1. La calma serafica di Baglioni
2. I jingle
3. Le gag ben recitate da Favino che non sembravano gag fino alla battuta
1. La calma serafica di Baglioni
2. I jingle
3. Le gag ben recitate da Favino che non sembravano gag fino alla battuta
“Quello che sta accadendo è superiore anche alle migliori aspettative“. Arrivato ormai al giro di boa, Claudio Baglioni non nasconde la propria soddisfazione per l’andamento del Festival di Sanremo da lui diretto. Ma allo stesso tempo chiude all’ipotesi di esserci per la kermesse 2019. Niente bis, salvo ripensamenti. Comprensibile: l’impressione, infatti, è che il cantautore abbia esaurito l’elenco degli ospiti suoi amici, chiamati a raccolta nella Città dei Fiori per la sua buona causa.
Doveva essere un Festival di rottura. Ed in effetti la prima di Sanremo 2018 è stata una discreta rottura di Baglioni. Con qualche bagliore. Nonno Claudio non è stato così sprovveduto: probabilmente consapevole dei propri limiti televisivi, ha pensato bene di organizzare la sua ‘festa della musica’ chiamando a raccolta friends (& partners), lasciando giocare sul palco due nipotini che si sono rivelati, in barba alle catastrofiche previsioni della vigilia, meno a disagio di quanto ci si potesse aspettare.
Avanti, c’è posto. Alla lista si sono appena aggiunti Nek, Max Pezzali e Francesco Renga. Ma ci saranno anche i Negramaro, Gianni Morandi, Laura Pausini, Biagio Antonacci. E pure Giorgia (manca solo l’ufficialità). Quest’anno al teatro Ariston andrà in scena un Festival di Sanremo parallelo e alternativo: quello degli ospiti italiani invitati ad esibirsi da Claudio Baglioni. Nomi arcinoti della musica nostrana, che avrebbero potuto gareggiare tra i big, mettendosi per una volta in gioco. E che invece si limiteranno ad una passerella promozionale gentilmente offerta dalla kermesse.
I telespettatori dell’Isola dei Famosi, lo scorso lunedì, avevano quasi tirato un sospiro di sollievo. Perchè, visto l’andazzo delle ultime settimane, le 21.37 potevano (paradossalmente) considerarsi un orario di inizio accettabile per il reality di Alessia Marcuzzi. Peccato che non avessero fatto i conti con l’orario di chiusura clamorosamente schizzato all’1.31. Ma tralasciando il fallimento della scaletta isolana, targata Magnolia, c’è una questione che ci preme segnalare e concerne l’etica e il rispetto nei confronti del telespettatore.
C’è chi ha già fatto il Grande Fratello, chi ha fatto Pechino Express, chi La Fattoria e chi, persino, l’Isola. E la lista di reality e talent può tranquillamente continuare. Mai come in questa Isola dei Famosi 2018 il cast è composto da personaggi “riciclati”, che hanno già partecipato - in alcuni casi anche più di una volta – ad altri reality show e che sì, sulla carta possono promettere scintille ma che in realtà poco lasciano all’immaginazione dal momento che il pubblico ha già potuto ammirare le loro gesta in altre produzioni affini.
Come possiamo essere un passo avanti alle persone folli se non abbiamo nessuna idea di come ragionano? Siamo nel 1979 e gli agenti dell’FBI Holden Ford (Jonathan Groff) e Bill Tench (Holt McCallany) elaborano un piano controverso per catturare alcuni serial killer con l’aiuto di altri spietati assassini. È questo lo spunto dal quale muovono le vicende di Mindhunter, nuova serie di Netflix disponibile a partire dal 13 ottobre 2017. La serie è diretta da David Fincher (Gone Girl, Zodiac), Asif Kapadia (Amy, Senna), Tobias Lindholm (A War, A Hijacking) e Andrew Douglas (The Amityville Horror, U Want Me 2 Kill Him?). Tra i produttori spicca anche Charlize Theron.