23
ottobre

GAZEBO: ZORO REINVENTA IL RETROSCENA POLITICO. MA RISCHIA COI SOCIAL

Zoro, Gazebo

L’hanno confermato su Rai3, ed è andato in Rete: uno a zoro per lui. Diego Bianchi, in arte Zoro, è riuscito a portare in tv un interessante esperimento multimediale. Il suo programma, Gazebo, è caratterizzato dalla continua interazione tra il linguaggio televisivo e i social network, con l’obiettivo di creare un racconto d’attualità parallelo e complementare a quello dei tradizionali spazi d’approfondimento. Ed è questo l’aspetto dello show che più apprezziamo per la sua originalità rispetto ad altri tentativi di “social tv”.

Gazebo: Zoro e il retroscena politico

Il pezzo forte di Gazebo sono i filmati realizzati dallo stesso conduttore. Dalle manifestazioni di piazza alle conferenze stampa istituzionali, il videomaker riprende tutto secondo una prospettiva Zoro-centrica, cioè inquadrando contemporaneamente se stesso e ciò che gli accade attorno. Qui sta l’originalità: Diego, infatti, cattura ciò che gli altri cineoperatori trascurano, cioè il retroscena, l’attimo fuggente. Ne scaturisce un racconto spesso più interessante dei pastoni politici o delle discussioni da talk show.

In studio, ad aiutare il conduttore nel racconto d’attualità, c’è un puntuale Marco Damilano. Altri personaggi, come il vigenttista Makkox e il tassinaro Mirko-Missouri4 ed i musicisti Roberto Angelini e Giovanni Di Cosimo, contribuiscono poi a creare un clima – spesso autoreferenziale – da salottino del disimpegno, dove sembra d’obbligo vestirsi in modo casual (lo stesso Zoro indossa una t-shirt d’ordinanza) ed alternare la lingua italiana all’idioma romanesco. Aridaje co ’sto vizio. In tale contesto, Twitter assume un valore sociologico assoluto, secondo una concezione che può rivelarsi rischiosa.

Gazebo: Zoro e Twitter

Da una parte, infatti, Gazebo interagisce in modo intelligente con la rete, accompagnando i filmati con il lancio di hashtag che animino il dibattito su Twitter. Dall’altra, però, c’è il rischio che il popolare social network venga sopravvalutato nella sua effettiva valenza. Nella puntata di ieri (quella corta del martedì), il conduttore ha commentato 10 tweet, soffermandosi ad esempio su un “Buongiornissssimo” cinguettato da Lara Comi del Pdl e su un intervento di Paolo Cirino Pomicino. Tutto molto simpatico… ma a che scopo?

E’ sembrato quasi che mancassero argomenti per riempire la puntata, e in questo senso ci domandiamo se la scelta di triplicare gli appuntamenti con Gazebo sia stata azzeccata. Cinguettare è bello (e a volte superfluo), ma non si vive di soli Tweet: e allora, lunga vita alla telecamerina di Zoro.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, , ,



Articoli che potrebbero interessarti


Gazebo, black out in diretta
Gazebo, black out in diretta nell’ultima puntata. Zoro nei saluti:«Ci vediamo in giro, l’importante è riconoscersi»


Diego Bianchi, Zoro
ZORO A DM: GAZEBO TUTTI I GIORNI NOVITÀ FORTE, IL RISCHIO È DI ANNACQUARE LA QUALITÀ DEI CONTENUTI. I SOCIAL IN TV NON SONO PIÙ NOVITÀ (VIDEO)


gazebo
GAZEBO APPRODA IN PRIMA SERATA CON LO SPECIALE ELEZIONI “IL TRONO DI SCHEDE”. OSPITE ROBERTO SAVIANO


Gazebo
GAZEBO: ZORO TORNA SU RAI3 CON UN REPORTAGE DAL CAMPO PROFUGHI DEGLI SCONTRI

13 Commenti dei lettori »

1. Tommi ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 11:48

Zoro forse si è trovato costretto a riempire così la puntata del martedì, d’altronde Ballarò sfora sempre e non rispetta il palinsesto e sicuramente Zoro non vuole bruciare il materiale, conservandolo per serate più sicure (come mercoledì e giovedì) dove l’orario è definito.

Lunga vita a Zoro e missouri4! Daje!



2. simplemay ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 12:18

A mio avviso è l’esatto contrario. Non è che mancasse il materiale per riempire una puntata, anzi! Semmai il martedì è proprio la puntata che manca rispetto al materiale. Cosa può essere messo in onda in 20 minuti di trasmissione interrotti anche dalla pubblicità verso la fine? Qui sta alla rete capire che il martedì sera va riorganizzato, che Ballarò non può cominciare alle 9 e un quarto e finire alle 11 e 35, altrimenti è inevitabile che il mini-programma di seconda serata sia costretto a minimizzarsi ulteriormente. La puntata di ieri sera ne è stato il classico esempio: gli autori si sono limitati a mandare in onda solo 4 cose (la Social-TopTen, due racconti di Makkox e il Taxi-Poll di Missouri 4) con due brevissimi accenni di filmati, eppure a un certo punto Zoro si è trovato a dover triplicare la velocità delle sue parole perché bisognava mandare in onda la pubblicità! Quelli di Gazebo stanno compiendo un autentico miracolo ogni martedì, ma se Vianello non corre ai ripari rischieranno tutti di beccarsi un infarto in diretta tv.



3. elisa ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 12:20

La social Top Ten di twitter a Gazebo è un must, è presente sin dalla prima puntata dell’anno scorso, quindi non è assolutamente fatta per riempiere la trasmissione in mancanza di argomenti, proprio a causa di puntate più corte e quindi mancanza di tempo nelle precedenti puntate non fu mandata la classifica twitter scatenando le lamentele del pubblico di Gazebo quindi la social top ten funziona ed è richiesta!!!



4. cecilia ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 12:30

Gazebo senza la classifica twitter non è Gazebo, è una parte divertente che fa comprendere la banalità e a volte ignoranza della nostra classe politica!!! La scelta di incentrare la puntata del martedì tutta su twitter è giusta, la puntata è già corta, inoltre Ballarò sfora sempre di 15 minuti è ovvio che sprecare i filmati in così poco tempo non conviene e vengono riservate per le altre due serate!!! A me piace ogni parte del programma e ogni parte la trovo innovativa, dai filmati, a missouri4 e ovviamente anche i tweet Evviva Zoro



5. Marco Leardi ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 15:37

Come ho scritto, la classifica dei tweet va bene ed è divertente; non metto in dubbio che possa piacere. Ma di certo non è la parte migliore del programma, né quella più innovativa. I filmati di Zoro rivelano qualcosa di inedito mentre i tweet no: sono solo un bel cazzeggio.

@cecilia. I tweet fanno comprendere ben poco, a meno che si attribuisca loro un’eccessiva importanza. Un buon politico è quello che sa governare bene, e chissenefrega se poi usa Twitter in modo maldestro o se scrive “Buongiornisssssimo”.



6. livia guglielmi ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 16:29

I social, la rete in generale, sono una perfetta riproduzione delle categorie umane in circolazione, classe politica compresa. Diego Bianchi ne ha individuato da sempre l’aspetto tragi-comico. La parte relativa ai tweet è forse la più divertente: quei 140 caratteri stigmatizzano più di un’ auto-biografia.



7. livia gugliemi ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 16:46

Il buongiornisssimo è banalotto e un pò lezioso, ma nessuno pensa di inquadrare un politico o chiunque altro, da un risveglio esagerato. In effetti il materiale in circolazione è notevole, la produzione continua e va dai saluti del mattino a quelli della notte. La questione non è usare twitter alla perfezione o in modo maldestro, è la qualità dell’ intervento che incide. :)



8. gianna ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 16:46

La puntata del martedì, grazie allo sgradevole puntuale sforamento di Floris, dura, se va bene, 20 minuti. Ieri ci è stata proposto: video informazione politica dell’ultim’ora (incontro Marino e Lupi con alternativi), esilarante video sondaggio Missouri alla Lipu, top ten twitter e due strepitose vignette di Makkox. Tutto in 20 minuti. Cos’altro chiedere? Forse una maggiore considerazione da parte della rete.



9. Marco Leardi ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 17:01

@livia guglielmi. I tweet sono divertenti, ma rappresentano poco o nulla di chi li scrive. E’ noto che la comunicazione virtuale sia viziata dalle caratteristiche del medium: Zoro è bravo a riderci sopra (in tv è il migliore a farlo) ma attenzione a non sopravvalutare quei 140 caratteri.



10. marcourli ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 17:42

Secondo me Zoro è sprecato a quell’ora su Raitre. Lo vedrei meglio ancora su Youdem assieme magari ad Andrea Rivera e Serena Dandini così oltretutto non si porrebbe il problema dell’ “idioma romanesco”, come detto da Marco Leardi.



11. livia guglielmi ha scritto:

23 ottobre 2013 alle 17:46

@MarcoLeandri. Io condivido il fatto che la comunicazione virtuale sia viziata ma certi segnali si possono cogliere comunque, a mio avviso; senza farne una scienza esatta, ovviamente. E’ un pò come nei trapassati reality: eravamo convinti delle recite di tutti ma l’intervallo interpretativo ( dalla consapevolezza della telecamera al picco massimo dell’avanspettacolo ) permetteva di misurare la dignità dei singoli. Era un indizio. E Zoro lo sa bene, perchè scriveva delle recensioni delle puntate del GF e dell’ Isola esilaranti, non gli sfuggiva nulla.



12. Yde ha scritto:

30 marzo 2015 alle 02:26

Eh già… Zoro nel 2013 rischiava coi social! Ahahah!
Lungimirante, eh? ;-)



13. Elly ha scritto:

15 dicembre 2016 alle 21:02

Bellissimo programma: Zoro é una persona colta, fine, che si presenta e presenta bene. Un vero “must”. Un vero signore, di quelli che così ci nascono, non ci diventano. Le sue argute, erudite e salaci battute sono coinvolgenti. Seguiamo sempre RAI3 e aspettiamo con ansia che inizi il suo programma per cambiare immediatamente canale. E lo paghiamo pure!!



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.