Ci eravamo solo illusi, il Grande Fratello è tornato sul suo brutto solco: trash gridato che del resto rappresenta al meglio il guazzabuglio d’umanità portato in casa (quindi perché meravigliarsi?), Alessia Marcuzzi troppo in punta di piedi, che quasi chiede scusa per la sua ‘emancipazione’ a conduttrice indipendente dalla scaletta. Si sente in difetto Alessia e non si capisce il perché. Deve minacciare di doversi arrabbiare nuovamente prima, per poi ridursi a spiegare in maniera troppo fiabesca la questione delle penali e delle minacce. (Più semplicemente trasparenza il contratto)
Il bel cipiglio della settimana scorsa si è riannebbiato. Solo un sussulto: la presentatrice che prima si dichiara contrita all’idea di perdere uno tra Amedeo e Chiara, a cui vuole tanto bene, ci fa storcere un po’ il naso quando, un attimo dopo, ricomincia a tormentare il napoletano facendo capire che la prima a non sopportare la superbia e l’egoismo del ragazzo sembrerebbe proprio lei, altro che affetto. Deve persino giustificare i boati di un pubblico sempre più caciarone dicendo che la gente in studio è tutta partenopea. Beh, vabbè.
Rimane la povera Giusy, una dei tanti anonimi che fanno da contorno con la loro presunta normalità rispetto al cast dei personaggi forti che, con Chiara, perde un’altra voce importante. E poi la solita lettera recitata da soap, la concessione al capriccioso superstite Amedeo di vedere la ragazza: incontro privo di ogni emozione, un amore più che gridato che vissuto. Fotoromanzo da sala coiffeur, niente più.