Il metodo Joe Frost ha colpito ancora. La più terribile delle tate, protagonista di un programma di Real Time che insegna ai genitori come far rispettare con fermezza le regole ai figli capricciosi, deve aver influenzato il lavoro dell’italiano SOS Tata, programma di La7 e Fox Life ben più soft ed umano del suo. Almeno fino ad oggi.
SOS Tata: Accusata la puntata del 14 settembre 2013
Sì, perché la dolcissima (in video) Tata Lucia Rizzi, immagine da nonnina paziente e testimonial della crema spalmabile alla nocciola più amata d’Italia, avrebbe cambiato metodi. Messa da parte la ferma ma sorridente pazienza, nella puntata andata in onda (in replica) il 14 settembre 2013 ha convinto una mamma a tenere chiuso il figlio di un anno nella sua camera per farlo addormentare da solo, lasciandolo piangere disperato e senza conforto e scioccando anche il fratellino più grande, che, impotente, si tappava le orecchie.
L’associazione culturale pediatri condanna i metodi educativi di Tata Lucia
La scena ha toccato l’Associazione culturale pediatri (ACP) che, insieme ad altre associazioni, ha pensato bene di contattare il Garante per la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza sottoponendo il caso e definendo “diseducativi” i metodi del programma e della tata che, tra i tre protagonisti “educatori”, rappresenta un po’ l’immagine simbolo dello stesso.
“[...]La pretesa che un bambino piccolo si addormenti da solo e dorma per tutta la notte senza richiedere la presenza e il contatto dell’adulto, oltre ad essere anti-fisiologica ed irrealistica, può provocare confusione nei genitori e grande stress nei bambini. Questi metodi possono minare fin dalla primissima infanzia la fiducia negli adulti e quindi in se stessi e interferire con lo stabilirsi di una sana relazione genitori-figli[...] Soprattutto, poi, pensiamo che puntare la telecamera su di un bambino piccolo, solo, stravolto, terrorizzato, e trasmetterlo indiscriminatamente a milioni di telespettatori, sia una violazione della dignità e dei diritti del bambino, compreso quello dei bambini che magari stavano guardando la tv a casa”
Non si è fatta attendere la reazione del Garante Vincenzo Spadafora, che ha invitato “i responsabili di La7 e della società Magnolia, produttori della trasmissione ‘SOS Tata’, ma più in generale tutto il mondo dell’informazione e dell’intrattenimento, al rispetto dei principi che loro stessi hanno sottoscritto” (si riferisce alla Carta di Treviso e al Codice di autoregolamentazione tv e minori) ed ha “provveduto a informare il Comitato media e minori, con il quale auspico di avviare un’azione congiunta volta a sensibilizzare quanto più possibile il mondo dei media per evitare episodi del genere”. Episodi che definisce, inoltre, dettati da “leggerezza e superficialità” e che andrebbero evitati anche coinvolgendo esperti per supervisionare il contenuto delle trasmissioni.
Insomma, dopo bambini protagonisti di talent show, bambine truccate come modelle navigate, adolescenti viziati per i quali le madri ancor più viziate organizzano feste da mille e una notte sfidando il buon senso, c’è chi apre ufficialmente il dibattito sull’esposizione “di bambini nei reality show a situazioni umilianti e diseducative“. Bisogna vedere cosa penserà della tardiva – visti gli anni della trasmissione – protesta il severissimo Moige, che insieme al Codacons considerava SOS Tata uno dei suoi fiori all’occhiello.
1. Anon ha scritto:
25 settembre 2013 alle 20:09