TG/Informazione


7
dicembre

SPECIALE SUPERQUARK: PIERO ANGELA SPIEGA L’ECONOMIA E LA CRISI IN PRIME TIME

Piero Angela Speciale Superquark

Un appuntamento in prime time per affrontare i temi caldi dell’economia, per parlare di spread e tassi di crescita in modo chiaro e divertente, senza i vincoli del dibattito politico quotidiano. Stasera il decano della divulgazione televisiva Piero Angela torna in onda con una chicca ispirata all’attualità: alle 21.10 il popolare giornalista presenterà su Rai1 uno Speciale di Superquark dedicato alle cause della crisi e alle possibilità di tornare a crescere.

Angela spiegherà le problematiche e le opportunità che si prospettano per il nostro Paese servendosi di animazioni, filmati e macchine sceniche. Così, nello Speciale di Superquark compariranno oggetti quotidiani come bilance, carriole, bidoni, orologi, mazzi di carta, mestoli, palloni e persino un bambino di 11 mesi e una mucca. In studio saranno presenti anche alcuni ospiti, tra cui il prof. Paolo Galluzzi, il Presidente della Corte di Appello di Torino Mario Barbuto, l’imprenditore anti-mafia Ivanohe Lo Bello, l’economista Stefano Molina, il saggista Roger Abravanel e il giornalista Federico Rampini.

L’itinerario del programma si articolerà in una specie di “gioco dell’oca” con 12 caselle, attraverso le quali sarà possibile osservare alcuni problemi annosi che affliggono il nostro Paese. L’Italia apparirà dunque come una macchina che ha notevoli guasti di funzionamento e che necessita di riparazioni mirate. Le bilance in studio, inoltre, mostreranno come il Pil nazionale tra il 2000 e il 2011 sia cresciuto solo dello 0,1%, mentre si è speso molto più di quello che si è incassato attraverso le tasse.

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5
dicembre

IL FATTO QUOTIDIANO APPRODA IN TV CON UNA SERATA EVENTO. PROVE TECNICHE PER UNA MULTIPIATTAFORMA ALLA SANTORO?

Antonio Padellaro, Marco Travaglio

Una ‘serata evento‘ per riaffermare la libertà d’informazione, per denunciare censure ed autocensure. Ma anche per scoprire storie di cronisti e blogger coraggiosi. Il progetto ha un non so che di santoriano, e questo basti a farvi raddrizzare le antenne. A realizzarlo sarà Il Fatto Quotidiano, che per il prime time di mercoledì prossimo – 12 dicembre – ha programmato la messa in onda di un format televisivo dedicato agli scandali e agli intrecci tra potere e media.

In uno Speciale tv, il giornale diretto da Antonio Padellaro proverà a raccontare tutto quello che la stampa e le grandi emittenti non dicono. Il format parlerà di scoop cestinati, interviste addomesticate, servizi taroccati, ma anche di quelle inchieste che hanno scosso la coscienza pubblica del Paese. Nel corso della serata interverranno, tra gli altri, Marco Travaglio, Peter Gomez, Milena Gabanelli, Riccardo Iacona, Carlo Freccero, Gianluigi Nuzzi, Oscar Giannino, Piero Ricca.

La cosa interessante è che tale approfondimento verrà trasmesso non solo in streaming sul sito della testata, ma anche in televisione, grazie al network delle emittenti regionali. A partire dalle ore 21, lo Speciale sarà infatti proposto in diretta su una serie di canali collegati che garantiranno al format una diffusione nazionale. Un tale progetto non vi dice niente? Essù, fate un piccolo sforzo… Dopo il salto, l’elenco delle emittenti che manderanno in onda il programma:


4
dicembre

L’INFEDELE E GAD LERNER: GRANDI ASPETTATIVE, POCO SUCCESSO

Cesare Geronzi

Metti una sera in tv il primo banchiere italiano, il più quotato giornalista economico del Paese, e il loro libro scritto a quattro mani. Risultato: 645 mila spettatori e il 2.45% di share. Sarebbe ingeneroso -quasi come sempre- giudicare la puntata de l’Infedele di ieri sera solo dalle cifre dell’Auditel, così aride eppure così importanti. Ad ogni buon conto, però, è palese come con una puntata che prometteva fuoco e fiamme per gli addetti ai lavori -e così è stato per giornalisti et similia- ha finito addirittura per far scendere la già non lusinghiera media stagionale del programma di Gad Lerner.

Gli ospiti principali della puntata di ieri sera erano Cesare Geronzi, banchiere famoso soprattutto per “non aver mai parlato” e Massimo Mucchetti, giornalista economico tra i più schietti nell’inchiodare i capitalisti italiani alle loro responsabilità. Gli altri invitati nel salotto milanese di Lerner spaziavano dall’economista allo storico, peraltro abilissimi nel porre domande poco scontate, e talvolta approfondite. Tuttavia, i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative, se prendiamo in esame solo il responso dell’Auditel.

Se invece giudicassimo la puntata di ieri dalla mole di tweet, commenti e freddure circolanti in rete, il risultato sarebbe ben diverso. Espressioni come “Io con la politica non ho mai avuto a che fare” sulla bocca del banchiere romano hanno spopolato sul web, rilanciate a nastro da manager, giornalisti ed economisti. Così, ciò che si vuole mettere in evidenza qui, non è altro che la distanza che spesso separa l’ aspettativa di cui viene caricata la programmazione tv dal suo effettivo riscontro sul pubblico.





4
dicembre

PIAZZA PULITA, INDAGATO IL GIORNALISTA CHE REALIZZO’ IL FUORIONDA SCOOP SUL GRILLINO FAVIA

Piazza Pulita fuori onda Favia

Grillini dentro, tafani fuori. Se li sfiori ti pungono, e danno pure un gran fastidio. Ne sa qualcosa il giornalista di Piazza Pulita Gaetano Pecoraro, che oggi si ritrova indagato dalla procura di Bologna per violazione della privacy. L’apertura del fascicolo è scattata in automatico a seguito della querela presentata dal consigliere del Movimento Cinque Stelle Giovanni Favia, che era stato ‘incastrato’ dal cronista di La7 con un fuorionda politicamente scottante.

Ignaro di essere ripreso dalle telecamere di Piazza Pulita, Favia aveva accusato i suoi principali referenti, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, lamentando una totale mancanza di democrazia all’interno Movimento Cinque Stelle. Il video era stato trasmesso da Corrado Formigli nella prima puntata stagionale del suo programma ed aveva innescato un gran dibattito sull’atteggiamento di presunto dispotismo da parte del padre-padrone Beppe Grillo. Un colpaccio giornalistico, da parte di Piazza Pulita.

Secondo Favia, che era stato tradito dalle sue stesse dichiarazioni, quel filmato non fu un fuorionda, ma “una registrazione fraudolenta” avvenuta durante un colloquio confidenziale, dopo la sua richiesta di spegnere le telecamere. Così è scattata la querela e Gaetano Pecoraro, autore del servizio giornalistico, è indagato per violazione della privacy. Per la medesima vicenda, è indagato per diffamazione un freelance che sul blog di Grillo aveva suggerito che il fuorionda fosse concordato.


4
dicembre

AUGUSTO MINZOLINI DA GENNAIO IN SECONDA SERATA SU CANALE 5?

Silvio Berlusconi e Augusto Minzolini

Silvio Berlusconi e Augusto Minzolini

Così, tanto per dire, Paolo Del Debbio ieri ha raggiunto lo share record del 9% nonostante i più altisonanti Che tempo che fa di Rai3 e L’Infedele di La7, diventando a tutti gli effetti la quinta colonna di Rete4. Allora per quale strano motivo a Cologno stanno (ancora) vagliando l’ipotesi di ripescare uno dei personaggi più critici dell’azienda pubblica? Si perché, stando a quanto rivelato da Celebrity Now e rilanciato da Dagospia, pare proprio che dalle parti del Biscione abbiano deciso, in vista della nuova stagione invernale, di “accollarsi” l’ex Direttore del TG1 Augusto Minzolini.

Le voci a dire il vero si rincorrevano da mesi, da quando il Direttorissimo venne sostituito dal pensionato Alberto Maccari alla guida del TG dell’ammiraglia Rai e inviato al coordinamento dei corrispondenti. Ora l’ipotesi pare stia prendendo forma: Minzolini potrebbe sbarcare da gennaio su Canale5 con due seconde serate di informazione, sulla scia del defunto Matrix, chiuso sì per i bassi ascolti, ma anche in vista della promozione autunnale di Alessio Vinci nel dì di festa, a sua volta allontanato e sostituito in corsa da Barbara D’Urso.

Già alle prime avvisaglie i giornalisti Mediaset pare avessero alzato le barricate, pronti a farsi sentire con un duro comunicato dei comitati di redazione. Oltre al ricorso (inutile?) di un esterno, il problema, secondo Dagospia, risiedeva nel costo che il passaggio dell’ex Direttore avrebbe comportato sulle casse Mediaset, ritenuto eccessivo in tempi di spending review (leggasi tagli forsennati ai TG).





3
dicembre

BERSANI VINCE LE PRIMARIE. IMPACCIATO IN TV MA FORTE ALLE URNE: ECCO COME HA ‘ROTTAMATO’ RENZI

Pierluigi Bersani

Tre passi avanti e uno indietro. Una bella giravolta e oplà: il centrosinistra si è ritrovato al punto di partenza. Un classico. Con il 61% dei voti, Pierluigi Bersani ha vinto le primarie di coalizione e ha rottamato il competitor Matteo Renzi, che ha ottenuto solo il 38,8% delle preferenze. Dopo un mese e mezzo di campagna elettorale e dibattiti tv sull’argomento, la compagine democratica ha quindi scelto di confermare un esponente dell’establishment alla guida della propria corazzata, nonostante si facesse un gran parlare di rinnovamento e di sol dell’avvenire.

Cambiamo, facciamo, disfiamo. Rottamiamo. Ad ascoltare i talk show e a leggere i social network, sembrava che il popolo del centrosinistra fosse pronto a chissà quale rivoluzione. Invece, dati alla mano, a spuntarla è stato ancora il compagno Bersani, forte di un consenso che sembra essersi addirittura consolidato. Nell’era della comunicazione e dei Tweet, gli elettori democratici hanno preferito il leader televisivamente più impacciato, quello con meno followers. Quello che su Rai1, alla vigilia del ballottaggio, ha parlato di passerotti, tacchini e scioperi dei chierichetti. Ma anche di equità e solidarietà.

Il suo rivale Matteo Renzi, molto abile a gestire le sue apparizioni mediatiche, è invece rimasto scornato. La sua strategia virale e aggressiva ha difettato in qualcosa, ma è pur vero che nulla è perduto e che il tempo gli darà delle soddisfazioni politiche. Vedrete… Oggi, però, a cantare vittoria è Bersani e, come osservatori, proviamo anche a capire cosa non abbia funzionato nella tattica televisiva del rottamatore. La risposta è semplice.


2
dicembre

BALLOTTAGGIO TRA RENZI E BERSANI: GLI APPUNTAMENTI PER SCOPRIRE IN DIRETTA IL VINCITORE

Pierluigi Bersani vs Matteo Renzi

Alè, altro giro altra corsa. Stavolta, però, il giochino finirà davvero e sulla giostra del centrosinistra rimarrà posto solo per uno… Pierluigi BersaniMatteo Renzi? Col ballottaggio di oggi, la compagine democratica sceglierà il suo candidato premier in vista delle prossime elezioni, decretando così a chi affidare le proprie sorti. Tra faccia a faccia televisivi, liti ed effetti (poco) speciali, le primarie di coalizione sono addirittura diventate un evento e il piccolo schermo non mancherà di raccontarle nemmeno oggi, nel loro atto finale. Ecco gli appuntamenti per seguire in diretta gli esiti del voto.

Iniziamo dal servizio pubblico. Dalle 21.00 alle 22.30, su Rai2 andrà in onda lo Speciale Tg2 Primarie Centrosinistra, mentre la terza rete, a partire dalle 23.30 e fino alla una, proporrà uno Speciale Tg3 Ballottaggi Centrosinistra condotto da Bianca Berlinguer e con ospiti in studio. All’interno del suddetto programma, il consueto TgR. Anche Rai News di Corradino Mineo seguirà le operazioni di spoglio nel corso della serata.

Mediaset racconterà il ballottaggio in diretta su Tgcom24, con lo speciale Bersani e Renzi, duello finale condotto da Federico Novella e in onda dalle 20.00 fino a mezzanotte. Lo spareggio tra i due esponenti del Pd verrà monitorato e commentato in tempo reale insieme agli ospiti in studio, con collegamenti in diretta con la sede nazionale del Pd a Roma e con le sedi delle principali città.


1
dicembre

ALESSANDRO SALLUSTI ARRESTATO IN DIRETTA TV. MENTANA SI INDIGNA, ALTRI TACCIONO

Alessandro Sallusti

Lo hanno arrestato in redazione, nel suo ufficio. E in diretta tv. Nella tarda mattinata di oggi, gli agenti della Digos sono entrati nella sede milanese de Il Giornale per notificare ad Alessandro Sallusti il provvedimento di detenzione domiciliare a suo carico. Il direttore è stato poi condotto nell’abitazione dove il giudice ha stabilito che dovrà scontare la condanna per diffamazione. Più tardi, come gesto puramente simbolico, il giornalista è uscito in strada e questo gli costerà un processo per evasione fissato per il 6 dicembre.

Brutta, bruttissima pagina per il giornalismo italiano, quella scritta oggi. Senza entrare nel merito giudiziario della vicenda – non è questa la sede per farlo – registriamo il fatto che l’arresto sia avvenuto in una redazione, luogo simbolo della libertà di stampa, e davanti alle telecamere. A pretendere che tutto fosse documentato è stato lo stesso Sallusti, che ha spiegato agli agenti di Polizia: “siamo in un giornale, qui è tutto pubblico“. Davanti agli obiettivi, il giornalista ha rilasciato anche alcune dichiarazioni.

“Peccato che sia finita così, che siano entrati al giornale. Sono davvero incoscienti. Non si esegue l’arresto di un giornalista all’interno di un giornale

ha detto il direttore a Tgcom24 prima che le forze dell’ordine lo prelevassero dal suo ufficio. In altre circostanze, avremmo magari potuto parlare di spettacolarizzazione del momento, di utilizzo mediatico della giustizia. In altre circostanze, non in questa.