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dicembre

MISSION: FORMAT RISPETTOSO, CON QUALCHE VEZZO VIP

Mission, Albano Carrisi

Se n’era discusso a lungo, per settimane, con profluvi di polemiche preventive. Su Mission, il reality-umanitario trasmesso ieri sera da Rai1, erano intervenuti persino il Presidente della Vigilanza Roberto Fico e quello della Camera Laura Boldrini. Entrambi col dito puntato. Ma a smorzare le loro apprensioni sono bastati i primi minuti di programma. La rete diretta da Giancarlo Leone ha infatti proposto un format rispettoso delle drammatiche vicende trattate, ma anche adatto alle esigenze nazional-popolari del target di riferimento. Non sono certo mancate le pecche, ma perlomeno la discussa presenza dei vip non ha offuscato del tutto i contenuti della narrazione.

Ieri sera, in particolare, Mission ha mostrato le ‘imprese’ di Albano, con le figlie Cristel e Romina, in Giordania e il viaggio di Francesco Pannofino e Candida Morvillo in Mali. I vip si sono affiancati ai cooperanti del Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che ha patrocinato il programma), assistendo alle operazioni di soccorso degli sfollati. Tralasciando i gorgheggi del cantante nel campo profughi e il look da esploratrice sahariana della Morvillo, il documentario ha acceso i riflettori su alcune realtà che il pubblico generalista conosce molto poco, o per niente. Ben venga, dunque, l’utilizzo dei volti noti per sensibilizzare i telespettatori, e se l’intento è nobile si può chiudere un occhio anche sulla retorica terzomondista di alcuni commenti pronunciati in studio.

A Mission non sono mancate le occasioni per riflettere: commovente il racconto di certe violenze subite da donne e bambini. Buona anche l’iniziativa di solidarietà via sms. Resta però una perplessità sul “rimborso spese” assegnato ai partecipanti vip: evitarlo non avrebbe reso il tutto più “equo e solidale”, dunque più credibile? A fronte di un buon montaggio dei reportage, non abbiamo trovato altrettanto efficace il dialogo in studio, gestito da Rula Jebreal e da un Michele Cucuzza troppo attento ai dettagli strappalacrime e all’opinione del vip. Un po’ forzato, inoltre, il siparietto con Gianluca Zambrotta e la squadra africana di Rosarno, insignita di omaggi dal noto calciatore. Se bastasse così poco a combattere il razzismo…

Sul finale del programma, il videomessaggio di Roger Waters: sorpresona. Con un utilizzo enfatico della musica, che ha caratterizzato più momenti della trasmissione, la prima puntata di Mission si è conclusa sulle note (inflazionatissime) di Imagine, interpretate da Marco Masini.

Non sappiamo se il discusso reality-umanitario di Rai1 fosse stato concepito così sin dall’inizio o se – a seguito delle polemiche – siano state apportate significative modifiche. Fatto sta che, per una sera (la seconda puntata andrà in onda il 12 dicembre), i telespettatori hanno visto in prime time la realtà di popolazioni spesso dimenticate dal circuito mediatico e da ore di dibattiti tv incentrati sul nulla. Poi pazienza se il cooperante vip di turno dà una carezza a favore di telecamera, magari con una lacrimuccia ad effetto. Perdonategli il vezzo: al mondo -come si è visto- ci sono ben altri drammi.

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4 Commenti dei lettori »

1. Markos ha scritto:

5 dicembre 2013 alle 12:45

Sono d’accordo con Marco Leardi. Io ero un po’ scettico a guardarlo, ma ho comunque provato a vederlo. E non mi sono pentito: conoscevo la crisi siriana ma non tutta la situazione che affligge la Giordania e ero ignorante su ogni fatto accaduto in Mali. Il racconto di Pannofino e Morvillo è stato più triste, a causa delle tragedie immani ad opera dei ribelli. Povere donne, poveri bambini.
Tutti vogliono tornare nelle proprie case, per chi ce l’ha ancora. Tutti vogliono la pace. Ma per ristabilire la situazione deve passarne di acqua sotto i ponti (soprattutto in Siria!) e gli operatori umanitari aiutano a farla passare più velocemente, svolgendo un grande lavoro, mettendo da parte tutta la loro vita per dedicarsi giorno e notte a chi è in grosse difficoltà. La “mission” di Mission credo sia andata a buon fine.



2. ciak ha scritto:

5 dicembre 2013 alle 12:57

anche io ero scettico nel pensare a un programma MISSION…però a dir la verità l’ho trovato discreto… certamente ha permesso a molti di avvicinarsi a tematiche e situazioni che si ignorano… non per volere… magari determinati magazine trasmessi anche da reti tematiche e in orari non comodi vengono visti da una determinata fetta di spettatori…
w il coraggio di osare…della rete uno RAI…
…sono sempre dell’idea che non bisogna mai pesare tutto in termini di ascolto… e basta…
diciamo che in tv e in quella pubblica in particolare c’è di peggio …



3. tinina ha scritto:

5 dicembre 2013 alle 23:17

E pensare che su altri “lidi” il programma è stato massacrato. Io non l’ho visto quindi non posso esprimere giudizi.



4. dodo ha scritto:

6 dicembre 2013 alle 10:59

L’unica cosa che mi dà fastidio è che ogni vip-partecipante ha percepito 700 euro al giorno per 15 giorni,più altre spese a carico della rai…e a loro la scelta se tenere i soldi o devolvere in beneficenza…………………



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