Ci sono Myrta Merlino, il rinnovamento del Grande Fratello ma la nuova Canale 5 passa anche per la decisione di anticipare l’orario di inizio della prima serata. Quando Antonio Ricci ha annunciato la chiusura della nuova edizione di Striscia la Notizia alle 21.25 non tutti ci credevano e invece è proprio quello che sta accadendo. Per Canale 5 – e non solo – si tratta di una vera e propria rivoluzione dopo anni in cui si era andati decisamente troppo avanti portando i programmi di prima serata ad avere molto più spazio in seconda che nella fascia di massimo ascolto.
Editoriali
Paramount+: un mostro a due teste
A che punto siamo. Paramount+ ha compiuto un anno in Italia. Se il lasso di tempo è quello adatto per un bilancio, risulta comunque difficile stilarne uno. Da un lato l’assenza di dati su visualizzazioni e abbonamenti, dall’altro l’evidenza empirica non aiutano. La piattaforma streaming ha mosso i suoi primi passi in maniera quasi impercettibile e solo nelle ultime settimane, con l’uscita di Vita da Carlo 2, sembra si stia muovendo qualcosa. Eppure il gruppo Paramount, ex Viacom, in Italia aveva dalla sua proprio la forza di creare discussione intorno ai suoi programmi, seppur seguiti da un pubblico di nicchia (un esempio è Riccanza).
E’ giusto che i ruoli italiani siano affidati agli stranieri?
Pierfrancesco Favino ha lanciato l’allarme. Dal Festival del Cinema di Venezia, l’attore ha tuonato contro Ferrari e gli altri film in cui personaggi italiani vengono interpretati da attori americani. “Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano?” ha tuonato parlando di tema di appropriazione culturale.
Il ruolo chiave dell’intrattenimento nel nuovo scenario TV
Quando nel 2011 Sky ha deciso di scendere in campo prepotentemente con l’intrattenimento puntando su X Factor stava accadendo qualcosa di nuovo, a tratti impensabile prima di allora. Non mancarono gli scettici e persino Piersilvio Berlusconi si sbilanciò parlando di raschiamento del fondo del barile. Eppure Zappia e Scrosati, all’epoca a capo della pay tv, hanno avuto ragione. Quell’operazione ha permesso a Sky di fare un salto. Sì prima era la casa del calcio ma non era così nell’immaginario.
Grande Fratello: all’alba di una nuova era, tra mea culpa e supercazzole
Ritorno alle origini, niente trash. Il ritornello alla vigilia di Grande Fratello 2023 è il medesimo che, a furia di essere ripetuto, sembra suonare come un disco rotto. Se da un lato apprezziamo la bontà degli intenti – del resto una pulizia è ciò che professiamo da anni -, dall’altro qualche punto di domanda sulle strategie di Mediaset ce l’abbiamo. E se dietro alle belle parole si celassero (anche) supercazzole?
Cosa vi ha fatto di male La Talpa?
Il programma più atteso è anche quello che si fa attendere. In questi anni a Mediaset si sono terapeuticamente accaniti con Isola dei Famosi, Grande Fratello… e incredibilmente hanno scelto di non dare spazio all’unico reality di cui si sente la mancanza: La Talpa. Il programma è stato presentato per la terza volta consecutiva (!) da Pier Silvio Berlusconi che ha ribadito dunque l’intenzione di riproporlo dopo una lunga assenza. La prima volta fu annunciato in pompa magna il ritorno su Canale 5 dopo aver “sottratto” per l’Italia il formato a Netflix, assicurandosela per 6 anni sulle proprie reti. Il secondo anno c’è stato l’annuncio di Maria De Filippi alla produzione. Poche settimane fa è arrivato il downgrade: da Canale 5 si torna Italia 1 e – come da Pier Silvio svelato a Davide Maggio – non ci sarà Fascino alla produzione ma la stessa Mediaset (!). Cosa vi ha fatto di male La Talpa?