I dieci giri intorno al tendone che la Maionchi consigliava a Francesca per smetterla di rompere i cosiddetti ieri sera li hanno fatti i telespettatori per resistere alle tredici prove del settimo serale di Amici. La buona idea di tornare alle sfide singole torna alla ribalta quando ormai i giochi sono fatti, e troppo pochi sono rimasti i concorrenti in gara. Toccherà inventarsi qualcosa per resistere alle ultime due tornate di qualificazione per la finale, dato che verosimilmente il destino è già abbastanza scritto. Dopo Giulia Pauselli il concorrente che potrà uscire dalla tortura del televoto è Virginio Simonelli, uno che a Sanremo ci vuole tornare da amico di Maria. La favorita Annalisa Scarrone, così come Denny Lodi, dovranno aspettare una o due settimane per levarsi il rosso di dosso e traghettare alla finalissima.
Intanto Adriano Celentano continua a non raccogliere il pretesto della certificazione della parentela con la coreografa Alessandra. Solo un sms di Claudia Mori finora. Del resto è più probabile che si avveri la profezia dei Maya rispetto a una chiamata in diretta del Molleggiato. Maria questo lo sa ma ci gioca con furbizia: ‘è normale che Adriano Celentano non guardi Amici’- dice con la sua solita strategia dell’umiltà ‘consacrante’. In una puntata che non prevedeva né duetti canori né triplette garofaliane in vista del ritorno trionfale di Emma Marrone dall’Ariston, orfana del compagno d’avventura Checco, malato o più probabilmente stanco, la Castigatrice cerca ogni appiglio per dare un po’ di ritmo ad una gara piatta. Per sua stessa ammissione anche la grafica diventa ridondante: dopo ballo c’è sempre canto, cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, le facce sono sempre quelle, le tensioni sono spremute già fino all’osso.
Maria deve appendere l’orecchio alle battutacce delle Babbions girls, da ultime il Menage e il Fotté, o peggio ancora stuzzicarne i bollenti spiriti con domande belle friccicorine. Basti vedere come la pavesina birichina dopo la coreografia di José, ben impacchettato di bianco dalla sartoria, chieda a Platinette: Hai visto tutto bene?. Proprio su Mauro Coruzzi che scambia la prima ballerina del teatro massimo di Palermo per una bambina dispersa di Io canto si ride per un paio di minuti, il palcoscenico pullula di stramazzati al suolo causa battuta. Va bene la liturgia ma sono ormai anni che stancamente Platy trascina il suo brio sulle doti dei ballerini maschi e che lancia frecciatine alle stonature sanremesi per poi dichiarare amore alle sue icone.