Gli occhi cerulei fissano la telecamera, poi si abbassano rapidi. E si riempiono di lacrime. Ma è difficile scrutarli a fondo: sembra ancora inaccessibile il mistero nascosto dietro allo sguardo di Amanda Knox, la ragazza di Seattle accusata di aver ucciso Meredith Kercher. Lei, l’americanina dissimulatrice ed astuta, è tornata a dichiarare la propria innocenza e lo ha fatto in un’intervista esclusiva a Quarto grado, la prima rilasciata ad un’emittente italiana. A dieci giorni dal nuovo processo d’Appello, previsto per il prossimo 30 settembre a Firenze, la ragazza si è confidata ai microfoni del programma di Rete4 condotto da Gianluigi Nuzzi. Lo scoop, messo a segno dal popolare giornalista, verrà trasmesso integralmente questa sera, in prime time.
Amanda Knox a Quarto Grado – Intervista e dichiarazioni
“Se fossi condannata, sarebbe un’esistenza terribile e scappare non sarebbe vita (…) non voglio che qualcuno punti il dito indicandomi come un’assassina. Ma non temo la condanna: so che è possibile un verdetto giusto. Mi aspetto l’assoluzione” ha affermato Amanda a Quarto Grado.
“Sono stata in carcere ingiustamente per quattro anni, non posso conciliare questo fatto con la scelta di tornare” ha poi aggiunto la ragazza, che non sarà presente alle udienze del nuovo processo. Davanti a Nuzzi, Amanda ha lamentato di essere già stata condannata dal giornalismo dei tabloid, che “ha focalizzato l’attenzione delle persone su cose irrilevanti e non vere. Mi hanno accusata di avere uno spirito maledetto e di essere posseduta…”. Secondo la Knox, questo sistema mediatico, sarebbe nato per giustificare il lavoro della giuria: “altrimenti, come si spiegherebbe che una ragazza normale uccida brutalmente un’amica?“.