Il bacio appassionato dell’imprenditore Edward e della prostituta Vivian sulla scala antincendio di un hotel a cinque stelle di Beverly Hills; il discorso alla Nazione pronunciato da un Re balbuziente in periodo di guerra o le lacrime di Rossella O’Hara all’abbandono definitivo del suo Rhett. Il cinema ci ha spesso abituato a finali di forte impatto emotivo e psicologico. E, stavolta, anche il piccolo schermo è riuscito a far concorrenza al ‘fratello più grande’ confezionando un epilogo avvincente e commovente che ha fatto calare il sipario su Pechino Express 2.
Pechino è riuscito lì dove molti “colleghi” avevano fallito, ossia a regalare un finale all’altezza di un interessante percorso durato dieci puntate. Una puntata simile a quella di un film d’avventura: tre coppie, un mentore, delle prove da superare e una meta da raggiungere. Se la fase iniziale non è riuscita a trasmettere particolari emozioni, forse per il classico schema del “già visto”, sia per l’assaggio degli scarafaggi fritti che faceva molto La Talpa e sia della traversata in mezzo alle tigri che faceva molto Ciao Darwin, la seconda fase, quella disputata dalle Modelle Francesca Fioretti e Ariadna Romero e dagli Sportivi Massimiliano Rosolino e Marco Maddaloni ha tenuto lo spettatore incollato al video fino alla fine. In un crescendo di tensione e ansia, le due coppie hanno dato prova del proprio valore e della propria abilità, tanto nelle prove di resistenza, quanto in quelle d’intuizione.
E se le Modelle sono riuscite ad aggiudicarsi la Prova Vantaggio, risolvendo la sequenza matematica tai all’interno della stazione di Bangkok, gli Sportivi si sono rifatti lì dove pensavamo che avrebbero fallito: nel karaoke. L’obiettivo era quello di indovinare almeno cinque canzoni italiane intonate da dieci ragazze thailandesi che provavano a riproporle ascoltandole in cuffia, proprio come accadeva al Quizzone e a Sarabanda qualche tempo fa. I passaggi intercettati, la corsa forsennata alla Forrest Gump e la voglia di arrivare primi a tutti costi, hanno emozionato e insegnato che il garbo e l’educazione sono valori rintracciabili non solo nel libro di Giovanni Della Casa, ma anche nella tv generalista. Persino quando Rosolino cercava, disperato, di spiegare al conducente di non avere soldi per pagarlo ci sembrava di essere lì con lui, a lottare per la vittoria.Tornando agli Sportivi, vincitori di questa seconda edizione, non possiamo dire molto se non che il loro percorso è stato impeccabile sotto molti punti di vista: dalla vittoria di quasi tutte le puntate fino a tutti i bonus possibili da guadagnare. Però viene da chiedersi: avrebbero vinto se Alessandra Sensini fosse rimasta in gara impedendo, così, l’ingresso del buon Maddaloni? Sulle Modelle c’eravamo già espressi e, per noi, loro continuano ad essere le vincitrici morali del programma.
Un insegnamento, Pechino Express ce l’ha lasciato. Anche un reality può essere un prodotto di qualità, sia a livello formale che a livello contenutistico, non solo per la presentazione di culture così lontane dalla nostra, ma anche per aver promulgato, fra uno schiaffo di Corinne Clery e un altro, due dei valori più importanti per una gara: l’amicizia e la sana competizione. Ed è così, con il sorriso sincero degli abitanti del Vietnam, della Cambogia, del Laos e della Thailandia che Pechino Express si conclude, con un #GRAZIE sentito a tutti coloro che l’hanno visto e apprezzato.
1. Stefania Stefanelli ha scritto:
5 novembre 2013 alle 20:03