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21
gennaio

EMMA MARRONE ALL’EUROVISION SONG CONTEST 2014

Emma - Edicola Fiore

Emma - Edicola Fiore

Ancora non c’è l’ufficialità ma tutte le strade portano a lei. Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni, è arrivata una conferma da parte dell’interessata. Intervenuta stamane all’Edicola Fiore (video sotto), Emma Marrone ha lasciato intendere che sarà proprio lei la rappresentante italiana all’Eurovision Song Contest 2014.

Emma Marrone all’Eurovision Song Contest 2014

Ad una precisa domanda di Fiorello su una sua partecipazione all’ex Eurofestival, la cantante salentina risponde:

“Forse, dicono quest’anno“.

Ma quando lo showman siciliano si domanda se l’accesso alla manifestazione canora del Vecchio Continente non sia riservato a chi abbia partecipato al Festival di Sanremo, Emma secca ribatte:

No, ci vanno quelli bravi“.

A quel punto scatta l’applauso mentre Fiorello entusiasta annuncia:

“Scoop Emma Marrone all’Eurovision.”




21
gennaio

IL MOIGE (E I VERTICI MEDIASET?) CONTRO LA “DOMENICA A LUCI ROSSE” DI CANALE 5

barbara d'urso domenica live

Barbara D'Urso

Il Moige contro le “poxno domeniche” di Canale 5. Con un comunicato della vice presidente Elisabetta Scala, il Movimento Italiano Genitori è tornato a criticare i contenuti della trasmissione Domenica Live, condotta da Barbara D’Urso, con un particolare riferimento a quanto mandato in onda nella puntata del 19 gennaio scorso. In studio si parlava di argomenti delicati, come suggerito dal titolo della prima parte del programma: Italia, paese a luci rosse? “Abbiamo assistito a una delle pagine più tristi e trash della nostra tv” ha ammonito l’Osservatorio, che avrebbe registrato la reazione indignata da parte di numerosi genitori.

E in effetti, a ben guardare, la scaletta della prima parte del programma prevedeva l’approfondimento di temi al limite dalla fascia protetta. La puntata – denuncia il Moige – si è aperta con un servizio sul fonico dei Modà indagato per molestie sessuali ai danni di minori, con una Maria Carmela dichiaratasi “impressionata” dalle cose apprese sul tema del sesso nel preparare la puntata. A seguire, prosegue l’Associazione, si sono susseguiti servizi su:

molestie dei caporali nei confronti delle soldatesse nella caserma di Ascoli, con dichiarazioni ‘bippate’ ma contenuti molto espliciti, il professore di Saluzzo che aveva rapporti sessuali con le studentesse, la clinica per i ‘malati d’amore’, la testimonianza dell’uomo sesso-dipendente fin dalla tenera età (che ha dichiarato di aver avuto la sua prima volta a 8 anni), la storia del sesso in cambio di lavoro ripresa da Striscia la Notizia

Un potpourri a luci rosse che ha suscitato l’indignazione del Moige, e che è proseguito con argomenti altrettanto scivolosi.


21
gennaio

PER UN PUGNO DI LIBRI: GEPPI CUCCIARI RIMPIAZZA VERONICA PIVETTI E SI ACCONTENTA DEL SABATO POMERIGGIO DI RAI3

Geppi Cucciari

Per un pugno di Libri volta pagina, e inizia un nuovo capitolo. Il programma letterario della terza rete tornerà in onda sabato 1 febbraio con due importanti sorprese. La prima riguarda proprio la collocazione, che passerà dalla domenica pomeriggio al sabato, ore 17.00. La seconda, invece, è sulla conduzione, quest’anno affidata a Geppi Cucciari. Sarà infatti la popolare attrice comica – recentemente approdata in Rai – a guidare lo show che fu di Veronica Pivetti e, prima ancora, di Neri Marcorè.

Per un pugno di libri: Geppi Cucciari su Rai3

Dall’arte alla letteratura, l’arrivo di Geppi Cucciari in Rai è avvenuto all’insegna dello spettacolo culturale e di intrattenimento. Reduce dall’esperienza non troppo fortunata di Dopotutto non è brutto, il programma che ne ha segnato l’esordio sulla rete ammiraglia, la comica si sposterà ora nel daytime di Rai3. Dal 1 febbraio la vedremo accanto al professor Piero Dorfles, alla guida della diciassettesima edizione di Per un pugno di libri. Geppi prenderà il posto di Veronica Pivetti, che l’anno scorso condusse la popolare gara letteraria per ragazzi con la prospettiva di replicare nel 2014.

Mi è molto piaciuto farlo, mi piacerebbe continuare a farlo” aveva infatti confessato l’attrice in un’intervista a DM, rivelando il suo attaccamento al programma. Ma le cose sono andate diversamente. Ora tocca a Geppi Cucciari, che debutterà il sabato pomeriggio, in una collocazione certamente più favorevole rispetto a quella delle edizioni precedenti del programma.

Per un pugno di libri: prima puntata, anticipazioni





20
gennaio

CLAUDIO GIOE’ A DM: IL TREDICESIMO APOSTOLO 2, QUALITA’ CINEMATOGRAFICA ED EFFETTI HOLLYWOODIANI. POTREBBE ESSERE ESPORTATO.

Claudio Gioè ne Il Tredicesimo Apostolo 2

Claudio Gioè ne Il Tredicesimo Apostolo 2

E’ uno dei volti di punta della fiction Taodue. Dopo il primo ruolo da protagonista con Il Capo dei Capi, per Claudio Gioè il percorso è stato decisamente in discesa grazie alle apprezzate interpretazioni offerte in Squadra Antimafia con Giulia Michelini e Il Tredicesimo Apostolo con Claudia Pandolfi. Questa sera è il momento di accendere i ‘riflettori’ sulla seconda stagione della fiction ‘paranormale’ di Canale 5, che vede nuovamente al centro della scena l’attore palermitano. A poche ore dalla prima, Claudio Gioè racconta a DavideMaggio.it il ’suo’ Tredicesimo Apostolo 2.

Devo iniziare con una confessione. La prima stagione del Tredicesimo Apostolo si è fatta seguire per le prime puntate, poi l’interesse è svanito…

La tua delusione era la mia delusione. Effettivamente c’erano dei problemi e, forse, eravamo poco propensi ad affrontare un genere come questo che non era mai stato trattato. La scrittura, poi, ogni tanto si dilatava per esigenze di rete che, da generalista, è attenta agli ascolti e alle famiglie. Diciamo che la prima stagione è stata un po’ timida come impatto.

Quest’anno, invece?

Ho una sensazione diversa. Trovo tutto molto più a fuoco, anche dal punto di vista della scrittura. La messa in scena è più focalizzata sul genere. Sembra una sorta di 2.0. Abbiamo iniziato a girare con una macchina digitale di ultima generazione, che a Hollywood usano da un po’ di anni, ad altissima definizione; e abbiamo usato ottiche cinematografiche, 35mm. Rispetto alla prima serie, la seconda è molto più cinematografica e questo dà in qualche modo una tridimensionalità maggiore anche alla storia e al racconto.

Pensi che possa giovare?

Si, perchè più credi di toccare il paranormale, meglio è. L’altissima definizione dei fotogrammi ha permesso un’integrazione molto più efficace degli effetti speciali rispetto al girato in pellicola, per poi gonfiare a 35, catturare il fotogramma, digitalizzarlo… tutti passaggi che deterioravano la qualità. Quest’anno, invece, l’integrazione è pazzesca.

Hollywoodiana?

Diciamo che ho visto del materiale paragonabile a qualche pellicola hollywoodiana di una decina d’anni fa. I software che oggi sono a disposizione sono quelli che magari anni fa costavano milioni di dollari…

Stai dicendo che Valsecchi è un po’ vecchiotto rispetto a Hollywood?

No, sto dicendo che la diffusione di questi software permette oggi a un prezzo contenuto di avere risultati ottimi.

Tu sei un fedele di Valsecchi o artisticamente ti senti libero da vincoli?

Non ho nessun vincolo con Valsecchi. Mi sono trovato molto bene e in Italia lo ritengo il miglior produttore di serie televisive. I suoi doppioni sono sempre più interessanti degli altri e fotograficamente sono imparagonabili agli altri. Per quanto mi riguarda se mi metto a fare la televisione, è opportuno cercare di farla top con maestranze che vengono dal cinema e si prestano ad un tipo di prodotto altamente difficile da fare. Penso al Capo dei Capi, a Squadra Antimafia, al Tredicesimo Apostolo: tutte produzione che difficilmente avrei potuto fare con qualcun’altro in Italia. Purtroppo. Spero che ci sia una stima reciproca. In qualche modo devo a Valsecchi il fatto che sia stato il primo produttore ad affidarmi un ruolo da protagonista con il Capo dei Capi. E’ un rischio che in Italia quasi nessuno si assume. Lui invece ha lanciato tantissimi attori.

Per esempio?


20
gennaio

INTERVISTA A BUDDY VALASTRO (BOSS DELLE TORTE): IN ITALIA SI LAVORA PER VIVERE, IN USA SI VIVE PER LAVORARE

buddy valastro

Buddy Valastro

E’ il nostro eroe, è la nostra star“. Discovery Networks non usa mezzi termini per presentare colui che è stato “fondamentale per il lancio di Real Time e per il successo del canale“, Buddy Valastro. Il Boss delle torte è in Italia e noi l’abbiamo incontrato, insieme ad altri giornalisti e blogger, nella sede milanese della multinazionale a stelle e strisce. Una breve chiacchierata che Buddy inizia dichiarando il suo orgoglio per le proprie origini tricolori.

“E’ un onore essere qui anche perchè sono orgoglioso di essere italoamericano. La pasticceria e la cucina mi hanno accompagnato lungo tutta la mia vita e mi fa bene al cuore sapere che i miei programmi qui in Italia siano molto apprezzati”.

Che differenze hai riscontrato tra Italia e America?

Vengo abbastanza spesso in Italia perchè ho dei parenti ad Altamura con cui sono a stretto contatto. La principale differenza tra gli Usa e l’Italia è che voi lavorate per vivere, noi viviamo per lavorare. Ammiro il vostro stile di vita, trovo affascinante, quando vado ad Altamura, o in Sicilia, vedere come ad un certo punto tutti si fermino e vadano a casa per stare insieme. Dovremmo imparare ad avere rapporti così stretti all’interno delle famiglie. A volte bisognerebbe fermarsi per sentire il profumo delle rose. Anche quando sono in Italia per affari, nelle aziende sono tutti alla mano, cordiali, mi invitano a pranzo. E questo succedeva anche prima che diventassi il boss delle torte. In Italia c’è una passione per conoscersi.

Nella realizzazione di dolci preferisci la tradizione, insegnata da tuo padre, o l’innovazione?

La tradizione c’è e vogliamo rispettarla, ma alcune cose bisogna per forza innovarle. Non possiamo rimanere bloccati nella vecchia mentalità, non esiste un solo modo per fare le cose e bisogna adattarsi per sopravvivere, pur rispettando le tradizioni. Mio padre era il mio idolo, il miglior pasticcere del mondo, ma le nostre torte sono diverse. Quando faccio una torta, so che dal Paradiso mi guarda, ma comunque mi viene da piangere perchè penso che vorrei fosse ancora vivo per poterla vedere.


Qualche giorno fa hai realizzato una torta a forma di Oscar…





20
gennaio

FICTION MEDIASET 2014: IN ARRIVO VANITY, UNA MINISERIE SUI TENORINI E IL RITORNO DELLA FERILLI. SI CERCANO NUOVI BELLI

Romeo e Giulietta

Il Tredicesimo Apostolo 2 – La Rivelazione, Il Peccato e La Vergogna 2, e I Segreti di Borgo Larici: sono questi i titoli che compongono la triplice offerta Mediaset per la fiction, che terrà compagnia ai telespettatori nelle prossime settimane. Se per le prime due proposte si tratta del secondo capitolo, nato in seguito al successo della prima stagione, la terza fiction, ovvero I Segreti di Borgo Larici, in partenza mercoledì prossimo, è il primo titolo interamente ideato e prodotto sotto la nuova direzione affidata ad Antonino Antonucci Ferrara. Intervistato dal quotidiano Libero, il direttore della fiction dimostra di avere le idee piuttosto chiare:

“I budget di una volta non esistono più, quindi bisogna cercare di essere molto creativi. Questo vuol dire puntare sulla scrittura, ma anche aprirsi ai giovani produttori, studiando con loro soluzioni innovative, nonché ai giovani attori, anche teatrali. D’altronde le icone di Canale 5 si stanno avviando a superare la quarantina: abbiamo bisogno di nuovi belli.”

Rischio pensione per Arcuri, Garko, Bova, Pandolfi e tutti i volti storici della serialità Mediaset? Assolutamente no. Antonucci Ferrara non intende fare a meno degli attori più amati del piccolo schermo, nè rinunciare alla collaborazione di case di produzione affermate come Ares e Taodue. Intende, piuttosto, studiare nuovi progetti in tandem con realtà diverse, nuove e più agili.

“Valsecchi resta un fondamentale punto di riferimento, soprattutto per il poliziesco e le storie di cronaca. Quando ho assunto l’incarico di direttore, mi sono però accorto di una grave mancanza: abbiamo pochissima commedia. L’unico titolo è I Cesaroni.”

Tra le nuove società al lavoro per realizzare le future fiction targate Mediaset troviamo la Wildside, società di Mario Gianani, che presto racconterà la storia di un matrimonio, seguendo lo stile del celebre serial statunitense 24, ovvero narrando in ogni puntata un’ora del giorno nuziale. Con la Lotus si sta lavorando invece alla versione tv di Tutta colpa di Freud, il film di Paolo Genovese con Marco Giallini, Vittoria Puccini e Claudia Gerini, in uscita al cinema il prossimo 23 gennaio.

Fiction Mediaset 2014 – Foto


19
gennaio

BOOM! LA MIA BANDA SUONA IL POP: ONE MAN SHOW DI PUPO AL VAGLIO DI RAI 1. PRODUCE BALLANDI

Pupo

Pupo

Tenetevi forte perchè, se non conosco male i gusti dei web-telemaniaci, questa non la digerirete con facilità.

Avete presente i one man show? Bene.

Siete anche consapevoli che il direttore di Rai 1 Leone abbia una (interessante) predilezione per spettacoli nei quali ci sia al centro della scena un unico mattatore? Benissimo.

Sapete anche che dopo Sogno e Son Desto di Massimo Ranieri questa voglia di varietà ‘agita’ ancor più il numero 1 dell’ammiraglia Rai? Perfetto.

Sapete, però, qual è il prossimo ‘prescelto’ per uno show con siffatte caratteristiche sulla prima rete pubblica? Pupo!

Proprio così, la tv di Stato sta lavorando ad un progetto che vede il testimone del ricongiungimento moscovita di Al Bano e Romina appropriarsi del sabato sera di Rai 1 per più puntate a primavera inoltrata. Di certezze ce ne sono poche, ma c’è persino un titolo: La mia banda suona il pop.


18
gennaio

GIANCARLO LEONE: IL FESTIVAL DI SANREMO 2014 NON COSTERA’ UN SOLO EURO DI CANONE

Giancarlo Leone e Fabio Fazio

Il Festival di Sanremo costerà sempre meno e produrrà sempre più utili alla Rai. Un primo indizio? La convezione tra la tv di Stato e il comune di Sanremo, che dal 2015 scenderà dai 7 milioni di euro di oggi a 5,2 milioni. Ma questo, chiaramente, non basta. Non basta ad evitare le polemiche su compensi e “spese folli” che ogni anno arrivano puntuali a ridosso della kermesse canora. Per la 64° edizione, su Rai 1 dal 18 al 22 febbraio, si vocifera di costi che sfiorano i 20 milioni. Tutto vero? A parlarne è il direttore della rete ammiraglia pubblica Giancarlo Leone.

Leone assicura: il Festival di Sanremo è pagato con le pubblicità e non con il canone

Intervistato dal Corriere della Sera, il direttore di Rai 1 – di cui abbiamo parlato ieri a proposito di altre eventuali reunion dopo quella di Al Bano e Romina – non smentisce affatto la cifra sopra indicata precisando, però, che non sarà speso nemmeno un euro dei soldi che arrivano dal pagamento del canone da parte dei cittadini:

“Non siamo soliti confermare cifre che poi non sono mai state smentite. Ma anche quest’anno il Festival non costerà un solo euro di canone. Tutte le spese, ripeto, tutte, saranno finanziate dalla pubblicità. Eppure parliamo dello spettacolo più seguito dell’anno [...] Il Festival costerà sempre meno e produrrà utili alla Rai”.

Dunque, nessuna protesta da chi paga il canone se lustrini e paillettes saranno ancora di casa al Teatro Ariston. Così come non c’è da alterarsi più di tanto per i compensi di Fabio Fazio, che Leone giustifica così: