“Buonasera e benvenuti per l’ultima volta a G’Day: il programma che non finisce mai di stupire ma che finisce”. Così esordisce Geppi Cucciari all’inizio dell’ultima puntata del suo ironico e irriverente contenitore quotidiano, anticipato dalla messa in onda dallo spot diffuso in settimana sulla chiusura della trasmissione e sulla curiosa coincidenza con la sventata fine del mondo presagita dai Maya.
Puntata speciale di un’ora per Geppi che si mostra, nonostante tutto, solare, divertente e, a tratti emozionata, come quando vede a sorpresa il direttore Enrico Mentana irrompere nel suo studio, armato di un spiccato senso dell’humour e di una “spalla su cui piangere”. L’escamotage elaborato per l’ultimo appuntamento dello show è quello dei premi, e non premi qualsiasi, bensì i G’Day Awards destinati a premiare le categorie degli ospiti intervenuti spesso alla corte della Cucciari: Premio “Scheletro nell’armadio” a Flavio Soriga, Premio “Cronaca Vera” ad Alessandro Fullin, Premio “I nuovi mostri” a Renato Mnnheimer e chi più ne ha più ne metta.
Evidentemente G’Day ha scoperto proprio alla fine della sua corsa durata ben 336 puntate l’anello debole della sua linea editoriale: l’assenza di un filo conduttore in grado di incorniciare al meglio gli interventi pungenti della conduttrice e dei suoi ospiti giornalieri. L’assegnazione dei G’Day Awards è lo stratagemma perfetto per ricomporre i pezzi di un prodotto decisamente mal organizzato se non fosse per l’unica, efficientissima costante dello show: Geppi.