14
novembre

LA FARFALLA GRANATA: FAMILIARI, AMICI E FAN DI GIGI MERONI CRITICANO LA FICTION RAI

La Farfalla Granata

La Farfalla Granata non ha spiccato il volo. A pochi giorni dalla messa in onda del film tv di Rai1 incentrato sulla vita del calciatore del Torino Gigi Meroni, morto a soli 24 anni nel 1967, le polemiche non sembrano placarsi. La fiction con protagonista Alessandro Roja, nei panni dello sfortunato giocatore, non è piaciuta alla famiglia Meroni, alle tante persone che conobbero Gigi nella sua breve esistenza, e ai tanti estimatori che ancora oggi, a distanza di 46 anni dalla sua morte, ricordano l’eclettico giocatore. Maria Meroni, sorella del calciatore, che da mesi aveva preso le distanze dalla produzione del film, realizzato senza alcuna consultazione della famiglia, ha espresso la propria delusione al quotidiano La Stampa:

“Gigi non era così, si è visto solo un romanzo rosa. La sua personalità era oltre la gallina al guinzaglio e la Balilla. Hanno fatto qualsiasi cosa, come usare le sue immagini nella bara”.

Grande delusione anche da parte dei responsabili dell’associazione “Amici di Gigi Meroni” che ha diffuso sul sito www.gigimeroni.com un lungo comunicato nel quale si boccia la scelta di incentrare le due ore di film sulla storia d’amore tra Gigi e Kriss (Alexandra Dinu),  e si accusa la fiction di aver distorto la realtà.

“Nino non aver paura / di tirare un calcio di rigore, / non è mica da questi particolari / che si giudica un giocatore”. Gli sceneggiatori de “La Farfalla Granata”, andata in onda su RaiUno lunedì sera, probabilmente non hanno mai ascoltato la canzone di Francesco De Gregori. Non conta tirare un calcio di rigore per essere un campione, un leader. Per loro, evidentemente, sì, e quindi Gigi Meroni calcia un penalty che, nella vita vera, non ci fu mai. Per la cronaca, quella partita finì 4-2 per il Toro, con tripletta di Combin e gol di Moschino. Meroni non segnò nella sua ultima partita (sarebbe morto da lì a qualche ora). Evidentemente un finale così non era sufficientemente ‘romantico’ o ‘drammatico’ per gli autori (come se la morte a 24 anni di uno dei più grandi campioni dello sport italiano non fosse un dramma di per sé…)

Il gol mai esistito è solo uno degli elementi della fiction che non è piaciuto all’Associazione Amici di Gigi Meroni, che ha contato nel film tv un’infinità di errori storici e grossolane ricostruzioni.

La Farfalla Granata – Le Foto

“…..troviamo davvero di bassa, bassissima lega, aver fatto degli errori storici cosi grossi nelle ricostruzioni. Gigi appena arrivato a Genova che dice “‘nduma”, la chiesa di S.Bartolomeo e l’oratorio con uno scalcinato campetto, che sembrano quelli di una chiesettina di campagna di qualche paesino della Bassa emiliana, le maglie storiche del Genoa con il logo attuale, il Comunale di Torino nuovo e sotto la conformazione attuale di Stadio Olimpico, gli striscioni Torino FC che invece dovevano essere AC Torino, le tute della nazionale azzurra con le scritte alla Toffs, la bandiera con il toro rampante degli anni ‘80 con tanto di scudetti e coccarde delle varie Coppa Italia sugli spalti, l’incontro con il Patron Rocco del 1967 nel ristorante di Milano con la foto della Coppa dei Campioni e dell’Intercontinentale vinte nel 1969, il gol di Inter-Torino che “magicamente” diventa in un Torino-Inter al Comunale, la famiglia presente in pompa magna alla sua ultima partita contro la Sampdoria.”

Gli amici di Gigi, così come la famiglia, criticano inoltre la discutibile scelta di chiudere il film tv, seguito da 4.745.000 telespettatori con uno share del 17.42%, con le immagini reali del funerale, che, da sempre i Meroni, avevano chiesto di non mostrare.

“la scelta di chiudere la fiction con le immagini del funerale, con la bara aperta ed il bacio di Combin… con tutte quelle cose che in anni ed anni la Famiglia aveva chiesto sempre di omettere, almeno per una questione di rispetto. Gli autori di questo prodotto destinato alle vaste platee hanno materializzato (è solo la nostra opinione) in un solo colpo tutto ciò che non si voleva e che non si chiedeva per un progetto del genere.”

In mezzo a tante critiche negative anche qualche nota positiva, e l’invito a conoscere la figura di Gigi Meroni attraverso altre opere, come la recente puntata di Sfide a lui dedicata.

“Non è tutto da buttare, ci mancherebbe: dobbiamo fare i complimenti a Francesco Pannofino, che ha offerto un Nereo Rocco di spessore e umanità, e ad Alessandro Roja, che si è indubbiamente impegnato (e non è stato aiutato da alcune brutture della sceneggiatura). Salutiamo positivamente il fatto che Gigi Meroni sia stato fatto conoscere al grande pubblico. E questo è importante per non farlo dimenticare. Chi avrà il desiderio di informarsi su chi era veramente Meroni ed inserirlo nel contesto storico ha a disposizione pregevoli documenti, come quelli realizzati per La Storia Siamo Noi e Sfide.”

Le polemiche su La Farfalla Granata arrivano a pochi giorni di distanza dalla decisione da parte di Pietro Valsecchi di bloccare il progetto della miniserie Ricomincio da Me, incentrata sulla vita di Massimo Troisi. Una scelta dovuta ai numerosi malumori riservati da parenti e amici dell’attore riguardo il progetto, che avrebbe visto nei panni di Troisi, Fabio Troiano. Realizzare un biopic che possa trovare il consenso di tutti, o quantomeno non incappare in un mare di critiche, si conferma oggi più che mai un’impresa particolarmente ardua.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, , ,



Articoli che potrebbero interessarti


Monte Bianco (1)
MONTE BIANCO: LE GUIDE ALPINE ATTACCANO GLI ALPINISTI SNOB E ‘ZOZZONI’. STASERA LA SECONDA PUNTATA


La Farfalla Granata 16
LA FARFALLA GRANATA: ALESSANDRO ROJA PROTAGONISTA DEL FILM TV SU GIGI MERONI


DSC_4809
LA FARFALLA GRANATA: GIGI MERONI RIVIVE IN TV CON IL VOLTO DI ALESSANDRO ROJA


Andrea Giambruno - Diario del Giorno
Giambruno, dalla «transumanza» dei migranti alle (stizzite) scuse: «Ho sbagliato ma non sono razzista»

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.