Infotainment


19
ottobre

VIENI VIA CON ME, FABIO FAZIO ACCUSA LA RAI: MANCANO I CONTRATTI, COSI’ NON SI VA IN ONDA

Vieni Via Con Me: Fabio Fazio - Roberto Saviano

Così il programma non può andare in onda, mancano i contratti“. A giudicare dalla metrica e dal tono sentenzioso sembra proprio di sentire Michele Santoro, ma stavolta il paladino della libera informazione non c’entra. La denuncia invece arriva da Fabio Fazio, a poche settimane dall’inizio di Vieni via con me, il nuovo programma che condurrà su Raitre con Roberto Saviano. Il presentatore rimprovera alla Rai il mancato via libera ai contratti di Roberto Benigni, Paolo Rossi e Antonio Albanese, attesi come ospiti della prima puntata di lunedì 8 novembre. Un intoppo che infastidisce il conduttore, secondo il quale ”le cose si fanno bene o non si fanno, le vie di mezzo non esistono“.

Fazio racconta:”A tre settimane dalla messa in onda Endemol Italia non ha ancora il contratto, gli ospiti non hanno ancora il contratto e giustamente Saviano dice: ‘cosi’ non vado in ondà e io sottoscrivo pienamente”. Il conduttore esclude che dietro i ritardi nell’approvazione dei contratti ci siano motivi economici. Anche “Benigni ha accettato tutte le condizioni poste dalla Rai” puntualizza Fazio, ha rinunciato cioè a cachet esorbitanti e lasciato alla Rai tutti i diritti. Poi il giornalista sembra scimmiottare un po’ Santoro, quando avanza il sospetto che questo “è un momento in cui la tv non può permettersi di raccontare la realtà” e ribadisce che senza gli ospiti da lui scelti il programma non si farà.

Dalla Direzione Generale però fanno sapere che le proposte di contratto non sono ancora arrivate sul tavolo di Mauro Masi per la firma ufficiale del via libera, ma sarebbero ferme all’attenzione degli uffici.  Secondo indiscrezioni le richieste economiche avanzate dalla produzione sarebbero apparse ”molto, ma molto onerose“. Intanto proseguono i preparativi del programma; Roberto Saviano starebbe lavorando su monologhi e approfondimenti che riguardano i rapporti tra mafie e politica, il dopo terremoto a all’Aquila e l’emergenza rifiuti in Campania.




16
ottobre

CLERICI – SCOTTI: PROVE TECNICHE DI RIAPPACIFICAZIONE A TV TALK

Antonella Clerici, Ti Lascio una Canzone

Roba da far cariare un molare. Alla corte di Massimo Bernardini nel suo Tv Talk, dopo mesi di frecciatine mediatiche scagliate a distanza dai due contendenti, è tempo di armistizio.

Antonella Clerici e Gerry Scotti, ”condottieri” delle armate rivali di Ti Lascio una Canzone e della sua copia “commerciale” Io Canto, si sono trovati in un faccia a faccia involontario, o forse no, nel corso del programma firmato da Rai Edu, in onda questo pomeriggio alle 14.55 su Raitre.

E’ la Clerici a proporre per prima una tregua mediatica, suggerendo la messa in onda dei due baby show in stagioni differenti in maniera tale da spartirsi più equamente il pubblico e non rovinare il prodotto. Sentiamoci e mettiamoci d’accordo, tuona la Clerici. Non ho il tuo numero, altrimenti ti avrei già chiamata, replica il padrone di casa di Io Canto. Ma per la serie “accà nisciun è fess”, perchè non vi incontrate qui a Tv Talk? suggerisce furbescamente e prontamente il Bernardini gongolante.

Ora manca solo la firma del contratto con gli italiani. Sperando che Bruno Vespa non intralci Bernardini & co.


15
ottobre

ARTICOLO 3, MARIA LUISA BUSI TORNA IN PRIMA SERATA COME PALADINA DEI DIRITTI NEGATI

Maria Luisa Busi al timone di Articolo 3

In molti la ricorderanno come la ‘fata turchina’ del Tg1, presenza stabile nell’edizione delle 20. Altri tempi, oggi Maria Luisa Busi ha cambiato favola. Da quando a Saxa Rubra è arrivato il lupo cattivo Augusto Minzolini, la giornalista ha deciso di abbandonare la conduzione del notiziario per contestare una nuova linea editoriale ritenuta “parziale e di parte“. Un’auto-epurazione in piena regola, una scelta professionale ai limiti del martirio televisivo che alla fine le ha portato bene. Ora la conduttrice ha un programma tutto suo in prima serata che si chiama Articolotre e andrà in onda ogni venerdì sulla terza rete, a partire da oggi.

La trasmissione, come si intuisce dal titolo, si ispira all’articolo terzo della Costituzione Italiana, quello che sancisce l’uguaglianza formale e sostanziale tra tutti i cittadini. Per questo i suoi protagonisti saranno i giovani, le donne, gli immigrati, i lavoratori, gli anziani, i pazienti e chiunque abbia subito la negazione di un diritto. Dalla parte dei consumatori e di chi vede calpestate le proprie prerogative, Articolotre denuncerà le ingiustizie tutelando la parte lesa, mettendo in guardia il pubblico dalle truffe e da chi le mette in atto a danno dei più deboli, di coloro che non hanno gli strumenti intellettuali e giuridici per difendersi. Maria Luisa Busi fa come il Gabibbo stana magagne, ma dandosi un tono di serietà.

C’è un’Italia che non conosciamo, ma che esiste e che non viene raccontata. Con articolotre, andremo a scoprire le radici delle ingiustizie partendo proprio dalle persone e dai luoghi dove i loro diritti sono stati offesi” afferma la conduttrice, spiegando “Faremo inchieste nel mondo della sanità, parleremo del diritto ad essere curati bene, dell’assenza del welfare, delle mortificazioni subite dalla ricerca“. La Busi per il sociale porterà in onda tre storie a puntata, per cercare di raccontare la società da un altro punto di vista.

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13
ottobre

ANNOZERO: STOP DI 10 GIORNI PER IL “VAFFAN… BICCHIERE”. SANTORO E’ PRONTO A REAGIRE E PARLA DI “ATTENTATO ALLA TELEVISIONE”

Michele Santoro, 10 giorni di stop

La carta della polemica è costata cara a Michele Santoro. Dopo la discussione in CDA del “vaffan…bicchiere” rivolto in diretta a Mauro Masi e ai vertici aziendali, rei di aver messo i bastoni tra le ruote ad Annozero, il Direttore Generale della Rai, le cui prerogative sono state confermate dallo stesso Consiglio di Amministrazione nella seduta convocata ad-hoc, ha optato per la linea dura punendo il combattivo giornalista e il suo editoriale fiume con ben 10 giorni (consecutivi) di stop a partire dal prossimo 18 ottobre, comunicati questa mattina a mezzo lettera.

Annozero salterà quindi la puntata del 21 ottobre e probabilmente, nel caso in cui la redazione del programma – bloccata anch’essa – non riuscirà in un solo giorno a preparare l’intera trasmissione, anche quella successiva del 28. “Nessuna censura” sottolinea il DG Masi in una nota, bensì “due violazioni ben precise“: “l’uso del mezzo televisivo a fini personali” e “un attacco gratuito e offensivo al Direttore Generale”.

Il giornalista acchiappa-ascolti di Rai2 non sembra aver gradito la punizione e contattato questa mattina dal Corriere della Sera ha sentenziato con un lapidario “sono cose serie, sto impicciato”. Impicciato sì, nella preparazione della risposta “ufficiale”…


12
ottobre

LE IENE SOTTO ACCUSA PER UN SERVIZIO FALSO. I PROTAGONISTI: “SIAMO STATI PAGATI”. LUIGI PELAZZA RIBATTE: “ERANO DELINQUENTI VERI”

Le Iene, reportage Perù

Chi di inchiesta ferisce, di inchiesta perisce. Dopo anni di scoop, servizi al limite del consentito, candid camera e interviste irriverenti, stavolta a trovarsi in una posizione scomoda sono proprio gli artefici di alcuni dei reportage più scottanti della Penisola: quelli de le Iene di Italia1. Non è certo la prima volta che i “men in black” di casa Mediaset finiscono nei guai, ma in questo caso l’accusa è pesante tanto quanto lo scoop “incriminato”: falso reportage realizzato con l’ausilio di attori.

L’accusa è rivolta, nello specifico, a Luigi Pelazza per la bollente video-inchiesta sulla criminalità in Perù, trasmessa nella puntata del 29 settembre. Per chi l’avesse perso, il reportage raccontava la storia dei “Los Maltidos del la Mar Brava”, un sedicente gruppo di criminali peruviani coinvolto in narcotraffico, omicidi e sequestri di persona. Nel servizio, i malviventi spiegavano il come e il quando dei loro crimini, che avvengono sotto gli occhi della Polizia peruviana, rea di rimanere impotente osservatrice per la paura di subire ritorsioni. Con le armi in bella mostra, viso semiscoperto e un sequestrato sullo sfondo, i criminali avevano, alla fine, minacciato di morte l’inviato di Italia 1, nel caso avesse mostrato il video anche nel loro Paese.

In realtà, nonostante la promessa della Iena, il servizio si è presto diffuso in Perù per opera di Sétimo Dìa, un programma di approfondimento giornalistico del canale nazionale Frecuencia Latina, che ha denunciato la storia svelandone ogni retroscena. Immediata la reazione dell’autorità peruviana che ha prontamente aperto un’inchiesta sul capo della banda, Roger Zevallos Fernàndez. Se tempestiva, però, è stata l’azione della Polizia peruviana, inaspettata invece si è rivelata la confessione del boss, conosciuto anche come “El cholo chupa”:

Non c’entro con nessun sequestro, è stato il giornalista italiano a pagarmi 500 nuevos soles peruviani (circa 130 euro) perchè inventassimo questa storia. Le armi che si vedono sono giocattolo, è stata tutta una messinscena”. “Eravamo fermi all’angolo – ha aggiunto un secondo componente della banda – ad un certo punto arriva una macchina e dal finestrino si sporgono delle persone straniere che ci propongono di fare un reportage su questa storia. L’ho fatto per necessità. Sono pentito.”





7
ottobre

VITE STRAORDINARIE: TORNANO STASERA SU RETEQUATTRO LE BIOGRAFIE DELLE GRANDI PERSONALITA’.

Vite Straordinarie

La storia è caratterizzata da personaggi che, per il loro percorso professionale o personale, hanno lasciato un segno indelebile nelle nostre  menti e nelle nostre vite. Sono questi i protagonisti di Vite Straordinarie, il programma di approfondimento curato da Videonews e condotto dall’elegante Elena Guarnieri che, da stasera alle 21.10 su Retequattro,  propone biografie a tutto tondo delle grandi personalità del nostro secolo.

Giunto alla quarta stagione, Vite Straordinarie ricostruisce, attraverso filmati, interviste e grande attenzione ai dettagli, i passaggi più significativi del vissuto di quelle che sono diventate delle vere e proprie icone generazionali e non solo. Tra i protagonisti delle passate edizioni nomi come Carlo Alberto Dalla Chiesa, Lady D, Luciano Pavarotti, Mohamed Ali, Maradona, Gianni Agnelli, Benito Mussolini, Hitler, Totò, Nino Manfredi, Anna Magnani, Massimo Troisi, Don Camillo e Peppone, Bud Spencer e Terence Hill, Marilyn Monroe, Don Giussani, San Francesco, Gesù, Madre Teresa di Calcutta, Padre Pio.

L’appuntamento di questa sera  è dedicato alla vita di Papa Giovanni XXIII, meglio conosciuto come il Papa Buono. A raccontarne la storia tanti testimoni diretti, coloro che l’hanno incontrato e conosciuto, come Arturo Mari, il fotografo personale del Pontefice, e Guido Busso, l’attendente di camera del Papa, e devoti come Roby Facchinetti, dei Pooh. In studio, ci saranno anche il nipote del Papa, il giornalista Emanuele Roncalli; il vescovo Vincenzo Paglia e il vaticanista de Il Giornale Andrea Tornielli.


7
ottobre

IL FRATELLO DI SARAH SCAZZI A LA VITA IN DIRETTA A POCHE ORE DAL RITROVAMENTO DEL CORPO DELLA SORELLA.

Sarah Scazzi

Solo una riflessione. E nessun commento.

Ieri sera è stata una casualità, una triste casualità, che la mamma di Sarah Scazzi fosse ospite in collegamento da Avetrana di Chi l’ha Visto.

Ma il fratello che oggi è ospite in studio a La Vita in Diretta a poche ore dal ritrovamento del corpo senza vita della sorella?

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4
ottobre

DARIA BIGNARDI E’ TOP NELLE INTERVISTE POP. MA LASCI STARE LA POLITICA

Daria Bignardi e Renzo Bossi a Le Invasioni Barbariche

Ogni tanto ci piace ricordarla così, quando, algida, muoveva le fila di arditi talk show destreggiandosi tra il morboso e il sociologico. Zarina del trash intellettuale sembrava fosse destinata a diventare l’antagonista principale di Maria De Filippi. Ma Daria Bignardi, con il passare del tempo, ha scelto una strada che l’avrebbe allontanata dal “basso” e  resa paradossalmente più sciolta e distante dalla celebre collega catodica.  

Un percorso che non ha mancato di premiare il suo talento consacrandola icona della televisione radical chic. Nelle Invasioni Barbariche, la sua creatura più riuscita insieme a Tempi Moderni, ha saputo imporre uno stile elegante improntato all’essenzialità e all’attenzione ai dettagli. Più dell’accomodante Fazio o del logorroico Chiambretti, la Bignardi è la regina delle interviste pop. Un meccanismo quasi perfetto che si inceppa solo quando c’è la politica di mezzo.  

La signora Sofri è “tendenziosa”, malcela le proprie idee abbandonandosi a sprezzanti ghigni che infastidiscono lo spettatore perchè provengono dall’intervistatrice piuttosto che dall’intervistato. E quando fa di tutto per nascondere il proprio dissenso, il risultato è un’intervista scialba che si protrae a lungo nel tentativo di rianimarla. La prima puntata delle Invasioni Barbariche ha messo in evidenza una formula ancora valida ma che ha svanito la freschezza e l’originalità dei primi tempi.