Non si ferma la querelle tra Piero Pelù e Matteo Renzi. Iniziata sul palco del Concerto del Primo Maggio, è continuata seppur indirettamente tramite dichiarazioni stampa dei fedelissimi del Presidente del Consiglio, che però si sono ritrovati a dover fronteggiare un vero “toro loco”, che con la seconda controreplica sui social network non ha risparmiato ulteriori critiche all’ex Sindaco di Firenze, soprattutto per far luce sul suo ruolo di Direttore Artistico della manifestazione estiva Fi.Esta, cancellata dopo l’elezione di Renzi a sindaco di Firenze.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo al Concertone. Davanti alla folla di Piazza San Giovanni, il cantante dei Litfiba si è lanciato in un duro attacco al Premier, criticando ferocemente gli 80 euro che dovrebbero arrivare a breve in busta paga (coperti, in parte, con il Canone Rai), senza dimenticare le misure fin qui adottate dal Governo del “boy-scout non eletto di Licio Gelli”, a partire dalle spese militari. Per quanto le parole siano state piuttosto dure, alcuni passaggi del discorso del rocker fiorentino non sono poi così inverosimili, in particolare sulla “propaganda” in atto, che vede i telegiornali e alcuni giornali spesso troppo solidali con il Premier.
“Gli F35 rubano i soldi a scuole e ospedali. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro. Il non eletto, ovverossia il boyscout di Licio Gelli deve capire che in Italia c’è un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, ‘ndrangheta. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi. Gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Carlo Giovanardi. Pagherò le conseguenze di quello che ho detto ma non me ne frega nulla. Questi ragazzi hanno bisogno di sentire qualcuno che dica certe cose. Ormai i mezzi di distrazione di massa sono compatti sulla propaganda. Ci vuole una voce fuori dal coro”.
La replica dei fedelissimi non si è fatta, appunto, attendere. Come quella di Pina Picierno, che si è già resa protagonista di una gaffe colossale a Ballarò con lo scontrino della spesa “di due settimane” fatta con 80 euro, tutt’altro che realistica:
“Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento. Probabilmente Pelù era impegnato in una registrazione di The voice e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro paese, forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un’elemosina come l’ha definita lui, ma il primo passo verso l’equità sociale che noi del PD vogliamo assolutamente riportare in questo paese.”
Pelù ha poi controreplicato su Facebook, per precisare che l’intervento era perlopiù centrato sul lavoro, e non si trattava tanto di una critica sugli 80 euro che – in mancanza appunto di un posto – rimangono uno spot elettorale, per quanto utile per chi sta “tra i 700 e i 1200 euro al mese”. Ma l’intervento del rocker ha scatenato i complottisti, che subito hanno tirato fuori i suoi trascorsi a Firenze, per cui ha lavorato come Direttore Artistico del Fi.Esta, ovvero dell’estate fiorentina. Stando, infatti, a quanto emerso sembrava inizialmente che l’astio di Pelù nei confronti di Renzi fosse dovuto alla cancellazione della kermesse e alla sostituzione del rocker (pagato più del doppio rispetto al suo predecessore, Mauro Pagani). Invece, sembrerebbe che i fatti siano ben diversi rispetto a quanto raccontato dai giornali. Come dichiarato ancora su Facebook dal cantante:
“Matteo Renzi è un bugiardo [...] Io ho creato FI.ESTA (FIrenze. ESTAte) nel 2007 con la vecchia amministrazione Domenici ma dopo 10 mesi di superlavoro ho lasciato quell’incarico di mia spontanea iniziativa perchè non mi piacevano i giochi sporchi che si facevano con il denaro pubblico. Chiaro ora? Ho lasciato io nell’ottobre 2007. A questo punto è chiaro come il sole che Renzi non ha un solo argomento reale per contrattaccare le mie critiche da cittadino e da cantante al suo operato, quindi annaspa sul nulla.“
Non ci resta che attendere, ora, la “discesa in campo” del diretto interessato, ovvero Renzi, rimasto per ora dietro le quinte. Certo che se Pelù fosse così scatenato anche a The Voice, di cui è coach protagonista, il talent di Rai2 ne gioverebbe non solo in ascolti, ma anche in ritmo. Chissà, adesso, se ci sarà una terza occasione.
1. liberopensiero ha scritto:
2 maggio 2014 alle 18:46