Se fosse un ballo sarebbe quello della mattonella, sempre immobile nello stesso punto. Se fosse un concorrente di questa edizione Ballando con le stelle sarebbe Katherine Kelly Lang, beautiful ma non balla. Il celebrity talent di Rai1 è un format fortissimo, tra i migliori in circolazione – come, del resto, dimostrano gli straordinari riscontri all’estero – incapace di sfruttare al massimo le proprie potenzialità.
Partito al 24.13%, complice l’attesa che un cast di prima grandezza aveva saputo generare, il programma è sceso ad un modesto 19.28% per motivi che non possono essere soltanto attribuibili al cambio di rotta operato da Tú sí que vales. Dal Miccio furioso, alla Brooke eliminata, alla Laurito peperina passando per Albertazzi e Giusy Versace, di carne al fuoco ce n’era tanta ma è stata cucinata malissimo. E soprattutto nel solito modo.
Ballando con le stelle 2014 e l’effetto déjà vu
La versione italiana di Strictly Come Dancing è ingabbiata in schemi ripetitivi, che rendono la trasmissione prevedibile, a tratti scontata, e fruibile senza annoiarsi solo a patto di guardarla a piccole dosi. Non è un caso che l’anno scorso, quando si è avuto a che fare con la “scheggia impazzita” Anna Oxa, l’interesse e gli ascolti sono schizzati in alto. La cantante ruppe lo schema perfettino e perfettibile di Milly Carlucci e dei suoi autori.