Amarcord


19
agosto

1983-2013: IL MEZZOGIORNO DI RAIUNO COMPIE 30 ANNI

Il mezzogiorno di Rai1

Il prossimo 9 settembre alle 12.00 su Rai1 prenderà il via la nuova edizione de La prova del cuoco, il popolare show culinario condotto da Antonella Clerici. La trasmissione, giunta alla sua tredicesima stagione, è diventata l’appuntamento di punta del mezzogiorno della prima rete Rai, slot che proprio quest’anno festeggia i suoi trent’anni di vita. Era infatti il 3 ottobre del 1983 quando il monoscopio della tv di Stato lasciò il suo spazio a Raffaella Carrà, protagonista assoluta del gioco-spettacolo Pronto, Raffaella?.

La trasmissione fu il primo show della Rai ad occupare quella fascia oraria, sino ad allora presidiata esclusivamente dalla tv commerciale con quiz di successo come Bis e Il Pranzo e Servito, condotti rispettivamente da Mike Bongiorno e Corrado su Canale 5. Fu proprio per contrastare la sempre più lanciata Finivest che la Rai decise di puntare su un volto altrettanto popolare, quello appunto della Carrà.

Da allora il mezzogiorno di Rai1 è rimasto acceso, alternando negli anni numerosi programmi e personaggi che, complice l’ora di messa in onda, sono riusciti ad entrare nel cuore degli spettatori come pochi altri. Ripercorriamo insieme questi trent’anni passati a mangiare davanti alla tv.




12
agosto

TECHETECHETE’, STUDIO 5 E NORD SUD OVEST EST: L’EFFETTO MEMORIA DEL PICCOLO SCHERMO

Gemelle Kessler

Nelle sere d’estate, quando la programmazione televisiva arranca, l’effetto memoria torna prepotentemente sul piccolo schermo, un po’ per disimpegno e un po’ per riduzione dei costi, per farci rivivere le emozioni, belle o brutte, del passato. Quest’anno in particolar modo, l’amarcord non si è fatto attendere nè sugli schermi Rai nè su quelli Mediaset.

Bissando abilmente sull’ingegnosa riproposizione di Montalbano, da sempre campione d’ascolti, Mamma Rai ripropone, anche quest’anno, il fortunato TecheTecheTè, uno dei successi più azzeccati della rete. E’ vero che il programma si scontra contro i video triti e ritriti di Paperissima Sprint, ma la verità è che, dietro le clip assemblate dagli autori, si nasconde qualcosa di più magico e profondo. Ogni puntata è introdotta da una lettera dell’alfabeto ed è dedicata a un tema: da “G come Gelosia” a “P come proibito” a “T come teledisastri” e via così, in un continuo rimando fra passato e presente. Un’accurata tematizzazione, un montaggio intelligente che leghi un’immagine all’altra dando un senso nuovo, che è proprio ciò che non è riuscito a fare lo Studio 5 di Signorini.

E’ vero che anche Mediaset può contare su un ricco materiale di repertorio ma, certe volte, così come dimostra la macchina del tempo di Rai 1, i semplici filmati potrebbero dire molto di più della retorica forzata a cornice degli stessi. Legare un ospite a un altro, una storia all’altra non è affatto facile e, se qualche volta si è riusciti a tramandare una coerenza narrativa, altre volte gli stacchi fra personaggi del passato e del presente risultavano forzati e privi di logica. Diverso è il caso di Nord Sud Ovest Est che vira dal medium televisivo per arrivare al suo antenato più prossimo: la radio. Ripercorrere le hit che hanno conquistato le nostre estati con colori vivaci, interviste in loco e un Max Pezzali in gran forma, è stata davvero una trovata interessante.


22
luglio

NORD SUD OVEST EST: MAX PEZZALI ALLA SCOPERTA DEI TORMENTONI ESTIVI DEGLI ULTIMI 30 ANNI. DA STASERA SU ITALIA 1 IN PRIMA SERATA

Max Pezzali

Sarà dopo aver rivisto il capolavoro di Federico Fellini premiato agli Oscar nel 1973, ma in casa Mediaset l’”amarcord” sembra davvero essere la parola d’ordine di quest’estate. E così, dopo lo Studio 5 di Signorini, Italia1 decide di fare la sua parte puntando su una nuova creatura musicale che ripercorra il passato glorioso delle hit entrate nella memoria degli italiani. Il nome del programma, al via stasera alle 21.10 su Italia1, è Nord Sud Ovest Est e a condurlo sarà Max Pezzali in compagnia di alcune sue vecchie conoscenze.

Insieme a Jake La Furia (Club Dogo), con cui ha duettato nella canzone “Con una deca”, e Paola Iezzi, corista di Pezzali ancor prima di unirsi alla sorella Chiara per far “bailar” l’Italia, l’ex cantante degli 883 si appresta a ricordare i brani estivi più famosi della nostra storia, quei successi intramontabili ancora ballati e cantanti a squarciagola nei locali e nei karaoke del BelPaese. A bordo del Duplo, il classico furgoncino hippy degli anni ‘70, Max e il suo team percorreranno la nostra Penisola da cima a fondo (da nord, sud, ovest, est appunto) alla ricerca dei cantanti che hanno reso celebri i tormentoni delle nostre estati.

Fra località turistiche, balneari, villaggi turistici e campeggi, il buon Max sonderà gli umori e i ricordi della gente comune in merito a questa o quella canzone entrata nella memoria collettiva di più di una generazione, intervistando, poi, coloro che sono riusciti a portarle al successo grazie al proprio carisma e alla propria estensione vocale. Cosa aspettarsi dal nuovo progetto on the road di Italia1?





5
luglio

NORD SUD OVEST EST – TORMENTONI ON THE ROAD: CON MAX PEZZALI ANCHE JAKE LA FURIA E PAOLA IEZZI

Paola Iezzi (da fb)

I motori di Nord Sud Ovest Est - Tormentoni on the road, questo il titolo completo del nuovo programma musicale di Italia 1, si stanno scaldando. E il cast si fa sempre più ricco: oltre alla presenza di Max Pezzali, che vi avevamo già comunicato, a ripercorrere la storia musicale delle estati italiane ogni lunedì dal 22 uglio alle 21:10 ci saranno anche Francesco Vigorelli, meglio conosciuto come Jake la Furia dei Club Dogo e Paola Iezzi, la sorella bruna del duo Paola e Chiara.

Il tocco femminile sarà però quello di una partecipazione straordinaria, perché a guidare lo show saranno Pezzali e Jake La Furia. E il termine “guidare” non lo usiamo a caso: a bordo di un tipico furgoncino hippie anni ‘70, i due porteranno avanti un vero e proprio viaggio (Pippo Baudo ancora docet?) alla riscoperta del passato, visitando tutti i luoghi simbolo dell’estate: villaggi turistici, campeggi, discoteche e naturalmente le spiagge. Ma il loro non sarà un percorso casuale, avranno uno scopo ben preciso: trovare i cantanti che hanno reso celebri le canzoni cult degli anni ’80, ’90 e 2000.

L’insolito duo di conduttori metterà in atto durante il proprio percorso dei veri e propri flash mob, coinvolgendo le persone comuni che racconteranno i propri ricordi più belli e le canzoni legate alle loro estati. Ne verrà fuori dunque una lista con i tormentoni estivi più famosi degli ultimi trent’anni, quelli che hanno fatto ballare, sognare e innamorare intere generazioni. E su alcuni di questi ci avevamo preso, con i nostri pronostici.


24
giugno

IL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI E…L’ESTATE AL SAPORE DI COCCO

Cocco (Rai2 1988)

Chi lo avrebbe mai detto. L’austero Presidente della Camera Laura Boldrini alle prese con ragazze strette in costumi succinti, con gli slogan tormentone, con la regia maliziosa di Pier Francesco Pingitore, e con un gruppo di comici sapientemente mixato tra star del Bagaglino e ‘banda’ di Indietro Tutta. Correva l’anno 1988 e l’allora ventisettenne Boldrini, con laurea in Giurisprudenza e tesserino da giornalista in tasca, era riuscita ad entrare in Rai con un contratto a tempo determinato come assistente di produzione di alcune trasmissioni.

Tra queste, il varietà estivo Cocco, condotto da Gabriella Carlucci in diretta dall’auditorium Rai di Napoli al venerdì sera su Rai2 (qui maggiori info). La trasmissione a firma di Alfredo Cerruti, Ugo Porcelli e Arnaldo Santoro, alternava momenti musicali e spazi comici, giochi telefonici e intriganti siparietti, affidati ad un corpo di ballo e ad un gruppo di statuarie modelle, ribattezzate rispettivamente “Spogliatelles” e “Babà”, in onore della città partenopea.

Un varietà tipico dell’estate, per la verità più in linea con le strategie di una tv commerciale che con la tanto strombazzata missione di servizio pubblico della tv di Stato. Uno show che, realizzato ai giorni nostri, sarebbe entrato direttamente nella black list dei modelli televisivi, che proprio l’attuale Presidente della Camera ha stilato qualche settimana fa in un convegno a Roma incentrato sulla violenza sulle donne.

“L’Italia è tappezzata di manifesti con donne discinte e ammiccanti. Tutto si vende attraverso il corpo delle donne. In tv i modelli sono quelli della casalinga o della donna seminuda. Da lì alla violenza, il passo è breve. Se da donna passi a oggetto, il messaggio è chiaro di un oggetto puoi fare quello che vuoi”.

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6
giugno

CINECALA’: RAI MOVIE DALL’11 GIUGNO AFFIDA A JERRY CALA’ L’INTRODUZIONE DI PELLICOLE AMARCORD

Jerry Calà

Jerry Calà

Chi non ricorda il plurireplicato Professione Vacanze, serie televisiva in sei puntate che spopolò alla fine degli anni ‘80 consacrando agli occhi del grande pubblico il capovillaggio protagonista, un giovanissimo Jerry Calà? Sono passati trent’anni ma l’attore catanese non ha perso la propria verve, tanto che di quel successo televisivo ne ha voluto fare un sequel cinematografico, girando il film Operazione vacanze.

Ora, invece, torna in tv e lo fa con un programma che partirà martedì 11 giugno su Rai Movie, (in onda ogni martedì e giovedì in seconda serata) per presentare un ciclo di vecchi film del genere commedia all’italiana: l’ex marito di Mara Venier parlerà al pubblico da un cinema “virtuale”, il Cinecalà che dà il titolo alla trasmissione, uno di quelli con ancora le sedie di legno e i cartonati dei protagonisti delle pellicole proposte a fargli compagnia.

Si parte con un omaggio ai Gatti, formazione della quale Calà ha fatto parte agli esordi con Ninì Salerno, Umberto Smaila e Franco Oppini, e dunque nella prima puntata rivedremo Arrivano i Gatti, diretto da Carlo Vanzina nel 1980. Calà racconterà gli aneddoti più divertenti riguardanti la preparazione del film nei 7 minuti di spettacolo che dovrà riempire.

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23
maggio

CASA CECILIA: QUANDO LA FICTION ITALIANA NON AVEVA BISOGNO DI FORMAT SPAGNOLI

Locandine della serie Casa Cecilia

C’era un tempo in cui l’Italia non aveva bisogno di format spagnoli come Medico de Familia o Los Serrano, per dare vita a serie di successo come Un Medico in famiglia e I Cesaroni, entrambe accomunate, oltre che dalla casa di produzione Publispei, da un soggetto incentrato sulla vita e le disavventure quotidiane di una “tipica” famiglia italiana. Correva, infatti, l’anno 1982, quando sugli schermi di Rai1 prendeva il via Casa Cecilia, prima sit-com italiana.

La serie diretta da Vittorio De Sisti aveva per protagonista la famiglia Tanzi, composta da Cecilia, interpretata da Delia Scala, di ritorno in tv dopo alcuni anni di assenza, da suo marito Aldo, interpretato da Giancarlo Dettori, e da tre figli, Terry (Stefania Graziosi), Ugo (Davide Lepore) e Gabriele (Claudio Mazzenga), di età e caratteri differenti. Con loro (ma solo in alcuni episodi) c’era anche la nonna, cui dava il volto niente meno che Alida Valli.

Le vicende della famiglia Tanzi spaziavano dai problemi adolescenziali dei figli, a quelli di coppia, con il capofamiglia Aldo, scrittore di gialli di scarso successo, costretto ad occuparsi del menage familiare in sostituzione di sua moglie Cecilia, affermata dentista. Come nella tradizione delle migliori sit-com, ogni puntata prevedeva solitamente la presenza di alcune guest star. Tra i tanti personaggi che parteciparono agli episodi si ricordano Pippo Baudo, Sylva Koscina, Nando Gazzolo e Ugo Pagliai.

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3
aprile

VENT’ANNI FA NASCEVA QUIZZY

Quizzy

“Ho inaugurato la tv italiana, la tv commerciale, mi avvio a battezzare la tv interattiva. Una rivoluzione. Il Quizzy è uno strumento magico. Crea un contatto diretto con la “base televisiva”. Per ora lo utilizzeremo solo sui quiz!”

E’ il 1993, e a rilasciare queste dichiarazioni al Corriere della Sera non poteva che essere Mike Bongiorno. Il re dei presentatori si lanciava in una a dir poco entusiasta sponsorizzazione di un nuovo e rivoluzionario telecomando.

“Chi possiederà Quizzy si sentirà cittadino di un inedito villaggio globale… il telecomando personalizzato annulla le barriere del tempo e dello spazio. In futuro… si potrà conoscere il parere immediato degli italiani su qualsiasi argomento. Basterà proporre la scelta tra due personaggi… in teoria è possibile fare anche le elezioni con questo apparecchio.”

Sulle potenzialità del Quizzy si mostrarono da subito tiepidi numerosi semiologi e sociologi come Omar Calabrese e Franco Ferrarotti. Quest’ultimo dichiarò nello stesso anno all’Adnkronos:

”Tecnicamente questo telecomando può essere interessante perché una delle critiche fondamentali rivolte alla televisione è che impedisce la partecipazione; il telespettatore diventa sempre più un voyeur, dato che, a differenza del giornale, non può neanche tornare e rileggere criticamente un articolo. C’è dunque un grado di passività e questi sistemi consentono in qualche modo una partecipazione che resta tuttavia dimidiata e comunque non effettiva. Certo che bisogna stare attenti al loro utilizzo. Non vanno affidate a questi apparecchi decisioni importanti, di carattere sociale, economico e così via, ma bisogna fare attenzione perché’ questa partecipazione è addomesticata, si svolge cioè in un contesto determinato dall’emittente.”

Ma che cos’era e a cosa serviva nello specifico il tanto osannato apparecchietto sponsorizzato dal buon Mike?

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