Il Moige (Movimento Italiano Genitori), come ogni mese, anche a mezzo delle segnalazioni degli stessi telespettatori, ha elaborato la consueta lista nera e, manco a dirlo, ha già mietuto una vittima.
Parliamo di Alessia Marcuzzi, di ritorno alla recitazione con una sit-com in coppia con l’attrice comica Debora Villa. Un ritorno breve e non indolore visto il putiferio scatenato, causa qualche scena un po’ troppo esplicita e dialoghi ai limiti del pudore, con la ciliegina di un wurstel che l’affamata Alessia faticava a mangiare in un crescendo di grottesca ilarità. Il risultato lo sappiamo (qui i dettagli della vicenda). Ciò che non comprendiamo è perchè un wurstel valga più di una parolaccia.
Infatti, il Moige se, da un lato, punta il dito contro Italia 1, la rete giovane del Biscione, dall’altro, invece, dichiara di preferire Raidue, la rete giovane di Mamma Rai: “Italia 1 la rete ‘out’ del mese, cioè quella meno gradita dai genitori per i propri figli minori, a causa di ‘Così fan tutte’, la nuova sit-com con protagonista Alessia Marcuzzi che tanto ha fatto discutere. E’ Rai Due, invece, la rete preferita grazie ‘X-Factor’. Continua, così: ”La musica è uno degli interessi principali dei giovani e rappresenta un elemento importante per la loro formazione, costituendo anche un intrattenimento sano: per tale motivo questo programma risponde in parte all’assenza quasi totale di una programmazione specifica per ragazzi.” Ma sarà, poi, vero? Sinceramente ci permettiamo di avanzare seri dubbi. E proprio partendo dalla scelta dei programmi “osservati”.
E’ curioso, anzitutto, che proprio le due reti che più di tutte si rivolgono al pubblico giovane della tv stiano agli estremi di questa valutazione. A seguire il dettato del Moige, è come se Raidue fosse riuscita nell’intento di trovare la giusta chiave per rivolgersi al suo target di riferimento, mentre Italia 1 avesse miseramente fallito. Se, effettivamente, Così Fan Tutte presenta gag per lo più sopra le righe per uno slot così familiare qual è il preserale ed il suo trasloco in seconda serata è stata una soluzione felice anche in termini di ascolti, prendere X-Factor come latore di buon esempio mediatico ci lascia, però, perplessi.
Vada per il format, che punta tutto su prove, provini ed esibizioni, senza aspetti vouyeristici di sorta, ma non si può sottacere che il momento dei giudizi dei giudici viva di passioni, intemperanze ed incontinenze verbali che danno vita ad un clima non proprio da orsoline: Morgan parla tanto, la Mori parla poco (e ogni tanto si dà alla macchia), la Maionchi parla troppo e va in escandescenze.
Questo mercoledì la Maionchi è tornata sui suoi passi e si è adoperata, come suo solito, in quello che il buon Facchinetti le ha concesso come il bonus della serata. Due puntate fa si è lasciata andare, però, in un mini-show in cui solo le risate del pubblico in studio (e di noi da casa) hanno potuto fungere, ma con riultati poco soddisfacenti, da beep in diretta al suo verace sfogo (qui il video tutto lacrime e torpiloquio della discografica).
Evidentemente, c’è da pensare che le eminenze grigie del Moige guardino la televisione con l’audio abbassato per non disturbare i bimbi che dormono. Altrimenti, non capiamo perché un wurstel debba essere censurato, mentre uno sproloquio (con parolacce annesse e connesse) scivoli via senza colpo a ferire.
Una soluzione, però, potremmo averla trovata. Noi lo stiamo già ripetendo: questa stagione 2009/2010 ha già il suo leit motiv: “la musica non si sente, si vede” (copyright di Charlie Rapino). Mutatis mutandis, potremmo dire che per il Moige la televisione non si sente, si vede. E basta.
1. pig ha scritto:
3 ottobre 2009 alle 12:01