Infotainment


5
marzo

BARBARESCHI FA “SCIOCK” SUL WEB ED ELUDE LA PAR CONDICIO. E PUNTA AGLI 8 MILIONI DI SPETTATORI.

Lo tsunami che ha fatto strage di talk show di informazione politica in nome della par condicio ha colpito anche Barbareschi e il suo “Sciock”.E mentre la protesta del quartetto Floris-Paragone-Santoro-Vespa arriva fin oltreoceano, quella di Barbareschi approda sul web. Infatti la settima puntata di “Barbareschi Sciock” prevista per stasera verrà trasmessa alle 21.10 non in tv bensì eccezionalmente in diretta streaming sul sito de La7, una sorta di gesto di disobbedienza civile del conduttore.

“Il mio è un gesto artistico e politico, voglio dimostrare che la libertà di comunicazione è un bene irrinunciabile. Ho deciso di dar forma così alla mia protesta contro il regolamento restrittivo sulla par condicio e la conseguente decisione della Rai e delle altre televisioni di annullare i talk show, dall’Infedele a Porta a Porta, da Annozero alla trasmissione di Paragone. Questa è imbecillità politica. Il termine politica deriva da ‘polis’, sinonimo di luogo di aggregazione e confronto. Allora dovremmo proibire ai preti di dire la messa, ma anche vietare i telefonini e Internet” [...]E’ il primo esempio in Europa, in alta definizione, e vi potranno accedere 8 milioni di persone contemporaneamente. La tv generalista è destinata a morire ed inutile fermare gli altri sviluppi della tv. Internet è una grossa opportunità”  ha dichiarato il conduttore-attore-parlamentare all’Agenzia ANSA”.

Certo è che nello scambio tv-web per Barbareschi e il suo show non c’è un grande scotto da pagare in termini di ascolti visto che i numeri non sono esattamente da “sciock” (ultima puntata 2,01% di share). E se il conduttore punta in alto con l’ambizione di raccogliere, stasera, fino a 8 milioni di spettatori forse ancora non gli è chiaro il concetto che il suo format, nonostante ospiti di altissimo calibro che fanno gola a qualunque show televisivo, non funziona poi granchè. Sarà che le domande oggetto delle interviste risultano spesso banali, sarà che lo scopo delle medesime sembra esser quello di far apparire Barbareschi bello, sveglio e dalle freddure (a volte terribili) sempre pronte; sarà che alcuni siparietti sono quasi solo dei tappabuchi, fatto sta che non è sempre facile seguirne una puntata per intero senza essere assassinati dalla noia o assaliti da un irrefrenabile desiderio di cambiare canale. Ma anche da un po’ di nostalgia: non sono pochi i commenti su Internet di utenti che rimpiangono Piroso. Insomma la diretta web più che una forma di protesta potrebbe rivelarsi piuttosto un utile mezzo di telepromozione “acchiappa pubblico”.




2
marzo

IL CDA RAI SOSPENDE TUTTI I TALK SHOW POLITICI, I PROTAGONISTI PROTESTANO

Caos totale nella giornata di ieri. Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha infatti votato, a maggioranza, la sospensione temporanea, per tutto il periodo di campagna elettorale, della messa in onda dei talk show politici quali Porta a Porta, Annozero, L’ultima parola e Ballarò che, per un maggiore equilibrio politico, verranno sostituiti dalle classiche tribune elettorali.

La rigida applicazione del Regolamento della Commissione di Vigilanza (non era prevista, infatti, la sospensione della messa in onda ma un maggiore rispetto della par condicio in base a delle specifiche regole) ha scatenato l’ira di tutti i diretti interessati, pronti a combattere in nome della libertà d’espressione. In prima fila il Presidente del CDA Rai Paolo Garimberti che ha fatto il possibile affinchè non si arrivasse a tale soluzione, tentando per giunta la strada dell’interpretazione formale dalla Vigilanza.

Duro Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, che sottolinea il danno per l’azienda, per gli abbonati e per il sistema parlando pertanto di “trionfo del silenzio sull’informazione”. Lo segue a ruota Milena Gabanelli che, per quanto Report (come Presa diretta) non rientri nei “bersagli” del CDA, ha parlato (fonte: Radio Capital) di norma che “viola il principio democratico del diritto di essere informati e ci costringe a calpestare ciò in cui crediamo”.

Ma la decisione del CDA ha dato vita anche ad una guerra interna tra Bruno Vespa e Michele Santoro:


26
febbraio

MAMMA HA PRESO L’AEREO: IL NUOVO PROGRAMMA FORMATO FAMIGLIA SU LA7

Nuovo appuntamento dedicato alle famiglie su La7. Dopo “SOS Tata” e “Adolescenti: istruzioni per l’uso”, adesso è la volta di “Mamma ha preso l’aereo”. Sei appuntamenti in prima serata, tutti i giovedì alle 21.10, durante i quali il nuovo programma farà scoprire le emozioni e le difficoltà che accompagnano l’iter per l’adozione.

E’ un “documentario di vita” dove, attraverso storie concrete, vengono vissute e raccontate le diverse tappe necessarie per diventare genitori. Per la prima volta le telecamere filmano l’incontro tra genitori adottivi e i bambini che diventeranno loro figli, bambini sognati e desiderati a lungo. Un percorso per certi versi molto simile a una gravidanza biologica: attesa, paura, gioia sono i sentimenti che si intrecciano lungo il duro cammino per diventare mamma e papà. Vietnam, Brasile, Filippine, Perù, Ucraina i paesi nei quali gli “aspiranti genitori” dovranno recarsi per visitare orfanotrofi, dove migliaia di bambini aspettano di “rinascere”.

La prima puntata ci ha raccontato la storia di Annalisa e Manilo, già genitori adottivi di Laura, recatesi in Vietnam a conoscere il piccolo An Huy, che ha fatto poi ritorno con la sua nuova famiglia in Italia. Dopo Annalisa e Manilo, il programma,  patrocinato dal Cifa Onlus (Centro Internazionale per l’Infanzia e la Famiglia), racconterà le storie di altre cinque coppie in “attesa genitoriale” unitamente alle osservazioni di una psicologa che spiega gli stati d’animo sia dei genitori, ma soprattutto dei piccoli che verranno catapultati in un altro mondo.

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25
febbraio

MORGAN, STASERA OSPITE AD ANNOZERO PER PRESENTARE IL BRANO SANREMESE

“La droga apre i sensi a chi li ha gia’ sviluppati e li chiude agli altri. Io non uso la cocaina per lo sballo, a me lo sballo non interessa. La uso come antidepressivo”. Era il 2 febbraio scorso quando le agenzie di stampa battevano stralci shock di un’intervista che Marco Castoldi, in arte Morgan, aveva rilasciato al mensile Max. Un’intervista che ha scatenato fiumi di polemiche sull’uso di stupefacenti da parte dell’artista, che sono valse al giudice di XFactor la mancata partecipazione all’appena terminato Festival di Sanremo.

Quando il sipario sembrava destinato a calare, dunque, ecco spuntare Morgan in tv per presentare la canzone che avrebbe dovuto portare nella Città dei Fiori. Ma qualora pensaste che il debutto di Morgan avvenga sulle reti Mediaset, vista l’epurazione della Radio Televisione Italiana, vi sbagliate. Morgan tornerà in video questa sera, sulla seconda rete della TV di Stato, ospite d’onore di Annozero

Ebbene sì, quello che dovrebbe essere un programma di denuncia si presta ad accogliere il personaggio più chiacchierato del momento, come se Michele Santoro fosse una Monica Setta qualsiasi. Nella puntata intitolata Proibito ci si chiederà se “le reazioni all’ammissione di Morgan di far uso di droghe sono solo un’ipocrita alzata di scudi da parte del mondo dello show-biz, oppure sono la giusta reazione alle parole di un’artista che rischia di diventare un modello negativo per i suoi fan”. Ospiti, oltre al musicista, il filosofo Stefano Bonaga, il vincitore de La Fattoria Marco Baldini, lo scrittore Antonio Scurati e la giornalista Barbara Palombelli.


22
febbraio

IL FESTIVAL DEL TELEVOTO PILOTATO: STRISCIA LA NOTIZIA INSINUA IL DUBBIO E ATTAPIRA PUPO ED EMANUELE FILIBERTO

 

Questa sera Striscia la Notizia consegna il Tapiro d’oro a Pupo e a Emanuele Filiberto di Savoia per la travagliata esperienza vissuta al “60° Festival della Canzone Italiana”. In merito all’eliminazione, al ripescaggio, ai fischi raccolti sul palcoscenico e alla rivolta dell’orchestra del Teatro Ariston, Pupo dichiara ai microfoni di Valerio Staffelli: Siamo diventati rifugium peccatorum. Poi scherzosamente aggiunge: Quando ci hanno fatto fuori, nell’attesa del ripescaggio ho provato una serie di emozioni che non provavo dal 1984, quando persi 130 milioni in un solo colpo al casinò”.

Incalza il tapiroforo (“Ma lei paga tutto”), che ricorda al cantante i 25 milioni di lire spesi nel 1984 per assicurarsi il quarto posto al “Festival di Sanremo”, manipolando i voti allora espressi attraverso le schedine del Totip. Dal 1984 a oggi le cose non sembrano essere cambiate. Un’inchiesta condotta da Striscia la Notizia in merito ai televoti pilotati aveva dimostrato come cantanti e personaggi dello spettacolo, acquistando call center e schede telefoniche, riuscissero ad alterare i risultati delle votazioni, scalando le classifiche.

Staffelli riporta inoltre le numerose voci che si sono susseguite dalla finale del “Festival di Sanremo”, secondo cui la canzone “Italia amore mio” si sarebbe aggiudicata il primo posto, ma sarebbe stata riposizionata al secondo per le troppe polemiche con cui era stata accolta sin dall’inizio. “Credo che dovreste fare un’inchiesta”, suggerisce Emanuele Filiberto all’inviato del Tg satirico. “Facci sapere se qualcuno ha tramato contro di noi”.





19
febbraio

AL FESTIVAL DI SANREMO E’ TEMPO DI DOMANDE: LA STAMPA TRA LE TETTE STRIZZATE E GLI ARRANGIAMENTI PLUMBEI

Complice il graffio sagace di Maurizio Costanzo il Sanremo…parliamone sta diventando un evento nell’evento. Se non ci fossero i fiori sgargianti a ricordarci che siamo in riviera sembrerebbe l’intimità del salotto del Costanzo show, un buon antipasto al ritorno quotidiano in video con Bontà sua. Stessa ironia, stessa capacità di cucire i vari segmenti di dibattito e sviscerare le questioni più intriganti.

Nel pout-pourri di esagerazioni cavillose degli irriducibili critici del Festival, che da decenni ormai palleggiano tra di loro i soliti tormentoni delle giurie, degli arrangiamenti e della televisività che prevale sull’arte musicale, spicca un clima di grande serenità e leggerezza, atmosfera pregnante in quest’edizione, che ha reso il question time più di una banale conferenza stampa. In poche parole se la Clerici e Mazza non brillano per capacità antidiplomatiche e si rifugiano nelle consuete scappatoie retoriche ci pensa il buon Costanzo a spargere i semi del pepe tra i giornalisti.

E’ bello soprattutto il passaggio del confronto, quando i critici sono chiamati a motivare i giudizi agli antipodi su un personaggio o una canzone. Nel foglietto di Costanzo c’è spazio per le note più curiose, dalle tette strizzate male dalla Clerici alla richiesta di esplicazione del giudizio arrangiamento plumbeo, dagli sbalzi di umore dei critici capaci di dare anche cinque punti di differenza alla stessa canzone, alla proposta della medaglia al valore (con tanto di titolo da trovare per questa sorta di premio alla carriera) per Luzzatto Fegiz, giornalista sempreverde nella sala stampa dell’Ariston. Noi, per la cronaca, proponiamo l’istituzione del MATUSAnremo.


17
febbraio

MICHELE SANTORO A MAURO MASI: “ANNOZERO IN ONDA ANCHE SENZA POLITICI”. SI CONCRETIZZA L’IDEA DEL DOCUMENTARIO-REPORTAGE?

Sono più i detrattori che gli ammiratori o forse no chi lo sa, comunque sia non possiamo negare che Michele Santoro sia uno dei pochi giornalisti-conduttori a riuscire nell’impresa (ardua) di tenere incollati in prime time milioni di telespettatori  con l’approfondimento politico. Merito certamente dell’innovativa formula del talk-show spettacolo (da molti definita arena spettacolo) e merito anche di un professionista, poco super partes, che non si pone problemi ad attaccare a “destra e manca” (con un occhio di riguardo alla destra) proponendo servizi stimolanti e “fuori dal coro”. In tanti hanno provato a copiarlo ma nessuno ci è mai praticamente riuscito, e questo è senza dubbio oggetto di lusinga.

Tuttavia con il nuovo regolamento vagliato dalla Commissione di Vigilanza Rai, Annozero (così come Porta a Porta, Ballarò e via discorrendo) dovrà giocoforza andare in onda con la formula della tribuna elettorale: non più informazione ma comunicazione politica. In altre parole: niente talk show in favore di un miglior equilibrio politico in vista delle elezioni regionali. Michele Santoro non ci sta e, pur di rimanere in video, ha inviato al Direttore Generale Mauro Masi una proposta alternativa:

“[...] Io ritengo che la Rai dovrebbe resistere disapplicando le prescrizioni del Regolamento, rese in manifesta violazione  della lettera della legge sulla par condicio e in contrasto con le sentenze interpretative della Corte Costituzionale, adottando il Regolamento precedentemente approvato dalla stessa Commissione. Per quanto attiene alle mie decisioni, Annozero potrà comunque continuare ad andare in onda con cadenza settimanale, senza politici, anche in giorni diversi dalla sua normale programmazione, per il periodo indicato, con obiettività, completezza e imparzialità. Naturalmente l’Azienda potrà assumere decisioni diverse da quelle da me prospettate  assumendosene tutte le responsabilità.”


15
febbraio

DI CECCHI PAONE NON SE NE PUO’ PIU’. LA NUOVA TROVATA? LO SMASCHERAMENTO DEI “GAY OCCULTI”

Di Alessandro Cecchi Paone, in tutta sincerità, non se ne può più. Da quando, infatti, ha preso coraggio e ha dichiarato al mondo intero la propria omosessualità, oltre agli evidenti chili in più, il professore ha iniziato ad ammorbare, altrettando evidentemente, il pubblico nei più disparati salotti televisivi nostrani.

E mica i suoi indottrinamenti avevavano (e hanno) a che fare solo con la scienza di cui si erge a paladino. No! Da quando ha ammesso i propri gusti sessuali, Cecchi Paone ha una parola per tutto e su tutti. Un giudice universale et supremo di tutto lo scibile umano, per interderci. Roba che, ai tempi di Roberto D’agostino, si sarebbe chiamata “tuttologia“; con la differenza, però, che D’agostino era, senza ombra di dubbio, simpatico. Non foss’altro che per lo schiaffo dato a Sgarbi in diretta tv da Giuliano Ferrara. Ma questa è un’altra storia.  

Cecchi Paone, però, ha fatto di più: è arrivato persino a parlar bene del Grande Fratello, show che sino a qualche anno gli avrebbe fatto accaponare la pelle. Quello stesso Grande Fratello che lo fece indignare al punto tale da abbandonare la Notte dei Telegatti. Ovviamente dopo che ad abbandonare la serata, per tutt’altri motivi, fosse Maurizio Costanzo, patron dell’evento. Ma questa è un’altra storia ancora.

La ciliegina sulla torta è arrivata ieri pomeriggio nel bislacco contenitore domenicale di Barbara D’urso (dopo aver “aperto le danze” su Sette del Corriere della Sera). Sembra un paradosso, ma il Professore da quando ha fatto coming out ha deciso che debbano farlo tutti. Magari anche chi omosessuale non lo è. Sarà che si sente solo, ma fatto sta che nel corso di un’intervista indubbiamente interessante ha pensato bene di censire la gaya popolazione italica andando alla ricerca dei “gay occulti” dello spettacolo italiano. Non sia mai che uno possa fare nel proprio privato ciò che vuole: l’ha fatto lui, devono farlo tutti. Partono così degli “inviti” a Renato Zero, Tiziano Ferro, Alessandra Borghese e viene gettato il sospetto su molti conduttori del tubo catodico nostrano.