Termina questa sera Paura di amare 2, fiction prodotta dalla Titania di Ida Di Benedetto la cui prima serie nel 2010 ottenne risultati auditel di rilievo e che invece, con questo secondo capitolo, non si è mostrata all’altezza delle aspettative ottenendo con le prime cinque serate rispettivamente l’11.9%, il 13.2%, il 13.23%, il 13.13% e 12.57% di share. Ascolti bassi e senza miglioramenti di rilievo.
Paura di amare 2: i motivi dell’insuccesso
Dal momento che gli attori sono rimasti gli stessi della prima serie, in particolare sono stati confermati i due protagonisti Giorgio Lupano e Erica Banchi, non è a loro che andrebbe imputato questo cambio di rotta. Ma quali sono allora i motivi che hanno svilito la forza del progetto rendendo improbabile (a meno di masochisti colpi di scena) una terza stagione? La prima cosa che va sottolineata è la distanza tra la prima e la seconda stagione, tre anni in cui un po’ è cambiata la tv e un po’ il pubblico che all’epoca si appassionò alla storia di Stefano e Asia e che probabilmente aveva finito per dimenticarla perdendo il proprio coinvolgimento emotivo. Oltre però al ritardo del seguito, che dunque non ha rispettato quell’antica regola del battere il ferro finché è caldo, probabilmente anche la trama, intensificatasi all’eccesso nella seconda serie, non ha aiutato.
Il proliferare di morti, incendi ed inquietanti eventi che ha messo a dura prova la storia d’amore tra i due protagonisti, ha finito per offuscarla e dunque non conservarla come protagonista assoluta della fiction, che nel 2010 nacque non come mistery né come ibrido, ma come semplicissimo melò. L’insuccesso della seconda serie ha sicuramente sorpreso e deluso rete e casa di produzione: Paura di amare, in definitiva, non sarà più ricordata per i buoni ascolti dell’esordio ma per quelli insufficienti di oggi.
Paura di Amare 3: per Ida di Benedetto si può fare!
La produttrice Ida Di Benedetto, che nella serie ha rivestito anche il ruolo dell’antagonista Elide, intervistata da il Sussidiario, ha dichiarato però che, pur non conoscendo le intenzioni, per lei la fiction “potrebbe continuare perché è una serie molto particolare, ben curata, che messa in onda nel periodo giusto potrebbe dare tantissimo“. Ed è scesa nel dettaglio della “polemica”.
“La prima puntata è andata in onda senza neanche il riassunto della stagione precedente (ma Rai 1 in estate l’ha replicata per intero, ndDM) ed è stata trasmessa il 17 settembre, in contemporanea con Le Tre rose di Eva 2 (che era alla quarta puntata), le partite di Champions League e Ballarò nel momento in cui stava cadendo il governo. Ecco, in questa situazione com’era possibile che Paura di amare 2 avesse un buon riscontro?“
Ci sarebbe da rifletterci su. Ma, a monte, la tendenza ad “allungare il bordo” e riproporre una serie che aveva già dato tanto (e forse tutto) al pubblico, evidentemente non paga più. E la Rai, che comunque continua a riproporre negli anni serie di successo che talvolta, come nel caso di Un medico in famiglia, perdono spessore finendo per non sembrare neanche più le stesse, della cosa sembra si sta accorgendo. Difatti ha scelto di non produrre la seconda stagione di Rosso San Valentino, melò che ha riscosso buoni ascolti appassionando il pubblico di Rai 1, preferendo dedicarsi a nuove produzioni di genere sentimentale e non indugiare oltre su una storia ormai conclusa.
1. Peppe93 ha scritto:
22 ottobre 2013 alle 23:41