Era il 27 dicembre 2012 quando l’allora Premier Mario Monti, deciso a tagliare le spese e a chiedere più di un sacrificio agli italiani per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi economica, aumentò il Canone RAI da 112 a 113,50 euro. Sembrava finita lì e sembrava che il governo non tornasse più sull’argomento, se non fosse per una nuova proposta: aumentare il canone di 6 euro a partire dal 1 gennaio 2014. La proposta degli emendamenti fotocopia alla Legge di Stabilità sostenuta da alcuni esponenti del Pdl e del Pd è chiara e chiederebbe al popolo un altro “piccolo sacrificio” per il bene comune.
“Aumentare il canone della Rai di 6 euro a partire dal 1 gennaio 2014 al fine di assicurare le risorse spettanti all’emittenza radiotelevisiva locale” è la proposta avanzata per incentivare le risorse dell’azienda. Risorse che, come spiega la proposta, dovranno affluire “ad un apposito Fondo di sostegno economico all’emittenza televisiva locale costituito presso il ministero dello Sviluppo economico, nel quale sono riversate le somme già previste a bilancio”. Il suddetto Fondo non potrà subire tagli o decurtazioni dal decorrere del 2014, lasciando l’unico margine d’intervento al Ministro dell’Economia e delle Finanze, che “apporta, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio”. Un ulteriore aumento quindi che, però, non sembra preoccupare Scelta Civica, scesa in campo per una contro-proposta nuova di zecca.
Il senatore Aldo Di Biagio del partito di Monti non ci sta e, per il bene del Paese e per il sostegno alla solita “emittenza radiotelevisiva locale per il servizio pubblico svolto in ambito territoriale”, alza il prezzo e propone un ulteriore rincaro. Stavolta di ben 11 euro. Non ci sembra di esagerare? E’ vero che la crisi economica ha costretto il governo a eseguire una serie di provvedimenti atti a tutelare le casse dello Stato al fine di evitare l’imminente tracollo, ma perché decidere di puntare nuovamente sull’aumento del canone del Servizio Pubblico? Intanto, sembra che sia arrivata una mezza giustifica: il 10% del gettito del canone dovrebbe andare ai canali locali.
Beppe Grillo contrario all’aumento del canone
La proposta ha comunque trovato in totale disaccordo Beppe Grillo che dal suo blog tuona: “Non ha assolutamente senso la scelta di aumentare il canone Rai di 6 euro, come propongono Pd (menoelle, ndr) e Pdl. E’ una decisione intollerabile in questo momento di crisi, l’ennesimo e inspiegabile rialzo della pressione fiscale“.
1. Marcourli ha scritto:
14 novembre 2013 alle 14:11