Se n’era discusso a lungo, per settimane, con profluvi di polemiche preventive. Su Mission, il reality-umanitario trasmesso ieri sera da Rai1, erano intervenuti persino il Presidente della Vigilanza Roberto Fico e quello della Camera Laura Boldrini. Entrambi col dito puntato. Ma a smorzare le loro apprensioni sono bastati i primi minuti di programma. La rete diretta da Giancarlo Leone ha infatti proposto un format rispettoso delle drammatiche vicende trattate, ma anche adatto alle esigenze nazional-popolari del target di riferimento. Non sono certo mancate le pecche, ma perlomeno la discussa presenza dei vip non ha offuscato del tutto i contenuti della narrazione.
Ieri sera, in particolare, Mission ha mostrato le ‘imprese’ di Albano, con le figlie Cristel e Romina, in Giordania e il viaggio di Francesco Pannofino e Candida Morvillo in Mali. I vip si sono affiancati ai cooperanti del Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che ha patrocinato il programma), assistendo alle operazioni di soccorso degli sfollati. Tralasciando i gorgheggi del cantante nel campo profughi e il look da esploratrice sahariana della Morvillo, il documentario ha acceso i riflettori su alcune realtà che il pubblico generalista conosce molto poco, o per niente. Ben venga, dunque, l’utilizzo dei volti noti per sensibilizzare i telespettatori, e se l’intento è nobile si può chiudere un occhio anche sulla retorica terzomondista di alcuni commenti pronunciati in studio.
A Mission non sono mancate le occasioni per riflettere: commovente il racconto di certe violenze subite da donne e bambini. Buona anche l’iniziativa di solidarietà via sms. Resta però una perplessità sul “rimborso spese” assegnato ai partecipanti vip: evitarlo non avrebbe reso il tutto più “equo e solidale”, dunque più credibile? A fronte di un buon montaggio dei reportage, non abbiamo trovato altrettanto efficace il dialogo in studio, gestito da Rula Jebreal e da un Michele Cucuzza troppo attento ai dettagli strappalacrime e all’opinione del vip. Un po’ forzato, inoltre, il siparietto con Gianluca Zambrotta e la squadra africana di Rosarno, insignita di omaggi dal noto calciatore. Se bastasse così poco a combattere il razzismo…
Sul finale del programma, il videomessaggio di Roger Waters: sorpresona. Con un utilizzo enfatico della musica, che ha caratterizzato più momenti della trasmissione, la prima puntata di Mission si è conclusa sulle note (inflazionatissime) di Imagine, interpretate da Marco Masini.
Non sappiamo se il discusso reality-umanitario di Rai1 fosse stato concepito così sin dall’inizio o se – a seguito delle polemiche – siano state apportate significative modifiche. Fatto sta che, per una sera (la seconda puntata andrà in onda il 12 dicembre), i telespettatori hanno visto in prime time la realtà di popolazioni spesso dimenticate dal circuito mediatico e da ore di dibattiti tv incentrati sul nulla. Poi pazienza se il cooperante vip di turno dà una carezza a favore di telecamera, magari con una lacrimuccia ad effetto. Perdonategli il vezzo: al mondo -come si è visto- ci sono ben altri drammi.
1. Markos ha scritto:
5 dicembre 2013 alle 12:45