Servizio Pubblico

Servizio Pubblico, il nuovo programma di Michele Santoro in onda dal 3 Novembre 2011 con gli ospiti, gli argomenti e tutte le anteprime. Seguilo e commenta anche tu su DM.


22
marzo

LE MANI PULITE: SANTORO OSPITA IL POOL DI TANGENTOPOLI. FORMIGLI DISCUTE LA RIFORMA DEL LAVORO

Piercamillo Davigo, Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo

Nel ventennale di Mani Pulite Michele Santoro ricorderà i tempi che furono con una puntata dedicata ai casi di corruzione di ieri e di oggi. Per l’occasione, il suo Servizio Pubblico ospiterà nientemeno che i giudici del pool di Tangentopoli, che negli anni novanta furoni i protagonisti di una cruciale stagione di inchieste e di arresti a valanga. Nel talk show del giovedì interverranno Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo. Sarà una rimaptriata, anzi un ‘toga party’ vista la presenza degli ex pm.

Servizio Pubblico racconterà i recenti episodi di corruzione che scuotono il mondo politico, a dimostrazione del fatto che il sistema sia contaminato e che purtoppo nulla (o quasi) sia cambiato in vent’anni. Lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a conclusione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ha parlato di “questione morale” lanciando un monito trasversale ai partiti. Dunque: siamo di fronte a una nuova Tangentopoli? A questa domanda cercherà di rispondere la puntata di Servizio Pubblico in onda stasera, dal titolo significativo Le mani pulite.

Il programma di Michele Santoro ospiterà anche l’europarlamentare Clemente Mastella e proporrà al pubblico un approfondimento sulle indagini per corruzione che sono scattate in Lombardia e hanno interessato anche alcuni esponenti del Consiglio Regionale. Verrà inoltre trasmessa un’intervista di Sandro Ruotolo a Francesco Maria De Vito Piscicelli, l’imprenditore coinvolto nell’inchiesta sugli appalti del G8. 




17
marzo

A UN PASSO DALLA VERITA’, SPECIALE SERVIZIO PUBBLICO SULLA TRATTATIVA STATO-MAFIA. LUNEDI, SU CIELO

Servizio Pubblico, A un passo dalla verità

Michele Santoro torna ad approfondire uno degli argomenti più scottanti e delicati della recente storia d’Italia: la trattativa tra Stato e mafia. Dopo anni di processi, testimonianze, condanne e colpe mai ammesse, oggi si avverte la sensazione di essere A un passo dalla verità, che è il titolo della puntata speciale di Servizio Pubblico in onda lunedì prossimo, 19 marzo, su Cielo.

In prima serata, il programma di Santoro proporrà un nuovo reportage in cui si parlerà di mafia, di stragi e delle domande che attendono ancora delle risposte. Sono infatti tanti gli interrogativi che ruotano attorno alla strage di via d’Amelio, riguardo alla quale gli inquirenti dovranno accertare l’esistenza di una presunta trattativa tra pezzi dello Stato e componenti di Cosa Nostra. All’argomento Michele Santoro aveva già dedicato la puntata di Servizio Pubblico in onda giovedì scorso.

In quell’occasione il giornalista aveva aperto i microfoni anche al figlio del boss Bernardo Provenzano, il quale aveva chiesto una perizia per valutare le condizioni di salute del padre e aveva parlato di “violenza che genera violenza”. Sempre settimana scorsa, Servizio Pubblico aveva trasmesso anche un’intervista a Massimo Ciancimino condotta da Sandro Ruotolo.


12
marzo

AUGUSTO MINZOLINI VS IL GIORNALISTA DI SANTORO: “LEI E’ UN IGNORANTE, LA QUERELO!” (VIDEO)

Augusto Minzolini, Luca Bertazzoni

Dopo che il Tribunale del Lavoro aveva rigettato il suo ricorso per il reintegro al Tg1, Augusto Minzolini ha sbroccato sul serio. Ad innescare la reazione dell’ex direttorissimo, tuttavia, non è stata la decisione del giudice ma una domanda di troppo da parte dell’inviato di Servizio Pubblico Luca Bertazzoni.

Il giornalista di Santoro si era appostato fuori dal Palazzo di Giustizia, pronto ad ‘agguantare’ il Minzo e ad interrogarlo sulla vicenda delle sue celebri spese con la carta di credito aziendale (68mila euro). Così è accaduto, e l’ex direttore del Tg1 non l’ha presa bene.

Non ho deciso io di andarmene dal Tg1. Lei probabilmente è un ignorante, perché non c’è nessun motivo per licenziarmi (…) Lei deve partire dal presupposto che quei 68mila euro sono stati restituiti all’azienda perché era una procedura sbagliata e andremo a verificare che quella procedura è stata applicata solo con me

ha dichiarato Minzolini di fronte alle insistenze di Bertazzoni, facendo poi riferimento alla legge 97 del 2001. La norma in questione prevede il trasferimento ad incarico equivalente per il dipendente della pubblica amministrazione per il quale sia stato “disposto il giudizio”. I legali del direttorissimo avevano messo in discussione la sua applicabilità.





2
marzo

SERVIZIO PUBBLICO: SU CIELO SANTORO PRESENTA “LA VALLE E’ MIA”, LO SPECIALE SULLA PROTESTA NO TAV

No Tav

Sulla Val di Susa Michele Santoro ci marcia. Orfano delle grandi inchieste su Berlusconi, il giornalista si è ritrovato a fare il paladino della lotta No Tav. Ieri sera il conduttore di Servizio Pubblico ha dedicato la sua trasmissione al movimento che protesta contro Alta Velocità e il puntatone è andato bene, soprattutto in termini di ascolti. Così, il giornalista ha colto la palla al balzo e ha deciso di replicare.

Lunedì prossimo, 5 marzo, Santoro presenterà una puntata speciale di Servizio Pubblico dal titolo emblematico “La valle è mia“. Lo riporta Digital Sat, e al momento non si hanno ulteriori dettagli sui contenuti del programma. Tuttavia, è evidente che Michelone tornerà a parlare di No Tav, dopo aver richiamato l’attenzione di 1,4 milioni di telespettatori con la sua trasmissione di ieri, dedicata proprio all’argomento. Lo Speciale andrà in onda in esclusiva su Cielo (canale 26 del digitale terrestre free e canale 126 della piattaforma Sky).

La notizia arriva dopo un’altra giornata di scontri in Val di Susa, col premier Mario Monti che ha assicurato la determinazione del Governo a continuare con il progetto della Tav. “Non saranno consentite forme di illegalità e sarà contrastata ogni forma di violenza” ha affermato il Presidente del Consiglio in merito alle azioni di guerriglia innescate da alcuni manifestanti. 


2
marzo

SERVIZIO PUBBLICO: MICHELE SANTORO SI INTRUPPA COI NO TAV E RIABILITA MARCO BRUNO, ‘ER PECORELLA’

Servizio Pubblico, Sandro Ruotolo e il No Tav Marco Bruno

A Servizio Pubblico certe notizie viaggiano su un binario preferenziale. Sfrecciano sempre a senso unico, e quella è l’unica forma di alta velocità tollerata da Michele Santoro. Per il resto, il giornalista preferisce intrupparsi tra i No Tav, come ha fatto ieri sera nel corso del suo talk show. Il conduttore ha dedicato l’intera puntata alle proteste in Val di Susa, ma il suo racconto è parso volutamente sbilanciato a favore dei dissenzienti.

Per tutta la trasmissione Santoro ha dato voce ai No Tav, collegandosi con Sandro Ruotolo che si trovava a Bussoleno. Il giornalista ha mostrato con estrema astuzia alcune immagini girate durante le manifestazioni di protesta. Michele, infatti, ha alternato le testimonianze pacifiche di alcuni valligiani a filmati che documentavano le cariche della polizia nei confronti di qualche facinoroso. Così, i piani si sono sovrapposti e l’unica immagine che si presentava al pubblico era quella di una Val di Susa ‘usurpata’ dallo Stato.

Servizio Pubblico ha anche mandato in onda immagini esclusive sull’incidente capitato all’attivista Luca Abbà. Poi è arrivato Marco Travaglio, che ha definito il Tav un’opera “ad alta voracità“. Ma il momento cult della puntata di ieri è stata l’intervista a Marco Bruno, il militante che era stato ripreso mentre insultava e provocava un Carabiniere definendolo “pecorella“.





24
febbraio

SERVIZIO PUBBLICO: MICHELE SANTORO ‘SPUTTANA’ LA RAI. MA NON VEDE L’ORA DI TORNARCI

Michele Santoro

A volte ritornano. I bei tempi di Annozero, si intende. Ieri sera a Servizio Pubblico sembrava quasi di respirare l’aria elettrica del defunto talk show di Rai2, quello in cui gli ospiti si affrontavano a colpi di roncola e la tensione dialettica si tagliava a fette. L’illusione è avvenuta grazie ad Adriano Celentano, che ha rilasciato un’intervista al programma di Michele Santoro per raccontare i retroscena della sua partecipazione a Sanremo. Un po’ di rock ‘n’ roll nella trasmissione del giovedì sera.

A Servizio Pubblico il Festival del Molleggiato ha tenuto banco per l’intera puntata con filmati e testimonianze raccolte all’Ariston nei giorni della kermesse. Il tema della puntata non era stato scelto a caso ma sottendeva un obiettivo ben preciso. L’intenzione di Santoro era infatti quella di mostrare al pubblico la presunta crisi della governance Rai. A partire dal caso Celentano, il giornalista ha parlato di una tv pubblica allo sbando, in mano ai partiti (ma dai, che scoperta!) e influenzata della Chiesa.

Nel sostenere la sua tesi, Santoro è stato aiutato da alcuni ospiti presenti in studio. Corradino Mineo, ad esempio, ha attaccato: “in Rai ci vuole coraggio (…) Stiamo copiando da anni il sistema Mediaset e nessuno ne parla“. Secondo Lucia Annunziata la tv di Viale Mazzini “è serva del padrone della concorrenza“, e pure il Consigliere dimissionario Rizzo Nervo ha parlato di decadenza della Rai. Poi è intervenuto pure Carlo Freccero a dire che l’emittente non ha avuto il coraggio di difendere i suoi successi. Il ritratto di uno sfacelo, insomma.


24
febbraio

CELENTANO A SERVIZIO PUBBLICO (VIDEO): ALCUNI GIORNALISTI DI REPUBBLICA HANNO PROVATO A BLOCCARE LA MIA PARTECIPAZIONE AL FESTIVAL

Adriano Celentano a Servizio Pubblico

Dal palco di Sanremo a quello di Servizio Pubblico, Adriano Celentano è tornato a colpire. Dopo la sua discussa partecipazione al Festival, il Molleggiato ha concesso un’intervista esclusiva al programma di Michele Santoro che è stata trasmessa questa sera. Al microfono di Sandro Ruotolo, il cantante ha sparato nuove invettive facendo vibrare le corde della provocazione mediatica. Un intervento geniale, nel suo stile.

Celentano ha assicurato che non avrebbe cambiato una virgola del suo intervento sanremese, nel quale attaccava anche il Vaticano e i giornali cattolici. “Ho ricordato solo ciò che è inutile per la Chiesa” ha commentato il cantante. E a Sandro Ruotolo che gli domandava perché siano arrivate critiche feroci dai dirigenti aziendali nonostante gli alti ascolti ha risposto:

“Credo che l’errore stia proprio nel meccanismo di conduzione della Rai. Finché i partiti continueranno a litigarsela, la Rai sarà sempre preda di sotterfugi, intrighi e sospetti a danno del Paese. E’ difficile non pensare che lo stesso Direttore Generale non sia sottoposto a pressioni da parte dei partiti. E non soltanto della destra, ma anche della sinistra. Alcuni giornalisti di Repubblica, per esempio, ci hanno dato dentro mica male per bloccare la mia partecipazione al Festival“.


22
febbraio

CELENTANO A SERVIZIO PUBBLICO, SANDRO PARENZO VUOLE UN CONTROLLO PREVENTIVO

Adriano Celentano

Tutti lo vogliono ma nessuno se lo piglia. Per questo Adriano Celentano fa discutere ogni volta che apre bocca. Domani il Molleggiato dovrebbe tornare a dire la sua in un’intervista trasmessa in prima serata da Servizio Pubblico, il programma di Michele Santoro. Il talk show del giovedì farà il suo contro-Festival proponendo una serie di testimonianze inedite sui retroscena di Sanremo. E già si scatenano le polemiche.

Dopo le sparate sul palco dell’Ariston, c’è grande attesa per quello che Celentano dirà da Michele Santoro. Nella giornata di oggi il cantante avrebbe registrato alcune dichiarazioni per Servizio Pubblico, soffermandosi sulla sua partecipazione al Festival. Cosa avrà detto? Sandro Parenzo, editore di Telelombardia e promotore di Servizio Pubblico, trema all’idea di mandare in onda a scatola chiusa quelle esternazioni.

Io non manderò in onda l’intervista ad Adriano Celentano prima di averla vista (…) Scusi, lei prenderebbe cinque milioni di multa? E se Adriano dicesse che la Rai non deve prendere il canone? Per molto meno la Rai ha preso cinque milioni di multa. Se uno dice una cosa del genere, quanti ne prende, dieci?”

ha detto Parenzo all’Ansa, riferendosi alla condanna milionaria emessa ieri ai danni di Corrado Formigli e della Rai (per maggiori info clicca qui). Di fronte a Celentano, il coraggioso editore tentenna e la sua Telemobardia si trova nelle stessa situazione della tv pubblica alla vigilia di Sanremo. Che caso.