Il teatro e la sua magia tornano protagonisti su Sky Arte HD (canali 110, 130 e 400) con Camerini, una nuova produzione in partenza il 7 marzo 2014 per proseguire ogni venerdì alle 21,10. Nel corso delle puntate Marco Baliani, attore, scrittore e regista, racconterà il mondo del teatro da un punto di vista inedito o quasi: il camerino, luogo chiave della preparazione degli attori. Protagonisti del primo ciclo di appuntamenti saranno alcuni dei volti più noti del panorama teatrale (ma non solo) come Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Pippo Delbono, Emma Dante, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni.
Baliani racconterà il teatro come luogo fisico, con il suo passato, le sue presenze. Tra aneddoti e curiosità, mostrerà prove e riscaldamenti degli spettacoli in preparazione. In camerino, intervisterà i protagonisti dei diversi episodi, facendo emergere la passione che lega gli attori al mondo del teatro, ma anche aspetti privati degli stessi, e sopratutto le metamorfosi, le fantasie e i rituali che accompagnano il percorso, che si conclude quando un personaggio prende magicamente vita sulla scena.
Il primo appuntamento vedrà Marco Baliani impegnato non solo nel ruolo d’intervistatore, ma anche in quello di regista, drammaturgo e interprete insieme ad Accorsi di Giocando con Orlando. Accorsi, appassionato lettore dell’Orlando Furioso di Ariosto, ha chiesto a Baliani una riduzione teatrale del testo, caratterizzata da una grande ironia che ne segna il successo ad ogni performance, come è avvenuto alla prima al Teatro della Pergola di Firenze. I due racconteranno la genesi dello spettacolo e sveleranno i segreti del “fare memoria” e del lavoro sul corpo.
Camerini – I Protagonisti
Pierfrancesco Favino
Marco Baliani incontrerà Pierfrancesco Favino all’Ambra Jovinelli, teatro dalla grande tradizione comica e del varietà, nel quale mosse i primi passi Totò. Qui Favino ha messo in scena, insieme a Paolo Sassanelli, Servo per due, uno spettacolo divertente e sorprendente, tratto da Arlecchino Servitore di due padroni di Goldoni nel riadattamento dalla piéce inglese One Man, Two Guvnors, da anni un grande successo al National Theatre di Londra. Favino racconterà se stesso e il suo amore per il teatro, per i tempi comici, per Totò e per la recitazione con un’intensità e una verità senza precedenti.
Emma Dante
Al Mercadante, storico teatro napoletano nel quale hanno recitato attrici del calibro di Sarah Bernardt ed Eleonora Duse, Emma Dante porta Le sorelle Macaluso, una riflessione sulla vita e la morte. Emma, una delle più intense registe italiane, nel camerino rivela a Marco Baliani la sua prima folgorazione per il teatro, il passaggio dal linguaggio classico all’avanguardia e il lavoro con gli attori durante le prove di cui avremo, senza filtri, un assaggio.
Elio De Capitani e Ferdinando Bruni
Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, attori e registi da quasi quarant’anni coppia inossidabile, svelano a Marco Baliani i loro inizi, tra aneddoti e racconti di un pezzo della storia del teatro italiano; a Baliani mostrano il grande lavoro di trasformazione, di travestimento, d’interpretazione per interpretare i protagonisti di Frost/Nixon al Teatro Stabile di Torino presso le ex Fonderie Limone.
Valerio Mastrandrea
Due uomini stesi a terra, due motorini aggrovigliati, una scena apocalittica in un’imprecisata periferia romana. È Qui e Ora di Mattia Torre, una cinica metafora di due mondi che si incontrano: l’uomo semplice di borgata interpretato da Valerio Aprea, e quello di successo, Valerio Mastandrea, attore pluripremiato e prossimo alla regia. Mastandrea svela se stesso a Marco Baliani, parlando del suo amore per la recitazione, che l’ha reso più sicuro nella vita, della sua “sana insofferenza” per il teatro e del suo modo di guardare il mondo. Il Teatro è l’Ambra Jovinelli.
Pippo Delbono
Pippo Delbono, attore e regista di fama internazionale, si racconta a Marco Baliani nello storico Teatro Argentina, ricordando aneddoti come l’incontro tra Pina Bausch e Bobò, il suo attore feticcio, un uomo sordomuto e analfabeta, incontrato da Delbono nel manicomio di Aversa, dove era stato rinchiuso per 45 anni. In Orchidee Delbono porta una riflessione sulla morte, incrociando gli ultimi momenti della madre con la storia del teatro e la cronaca, che entra in maniera dirompente su un grande schermo.
1. Luna ha scritto:
6 marzo 2014 alle 19:18