Festival di Sanremo 2013

Tutto sul Festival di Sanremo 2013, in programma dal 12 al 16 febbraio con la conduzione di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Foto, anticipazioni, testi delle canzoni, artisti in gara, indiscrezioni e notizie sulla kermesse canora più famosa d’Italia.


16
febbraio

SANREMO 2013: L’EDITORIALE DI CARLO FRECCERO PER DM. FESTIVAL TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Pippo Baudo, Fabio Fazio e Luciana Littizzetto

di CARLO FRECCERO per DavideMaggio.it

Quando si lavora su una trasmissione che è anche un evento, un’istituzione, come il Festival di Sanremo, piuttosto che Miss Italia o il Giro d’Italia, il compito del conduttore è officiare una trasmissione già codificata, rinnovarla lavorando sulla sua memoria storica. Questo lavoro sulla traduzione, per legarla e rinnovarla, è il meccanismo che permette di sopravvivere al concetto di tradizione e autore. Rinnovare il Festival di Sanremo significa partire: ma cosa caratterizza il Festival di Sanremo?

Rinnovare significa cambiare, ma anche enfatizzare il passato, conservarlo, contrapporre il nuovo all’esasperazione del vecchio. Il Festival di quest’anno è nuovo nella misura in cui cerca nuove strade, anche a livello musicale, dando spazio ai fenomeni emergenti sul mercato. Nello stesso tempo è tradizionale nella misura in cui ritaglia, ad ogni serata, uno spazio per gli aspetti più tipici,  eccessivi, ridondanti, dell’estetica tradizionale dell’evento.

Quest’anno non sono in gara le vecchie glorie nazionali. Nonostante ciò ogni sera, accanto all’ospite internazionale di tendenza, c’è spazio per una gloria arci italiana: Toto Cotugno, (Ricchi e Poveri), Albano e Pippo Baudo. Il gusto nazionalpopolare sopravvive, ma, ancora una volta, in una bacheca di cristallo, che rende il kitsch accettabile, il cattivo gusto o comunque il gusto popolare un vezzo elitario perfettamente coniugabile con il nuovo.




16
febbraio

SANREMO 2013: CHI SARA’ IL VINCITORE?

Marco Mengoni canta "Ciao amore ciao"

Finalmente siamo arrivati al fatidico momento della verità: chi vincerà la 63esima edizione del Festival di Sanremo? Malgrado un ascolto non particolarmente forte e consolidato delle canzoni in gara anche per il doppio repertorio eseguito da ciascun artista a inizio kermesse, ognuno è sicuro di aver indovinato il nome del vincitore che verrà decretato stasera verso le 0.30, come riferito alla conferenza stampa di oggi, ma chi avrà ragione?

Se la classifica provvisoria stilata nel corso della terza puntata trovasse una vaga conferma, troveremmo due artisti della scuderia talent in vetta alla classifica: Marco Mengoni al primo posto e Annalisa Scarrone al terzo, rincorsi da Chiara Galiazzo e la sua “Il futuro che sarà” al quarto posto, ma sarà davvero così? Certo, Mengoni troverebbe sicuramente un riscatto da un’immeritata medaglia di bronzo nel 2010, superato da Pupo ed Emanuele Filiberto piazzatisi alla seconda posizione, mentre per Annalisa sarebbe l’ennesima conferma del predominio Defilippiano il quel dell’Ariston. Occhio anche ai Modà e ai loro numerosissimi fan che potrebbero seriamente prosciugare il credito e la batteria dei propri smratphone pur di vedere i loro beniamini insigniti del premio. E gli altri?

La ricercatezza e la poesia di brani raffinati se pur orecchiabili come quello di Malika Ayane potrebbe trovare serie difficoltà per arrivare in vetta, come annunciato dalla stessa cantante nel corso della puntata odierna di Mezzogiorno in Famiglia. Se Elio e le Storie Tese potrebbero avere dalla loro la giuria di qualità, la prorompente Maria Nazionale potrebbe accendere gli animi del televoto partenopeo. Orecchiabile e insolita, in piena simbiosi col suo essere, Sotto casa” di Max Gazzè potrebbe sparare ancora qualche cartuccia in suo favore, contando, sicuramente, in un ampio passaggio in radio e su Itunes.


16
febbraio

SANREMO 2013: LE PAGELLE/4. PROMOSSI MAGGIO E RUBINO, BOCCIATI IL “CONFLITTO DI INTERESSE” DEGLI ELIO E PIPPO BAUDO

Antonio Maggio

9 ad Antonio Maggio. La nuova proposta pugliese vince e convince. Dicono che sia spavaldo ma per uno che vuole fare la popstar non è necessariamente un difetto.

7 a Renzo Rubino. Tradito a sorpresa dalla giuria di qualità, il cantante de Il postino non è riuscito ad agguantare la vittoria. Bravo comunque nell’impresa di accendere i riflettori su di sè rimanendo impresso per un’ottima interpretazione di una canzone tanto valida quanto complessa.

6 a Emma Marrone e Annalisa. Le due “amiche di Maria” sul palco danno prova del loro talento in una performance decisamente troppo carica. Dal punto di vista della comunicazione, invece, Annalisa avrebbe potuto scegliere un partner che non ricordasse il suo passato.

6 alla serata Sanremo Story. Partito bene, il quinto appuntamento con il Festival affonda tra mancanza di competizione, assenza di duetti e l’inesorabile lentezza. Anche nella finale i giovani sono stati messi da parte.





16
febbraio

I VINCITORI DI SANREMO

Emma Marrone - Sanremo 2012

L’ultima è stata Emma Marrone, la prima in assoluto Nilla Pizzi. Parliamo, ovviamente, dei vincitori del Festival di Sanremo e chissà se anche quest’anno a trionfare sarà una donna come nella prima edizione che risale al 1951 e quella dell’anno scorso. Come non notare nell’albo d’oro del festival della canzone italiana che negli ultimi anni i cantanti usciti dai talent show, in particolare quello di Maria De Filippi, l’abbiano fatta da padroni: nel 2009 è Marco Marta a vincere, seguito l’anno successivo da Valerio Scanu e come detto nel 2012 da Emma, promossa direttore artistico al prossimo serale di Amici.

Tra i concorrenti in gara quest’anno solamente Simone Cristicchi ha avuto l’onore di vincere la kermesse, nel 2007 con il brano “Ti regalerò una rosa”. Cristicchi riuscirà a fare il bis? Ecco tutti i vincitori della storia del Festival, una storia lunga 63 edizioni.

1951: Nilla Pizzi – Grazie dei fiori
1952: Nilla Pizzi – Vola colomba
1953: Carla Boni e Flo Sandon’s – Viale d’autunno
1954: Giorgio Consolini e Gino Latilla – Tutte le mamme
1955: Claudio Villa e Tullio Pane – Buongiorno tristezza
1956: Franca Raimondi – Aprite le finestre
1957: Claudio Villa e Nunzio Gallo – Corde della mia chitarra
1958: Domenico Modugno e Johnny Dorelli – Nel blu dipinto di blu
1959: Domenico Modugno e Johnny Dorelli – Piove (Ciao ciao bambina)

1960: Tony Dallara e Renato Rascel – Romantica
1961: Betty Curtis e Luciano Tajoli – Al di là
1962: Domenico Modugno e Claudio Villa -  Addio… addio
1963: Tony Renis ed Emilio Pericoli – Uno per tutte
1964: Gigliola Cinquetti e Patricia Carli – Non ho l’età (Per amarti)
1965: Bobby Solo e New Christy Minstrels – Se piangi se ridi
1966: Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti – Dio come ti amo
1967: Claudio Villa e Iva Zanicchi – Non pensare a me
1968: Sergio Endrigo e Roberto Carlos Braga – Canzone per te
1969: Bobby Solo e Iva Zanicchi – Zingara

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16
febbraio

SANREMO 2013: L’EDITORIALE DI PIERO CHIAMBRETTI PER DM

Sanremo 2013 - Piero Chiambretti - Pippo Baudo

Sanremo 2013 - Piero Chiambretti - Pippo Baudo

di PIERO CHIAMBRETTI per DavideMaggio.it

Sono da cinque giorni a Sanremo, la città dei fiori di Amsterdam, per seguire per Radio 2 il festival della contemporaneità. Una volta il Festival era lo specchio del Paese, adesso è il Paese che chiede al Festival lo specchio.

Radio 2 si chiama così perchè siamo in due a realizzare questo programma andato in onda tutte le sere in contemporanea con la più famosa kermesse musicale dell’Unione Sovietica trasmessa da Rai 1. I due in questione sono due imitatori eccezionali: Gianfranco Butinar che interpreta 21 voci ma è pagato per una, e Gabriella Germani che ne imita altrettante ma viene quasi gratis.

Seguire il Festival dalla postazione radio è un’esperienza notevolissima. Guardi la trasmissione, vedi immagini ma non senti l’audio (perchè quello lo facciamo noi) e ti rivolgi ad un pubblico misterioso: automobilisti, autotrasportatori, i senza fissa dimora, tutti lontani da un apparecchio televisivo riesumato per il Festival della canzone. La Radio è la contemporaneità, altro che la tv; mentre ascolti fai almeno altre 20 cose contemporeamente. Tra queste spostare un voto, spostare un mobile, spegnere il cervello, il telefonino, la bocca e ahimè pure la radio.

Gli ascolti della sessantreesima edizione del Festival hanno dimostrato una cosa: che una tv sola è meglio di 900. Sappiamo cosa guardare, commentare e, nel caso, rimuovere.

Il mondo in questa settimana ha cercato di fare la sua personale controprogrammazione alla kermesse: dimissioni del pontefice, arresti eccellenti, asteroidi, assassini olimpici potenziali, ma nulla ha potuto fermare la corazzata dei buoni sentimenti, specchio di un Paese stanco di farfalle e galline.

In conclusione, visto il trend, consiglierei ai dirigenti della Rai di organizzarne subito un altro a Pasqua.

Ah, dimenticavo, il Festival ha stabilito un record. Nella categoria giovani, per la prima volta ha vinto un blogger: Maggio, Davide però!





16
febbraio

SANREMO 2013: IL COMMENTO DEGLI SPEAKER ALLA QUARTA PUNTATA (CARLETTO, CAPUTI, PARPIGLIA – RTL 102.5, RENNA – RDS, BERRINO – RMC, PASSONI – DEEJAY)

Antonio Maggio a Sanremo 2013

Antonio Maggio a Sanremo 2013

CARLETTO, CAPUTI, PARPIGLIA – RTL 102.5 – Grande Antonio Maggio per la sua forza di volontà

Il primo verdetto è arrivato e personalmente mi ha convinto molto. Tra i giovani ha vinto Antonio Maggio un ragazzo salentino, già vincitore della prima edizione di X Factor, che ha avuto una tenacia fenomenale nel portare avanti il suo progetto discografico nonostante tutto e tutti. Lo dico perchè l’ho conosciuto quando, terminata la sua esperienza con gli Aram Quartet, era alla sfrenata ricerca di una casa discogafica che potesse pubblicare le sue idee musicali. Bravo Antonio! Hai vinto e con te ha vinto la tua tenacia e la tua immensa forza di volontà! Per quanto riguarda il resto della serata con Massimo Caputi abbiamo apprezzato la qualità degli ospiti, da Stefano Bollani (favoloso!!!) a Caetano Veloso, anche se non c’è sembrata adeguata la scelta di collocarli alla fine togliendo spazio e attenzione sui giovani: ma non è questo il paese dove tutti si puliscono la bocca chiedendo più visibilità per i giovani? A proposito di giovani, per Gabriele Parpiglia il momento  più emozionante fino ad oggi del Festival sono state le lacrime di Maggio e il suo saluto alla madre e al padre! Per quanto riguarda le canzoni storiche sanremesi abbinate agli artisti in gara, molte le bocciature e poche le promozioni, ma per non far torto a nessuno ci limitiamo solo a menzionare la cosa… Un colpo alla botte e uno al coperchio, però ragazzi “Io che non vivo” riarrangiata dai Modà è stata tanta roba!!! Carletto ( su twitter @carlettoweb)

ROSARIA RENNA – RDS – 10 e lode a Mengoni. Avrei fermato l’esibizione di Gualazzi

Sarà che ricordare con nostalgia è diventato sport nazionale anche grazie a trasmissioni come i Migliori anni, la serata Sanremo Story è la mia preferita e più attesa da tempo. E mi sembra di essere in buona compagnia, visti gli ascolti. Canzoni decisamente più belle di quelle in gara, modi creativi di reinterpretare classici immortali, curiosità di ascoltare evergreen rivisti e corretti dal gusto moderno: ieri mi sono spalmata sul divano con una certa soddisfazione, pronta a farmi travolgere da emozioni e lacrime. Non sono stata delusa. I miei momenti preferiti due: Marco Mengoni, sublime con il suo omaggio a Luigi Tenco. Oltre ad averlo interpretato in modo totale, perfetto, coinvolgente ha avuto  il merito di sdoganare al folto pubblico che lo segue il genio dello sfortunato cantante. Bravo Marco, 10 e lode! Lacrime di divertimento irresistibile con Elio e le storie tese. Lo so, mi ripeto, ma cosa dire di questi straordinari musicisti se non che sono ge-ni-a-li!!! Con la chicca di Rocco Siffredi che declama Prevert: touché. Una delle mie canzoni preferite di tutti i tempi è Che freddo fa di Nada e sono stata felice di risentirla da Max Gazzè. Brava, anche se emozionata e alle prese con il mito Mimì, Chiara. Poi, sarà che sono donna e, notoriamente, incapace di capire il jazz, ma avrei voluto irrompere sul palco per interrompere l’esibizione di Gualazzi. Come ha tweettato il mio amico e collega Pippo Pelo, ha spento la Luce. Ma ho letto commenti entusiasti sulla sua versione del capolavoro di Elisa, quindi forse è un problema nostro. Ho apprezzato anche Il ragazzo della via Gluck di Almamegretta, Silvestri e l’intenso omaggio a Dalla,ritrovare la grande Antonella Ruggero e l’accoppiata Annalisa Emma per Alice. Insomma ieri c’era un’atmosfera così bella che mi sarebbe piaciuta anche la versione di una qualsiasi canzone nella versione di un qualunque politico italiano. E ho detto tutto. Poi, in ordine sparso: bellissime le gambe (e non solo) della Molinari; tenerezza infinita per Baudo invecchiato, ma finalmente con i capelli bianchi, meravigliosi e veri; commozione per Mike e la sua”allegria”; mancanza di parole per Bollani e Veloso, forse rende l’idea un”grazie di esistere”. E, immagine forte e magnifica, la Littizzetto vestita da Casco d’Oro. Sarà che eravamo tutti mediamente più giovani e felici anni e anni fa e anche il futuro era una cosa meravigliosa di là da venire, non una nebulosa nera e minacciosa, come oggi. A-ri-grazie Luciana.

Luisella Berrino – RMC – Non ci sono più i Festival di una volta

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16
febbraio

SANREMO 2013: I COMMENTI MUSICALI DI CRISTIANO MALGIOGLIO PER DM

Sanremo 2013 - quarta serata - Fabio Fazio e Luciana Littizzetto

Sanremo 2013 - quarta serata - Fabio Fazio e Luciana Littizzetto

Ve l’avevamo detto. Cristiano Malgioglio avrebbe commentato i testi del Festival di Sanremo 2013 su DavideMaggio.it. Ed eccoci pronti: raggiunto il ciuffo biondo più celebre della Penisola, tra un pasticcino e una risata, lo troviamo intento a guardare il festival insieme a due suoi amici irlandesi in vacanza in italia, osservando divertito le loro reazioni. “Non gli piace niente“, ci dice, “Hanno apprezzato la voce di Maria Nazionale ma non so se lo hanno detto solo per farmi piacere visto che sanno che ho fatto un disco con lei“.

Cristiano non aveva grandi aspettative. Mancano i grandi autori“, ci aveva detto a poche ore dall’inizio della prima serata. Lui tiene ai testi, poi se c’è una buona musica e dei buoni arrangiamenti, meglio, ma sono “le parole quelle che devono arrivare al cuore“.

Purtroppo però i “testi sono deboli, qualche frase carina qua e là ma niente di particolarmente straordinario. Le cose che mi sono piaciute di più sono state Luciano Littizzetto e gli abiti di Simona Molinari“, provoca, ma poi torna subito a parlare di musica “Il 10 lo dò sicuramente all’orchestra che ha messo su degli arrangiamenti che hanno fatto dei grandi miracoli con queste canzoni Non so quali saranno le radio private che passeranno queste canzoni. Di sicuro, a livello internazionale, non fanno in tempo ad arrivare a Lugano che già tornano indietro. Queste non sono le canzoni da Festival. Non ci sono le grandi melodie che possono spopolare all’estero, ma ci sono sempre i grandi miracoli”.

La delusione?

“C’è stata per qualche canzone. Mi aspettavo molto da Bellissimo di Marco Mengoni, ma mi ha deluso. Sembrava fosse uno scarto della Nannini. La prima esibizione di Mengoni, con L’essenziale, è stata superiore”.

La sorpresa?


16
febbraio

SANREMO 2013: GLI ABITI DELLA QUARTA SERATA. IL COMMENTO DI ENZO MICCIO PER DM

Sanremo 2013 - Luciana Littizzetto vintage

Sanremo 2013 - Luciana Littizzetto vintage

di ENZO MICCIO per DavideMaggio.it

All’insegna del casual friday Fabio Fazio ha inaugurato senza neanche una cravatta (ma credo che nessuno se ne sia accorto) la quarta serata sanremese con la super Littizzetto in versione mannequin che ha affrontato la prima scalinata con l’abito che appartenne nel 52 a Nilla Pizzi, tulle e crinoline, quasi un Vivienne Westwood… quanto era avanti la Nilla! Vi dirò che non mi è affatto dispiaciuta neanche quando ha indossato il caschetto d’oro e l’abitino azzurro della mitica Caselli… Puffetta al compleanno di Grande Puffo. Meno riuscito il look con palandrana nera e gilet fatto coi centrini crochet multicolor della nonna… molto vintage! Si è salvata in calcio d’angolo in chiusura. Carino il minidress blu royal con gonna a boule e grande fiocco luccicante peccato veramente quella manichina che le spezzava in due le braccine… Però quanto le donavano i capelli sciolti al vento…

Malika Ayane resta sempre la più glamour, anche se quest’anno la battaglia è piuttosto semplice da vincere. Resta fedele al total black che condivido in pieno. Abito strizzato in vita e gonna a ruota che le assicura quell’aria da diva del passato.

La mia Maria arriva con un long dress nero che le fa perdere tout court una taglia anche se il decolletè si ribella e proprio non ci sta tutto… molto meglio il beauty cambiando la coiffure.

Anche la rossa Chiara sceglie un blu notte monospalla che drappeggiando se ne va… e raggiunge a meraviglia il suo scopo celando e non strizzando. Unico neo quelle dita dei piedi che sbucano all’improvviso dall’abito… Ahhhhhhh, che paura!