Può piacere o non piacere, ma fatto sta che, dati auditel alla mano, Michele Guardì ha ragione. Quella televisione che non può certo essere definita innovativa, raccoglie consensi indiscutibilmente superiori ai tentativi, tanti, messi in atto sotto la direzione Marano, che si ponevano l’ambizioso obiettivo di svecchiare la seconda rete di Viale Mazzini.
Uno svecchiamento che aveva coinvolto anche il caro Guardì che, dopo tanti anni passati “in piazza”, aveva ceduto alle richieste del Direttore di rete mettendo in piedi un già dimenticato Insieme sul 2, salvo poi tornare alle origini con una nuova “frizzante” edizione de I Fatti Vostri. Ma non sono sono i fatti altrui a ristabilire il precario equilibrio della colonnina dell’auditel di Raidue: la rete 2 può, infatti, contare su tutto il “portafoglio” di Guardì che include anche il Mattino e il Mezzogiorno in Famiglia che, nel week end, totalizzano risultati eclatanti se confrontati con il resto della programmazione.
Il maggior gradimento del “vecchio sul nuovo” diventa imbarazzante se si confrontano i risutati della tv vecchio stampo di Guardi con tutto il “nuovo” day time di Raidue che altro non può fare che oscillare tra il 3 e il 6% di share. Briciole che non possono non smorzare qualunque entusiasmo e che rendono necessarie alcune riflessioni.
Verrebbe da pensare che l’Italia sia un Paese per vecchi (che scoperta!) ma se, invece, le novità proposte siano semplicemente state sonoramente bocciate dal “popolo di Raidue” proprio in virtù di quell’attenzione che, come abbiamo visto alcuni giorni fa, i telespettatori italiani riservano alla ”confezione” di un prodotto televisivo.
C’è di più. Ultimamente sembra che il telespettatore, nella valutazione di qualsiasi programma nostrano, vada, seppur seduto in poltrona, al di là delle quinte e sia pronto, grazie al meter dell’Auditel, a vestire i panni di giudice dei costumi del Belpaese. Ipotesi azzardata? Forse. Ipotesi plausibile? Altrettanto.
Se, infatti, lo scarso successo di Scalo 76 Talent potrebbe risiedere, ragionando per ipotesi, nel gradimento, cui abbiamo fatto cenno prima, del vecchio sul nuovo, cosa dire dell’Italia sul 2 e del Fatto del Giorno? Certamente non qualificabili come giovani (e quindi graditi – o gradibili -a un pubblico non più freschissimo), i programmi di Infante/Bianchetti e della Setta dovrebbero essere stati bocciati per la scarsa qualità. Ma come mai uno stesso programma, soltanto qualche anno fa, con la coppia Leofreddi/Infante faceva risultati da capogiro per la seconda rete della TV di Stato?
Che, dunque, ci si trovi in presenza di un rigetto bello e buono che “punisce” anche quelle scelte che spettano solo e soltanto ai vertici delle emittenti e che il pubblico può, però, giudicare telecomando alla mano? Che, ad esempio, dopo aver accettato una novella Francesca Senette al posto di una coppia collaudata del pomeriggio di Raidue, il pubblico non sia stato proprio disposto a bissare accettando lo sgambetto fattole per cedere la poltrona alla pia Bianchetti?
1. AleJonica ha scritto:
6 ottobre 2009 alle 14:46