TG/Informazione


4
novembre

IN MEZZ’ORA IN USA: LUCIA ANNUNZIATA ORMAI FA L’AMERICANA…ANCHE SE E’ NATA IN ITALI’

Lucia Annunziata

E’ tempo di elezioni americaneIn mezz’ora abbandona il suo studio tradizionale e la sua conduttrice sbarca negli Stati Uniti, alla faccia di quella Sabina Guzzanti che sottolineandone continuamente le marcature di dizione ne vorrebbe evidenziare un provincialismo culturale. Lucia Annunziata intanto si gode il successo personale della direzione dell’Huffington Post e la possibilità di interloquire sui grandi temi economici e finanziari internazionali, avendo sullo sfondo gli skyscrapers.

Arrivata all’ombra della bandiera stelle e strisce la giornalista invita nostri connazionali che oltreoceano si sono fatti valere conquistando cattedre universitarie, consulenze ad alti livelli, autorevolezza e il dibattito si fa interessante: in mezzo alla selva selvaggia dei contenitori, bianchettati o sbianchettati che siano, dove la confusione prevale sulle argomentazioni e il grossolanismo diventa il primo comandamento, sentire opinioni precise e circostanziate sembra quasi un privilegio.

Riusciamo a percepire meglio quanto le vicende politiche americane siano legate ad anello anche al nostro futuro, quali siano le reali differenze in questo momento tra Obama e Romney, quali siano gli equilibrismi decisivi per decidere la vittoria finale, che sembra molto in bilico e che potrebbe risolversi nella conquista dell’Ohio (anche se detta così sembra di trovarsi in un western di Ford)




4
novembre

DI PIETRO CONTRO CROZZA: “CONTRIBUISCI AL KILLERAGGIO MEDIATICO”. TONINO GRIDA AL COMPLOTTO TV

Antonio Di Pietro

Sapete che c’è? Che adesso Antonio Di Pietro non ride più. Da quando Report ha dedicato una puntata all’uso dei fondi pubblici da parte del suo partito, il leader dell’Idv si è fatto tutto serio. Pare quasi impietrito, e guai a chi osa ironizzare. Ne sa qualcosa Maurizio Crozza, che venerdì scorso aveva sparato due battutine sui suoi presunti affari immobiliari, traendo spunto da alcune notizie riportate da Milena Gabanelli e dal Corriere. “Doveva cambiare il Paese, invece ha cambiato un sacco di case” ha detto il comico nello show Crozza nel Paese delle Meraviglie, su La7. Oh, non l’avesse mai fatto: Tonino lo ha bacchettato sul suo blog.

“Se persino una persona come te, che a quelle logiche faziose non ha mai obbedito, contribuisce a divulgare, in perfetta buona fede, le bugie che sono state dette in questi giorni, è segno che la campagna di disinformazione e calunnia ha raggiunto davvero livelli molto allarmanti

ha accusato l’ex pm parlando di “grandissime e sfacciate bugie” raccontate agli italiani e amplificate da “giornali e televisioni compiacenti“. Ma Report non era la quintessenza del giornalismo d’inchiesta? E Crozza non era un simpaticone che faceva scompisciare tutti con la sua ironia? Toccato sul vivo, Di Pietro ha reagito d’impulso, rispolverando pure lo spettro della macchina del fango


2
novembre

SERVIZIO PUBBLICO: CUFFARO DAL CARCERE DIVENTA PROFETA DI CATTIVE SVENTURE SULLA SICILIA, CROCETTA E GRILLO

Totò Cuffaro

Ottimo colpo giornalistico quello di Michele Santoro e di Servizio Pubblico all’indomani dell’ultima tornata elettorale in Sicilia che ha visto trionfare, seppure con una maggioranza complicata e un astensionismo devastante, Rosario Crocetta, molto ambito in questi primissimi giorni dalla televisione per la sua carica innovativa e la tendenza a dichiarazioni importanti nei salotti politici.

Ma non c’è solo autocompiacimento di parte nella contemplazione della Sicilia che cambia colore. In una breve intervista all’ex governatore della Trinacria, Totò Cuffaro, oggi a Rebibbia, si mostra la diffidenza, di un uomo che conosce da vicino le atmosfere di Palermo e dintorni, verso l’apertura di spiragli di cambiamento. E’ un disincanto, quello cuffariano, cupo come le pagine più nere del conservatorismo verghiano.

Come se nulla potesse cambiare nella parte più meridionale della Penisola italiana Cuffaro sorride davanti a chi commenta questi ultimi dati delle urne come un segno di discontinuità. L’ex politico dell’Udc sorride con al rassegnazione di chi vuol far capire che si stanno vendendo favole ai cittadini. Garantisce che i suoi uomini, i suoi collaboratori si trovano molto più all’interno della nuova cordata della rivoluzione di quanto si voglia far credere.





30
ottobre

TG1: SARAH VARETTO PUNTA ALLA RAI?

Sarah Varetto

Bionda, esperta di economia, cresciuta alla palestra di Sky, moglie di Salvo Sottile e direttrice di Sky Tg 24. Parliamo di Sarah Varetto, la giornalista che ha sostituito lo storico direttore Emilio Carelli alla guida dell’aggiornatissimo telegiornale di Sky e che ha impresso un nuovo restyling al contenitore d’informazione con risultati, secondo alcuni, poco soddisfacenti.

Stando a quanto riporta Lettera 43, parte della redazione, passati appena sessanta giorni dal lancio della nuova linea editoriale approvata dalla Varetto, starebbe già manifestando il proprio malcontento per la gestione della direttrice, colpevole di aver modificato l’ordinaria veste e struttura del tg imponendo uno stile nuovo ma paludato. Cambiano le luci che diventano più deboli e soffuse, cambia lo studio e il modello di conduzione e, soprattutto cambia il modo di fare notizia con una concorrenza che vede, pian piano, TgCom 24 guadagnare pericolosamente terreno. Che fare?

Secondo i pettegolezzi confermati da Libero, la Varetto, insoddisfatta per l’accoglienza poco lusinghiera della nuova veste grafica redatta per il telegiornale, starebbe pensando ad un possibile approdo a Viale Mazzini, precisamente alla scrivania di Alberto Maccari, direttore del Tg1.

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29
ottobre

ELEZIONI IN SICILIA, I RISULTATI IN TV: BENE I GRILLINI, ASTENSIONE DA RECORD

Enrico Mentana

Minch*a, che (s)coppola. In Sicilia il Movimento Cinque Stelle è tornato a ruggire, ma il partito che ha trionfato nei consensi è stato un altro: quello del non-voto. L’astensionismo, infatti, ha toccato il 52,58% – un record – ed è questo il primo dato dal quale sono iniziate le analisi televisive sulle elezioni regionali nell’isola. Lo spoglio delle schede, che sta delineando la vittoria di Rosario Crocetta (candidato Pd, UdC, Api), sta avvenendo in diretta su La7 e sulle emittenti all news. In serata si aggiungeranno gli approfondimenti delle altre generaliste.

Enrico Mentana, che ha iniziato la maratona elettorale con uno Speciale del TgLa7, ha aperto la trasmissione collegandosi con il grillino Giancarlo Cancelleri, il quale entrerà nell’Assemblea Regionale forte di un ampio consenso attribuito dai siciliani alla sua persona e al Movimento Cinque Stelle.

C’era da parte dei siciliani tanta voglia di rinnovamento che hanno sofferto per una politica di cattivissima qualità, assistendo anche a veri soprusi sotto gli occhi”

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29
ottobre

SERVIZIO PUBBLICO COME ANNOZERO. L’INNOVAZIONE HA FATTO IL SUO TEMPO?

Michele Santoro - Servizio Pubblico, La7

Michele Santoro - Servizio Pubblico, La7

Solo un anno fa le sirene dell’antipolitica, vera o presunta, lo avevano ammaliato: no a ospiti politici in studio, si a reportage e servizi. Inutile dire che fu un gran bel vedere, e non fu così difficile fare a meno del cicaleccio in studio tra parti che, spesso, si fronteggiavano solo per il gusto di avere l’ultima parola. Ma, a un anno di distanza, il vento sembra cambiato. E adesso, anche Michele Santoro pare tornato sui suoi passi.

Sebbene il successo di pubblico ottenuto nell’esordio di Servizio Pubblico su La7 lo metta al riparo da critiche e appunti vari, non si può fare a meno di notare come il formato dell’anno scorso sia già invecchiato. A parte gli opinabili inseguimenti -qui apprezzati- a politici inquisiti (Bertazzoni) e ministri sfuggenti (Innocenzi), i politici in studio (Matteo Renzi e Gianfranco Fini) hanno recitato la parte del leone, come invece non succedeva affatto l’anno scorso. Solo l’irruenza delle domande di Santoro, e la verve dell’intervento di Marco Travaglio -più conciso che in passato- hanno spezzato i trascurabili battibecchi in studio.

A fare la differenza, invece, sono state le testimonianze “da fuori”, come quella raccolta da Claudio Pappaianni, che ha intervistato i genitori di Lino Romano, innocente bersaglio della camorra. Anche l’intervista a Ruby, al netto delle evidenti contraddizioni di cui la ragazza è sempre rimasta vittima, ha fatto emergere la sincera innocenza con cui Ruby negherebbe alla futura figlia di partecipare ad una delle feste cui lei, invece, ha preso parte.

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26
ottobre

VERO TV, VITTORIO SGARBI AL VELENO CON LA BOCCASSINI: SE BERLUSCONI VERRA’ ASSOLTO, ILDA IN GALERA!

Vittorio Sgarbi

Attenti a quei tre. Oggi pomeriggio, sulle frequenze di Vero Tv, è andato in onda un frizzante dibattito con protagonisti Vittorio Sgarbi, Daniela Santanchè ed Emilio Fede. I nomi parlano da soli: il confronto televisivo, non a caso, ha riservato colpi di scena e battute destinate a non cadere facilmente nel dimenticatoio. I tre protagonisti, ospiti dello spazio Attualità condotto da Corrado Tedeschi, hanno discusso trovandosi spesso in accordo tra loro.

A tenere banco è stato soprattutto il recente annuncio di Silvio Berlusconi di ritirarsi dall’agone politico. Secondo Vittorio Sgarbi, che non ha escluso la possibilità di presentarsi alle primarie del centrodestra col proprio Partito della Rivoluzione, il Cavaliere sarebbe stato indebolito dalle vicende giudiziarie che lo hanno colpito, in particolare dal processo Ruby. E qui il noto critico d’arte ha dato fuoco alle polveri, accusando la magistratura di aver forzato la mano. Sgarbi, dunque, se l’è presa con il pm Ilda Bocassini…

Se verrà assolto Berlusconi, in galera la Bocassini! (…) Paghi per l’orrore che ha fatto. Basta con i reati inventati”

ha inveito, infuriandosi per il fatto che le intercettazioni di Arcore siano state pagate coi soldi dei cittadini (Sgarbi ha parlato di 20 milioni di euro per il processo). Daniela Santanché, da parte sua, ha allargato il discorso all’intera magistratura, tornando a bacchettare quei giudici che avrebbero agito lasciandosi influenzare dalle proprie convinzioni politiche.


25
ottobre

SERVIZIO PUBBLICO: MICHELE SANTORO AMARCORD, PARTE DA FORZA ITALIA

Michele Santoro, Servizio Pubblico

Michele Santoro riparte dal suo incubo preferito, la discesa in campo di Silvio Berlusconi. A vent’anni dall’evento che rivoluzionò il panorama politico italiano, oggi il paladino della libera informazione è ancora lì davanti alle telecamere, a raccontare l’ascesa e il tramonto del Cavaliere con toni da amarcord. In apertura della prima puntata di Servizio Pubblico, in onda su La7, il conduttore ha fatto risuonare le note dell’inno di Forza Italia e ha raccontato di quel giorno in cui l’imprenditore televisivo di Arcore gli fece intendere di voler entrare in politica…

“Che figura da coglione che avevo fatto: cercavo di dissuaderlo, e oggi che egli ha ritirato la propria candidatura per fare il Grillo delle libertà, posso dire che avevo ragione io. Ma in questo Paese la ragione è dei fessi

ha detto Michele in un editoriale dal sapore autoreferenziale. Poi, via ad un lungo servizio spolverato di demagogia e contenente alcune dichiarazioni di politici noti alle cronache per le loro vicende giudiziarie (e non). “Io sono un corruttore, non un corrotto. È una cosa ben diversa” ha detto, tra gli altri, il Senatore Sciascia. E qui capisci che l’indignazione può anche essere legittima, un moto spontaneo.