Piange Ruby, racconta che gli zii l’hanno violentata a 9 anni, che non ha mai fatto la prostituta. Che Silvio Berlusconi l’ha solo aiutata, senza alcun tornaconto. A Kalispera parla così la ragazza marocchina al centro dell’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il Presidente del Consiglio. Durante la puntata in onda stasera su Canale5, la diciottenne ha svelato ad Alfonso Signorini particolari shock e inediti della sua vita, riportando per la prima volta in tv la sua versione dei fatti sulle feste a casa del premier.
“Sono stata violentata dai due miei zii a 9 anni, erano i fratelli di mio padre. Un mese fa ho avuto il coraggio di parlarne con il mio ragazzo attuale, colui che più ho amato e dal quale ho ricevuto l’affetto più sincero”. Sono queste le parole che Karima El Mahroug, per tutti Ruby, ha pronunciato oggi durante la registrazione di Kalispera. Nel racconto, il suo volto truccato come a farla sembrare più grande si è rigato di lacrime. Accanto a lei il suo attuale fidanzato, spesso pronto a stringerle la mano e a incoraggiarla. Un ‘quadretto’ che in tanti considerano creato ad arte per smacchiare la figura della ragazza che ormai è riconosciuta dai media come l’emblema dei bunga bunga presidenziali e del mondo ambiguo che ad essi ruota attorno.
Al ricordo doloroso degli abusi subiti da piccola, Ruby ha aggiunto quello del giorno in cui, a 12 anni, decise di cambiare religione, convertendosi al cattolicesimo. “Mio padre mi punì con una padella di olio bollente” ha raccontato. Il rapporto con il genitore si sarebbe dunque interrotto nel corso degli anni, ma questo dettaglio appare contrastante rispetto ad una conversazione dai toni confidenziali tra Ruby e il padre raccolta nelle intercettazioni dei pm di Milano. “Ho fatto tanti sbagli nella mia vita, dopo questa vicenda ho cominciato a raccontare cavolate per costruire una vita parallela“ ha proseguito la ragazza.