrebbe veder presto gareggiare nonni e nipoti. Eppure, in quel di Cologno, avrebbero potuto osare di più: agendo sullo stesso campo di Ti lascio una Canzone, ben avrebbero potuto puntare sul capostipite dei programmi per bambini di talento, alias Bravo Bravissimo.
La trasmissione condotta con successo da Mike Bongiorno dal 1990 al 2002, prima su Canale 5 poi su Rete 4, avrebbe tutte le carte in regola per rientrare, in grande stile, nel palinsesto dell’ammiraglia del Biscione. Chiaramente, condicio sine qua non per la riproposizione dello show sarebbe un restyling a 360 gradi, modulato proprio sulle caratteristiche del competitor di Raiuno. Al bando, dunque, le atmosfere cupe e l’istituzionalità che avevano connotato lo show nelle passate edizioni ma spazio ad un clima spensierato, in perfetta sintonia con l’allegria tipica dei bambini/concorrenti, che stemperi la ”mostruosità” del talento dei protagonisti. Il programma necessiterebbe, pertanto, di una conduzione calda, familiare e informale, con buona pace dell’ex mattatore Bongiorno, inadatto in siffatto contesto. Conduzione familiare che a Canale 5 ha, per il momento, un solo volto: quello di Barbara D’Urso.