Su Rai3 torna la “signora in giallo”. Non si tratta del celebre personaggio interpretato da Angela Lansbury, fresca peraltro di Oscar, e neppure della protagonista di una nota pubblicità di cioccolatini di qualche anno fa. La signora in questione è Franca Leosini, pronta a tornare da questa sera alle 23,30 con la tredicesima serie di Storie Maledette.
Dopo “l’esperimento estivo” dello scorso anno, l’appuntamento cult della terza rete torna ad occupare il sabato sera del palinsesto autunnale, con storie di crimini, vicende umane e giudiziarie, rese appassionanti ed emozionanti dal racconto curato e attento della giornalista. Il programma ideato, scritto e condotto dalla Leosini, anche in questa nuova stagione continuerà nell’impegno di capire, dubitare e raccontare. Come suole ripetere spesso la conduttrice, anche all’interno dell’altra sua celebre trasmissione Ombre sul giallo: “La dignità di un dubbio va sempre preferita al tormento di un errore.”
La Leosini proseguirà dunque nel tentativo di spiegare come le rischiose partite con il destino si perdano, quando, quel lato oscuro che abita ciascuno di noi, occupa con prepotenza l’anima, portando a gesti estremi che, spesso, in nulla somigliano a chi li ha commessi. I tragici protagonisti di Storie Maledette non sono mai professionisti del crimine, ma persone che sono precipitate nel baratro di una maledetta storia della quale pagano alto il prezzo di una colpa di cui si protestano innocenti.
Storie Maledette – Il caso di Luciana Cristallo
Al centro della prima puntata un clamoroso caso giudiziario, un caso che fa giurisprudenza e che ha occupato la cronaca dei nostri giorni. Franca Leosini incontra Luciana Cristallo, processata con l’accusa di aver ucciso l’ex marito, l’imprenditore Domenico Bruno, in complicità con l’amante, Fabrizio Rubini. Luciana, splendidi occhi verdi, lunghi capelli bruni, è una ragazza della buona borghesia calabrese, trapiantata a Roma. Ha solo 17 anni quando al mare, su una spiaggia di Calabria, conosce Domenico Bruno. Lui, studente di architettura a Catanzaro, ha sei anni più di lei e ha la sicurezza presuntuosa e arrogante di chi appartiene a una ricca famiglia. E’ cotta estiva la loro, che si trasforma in grande amore, e si conclude con la più antica, classica delle “fuitine”. Nel 1983, i due si sposano, ma la favola bella, sognata da Luciana, rapidamente svanisce. Dietro il mantello del principe azzurro spunta un uomo infedele, prepotente e di gelosia violenta. Gelosa anche la suocera, che legatissima a quell’unico figlio, rende ardua la già difficile vita di coppia. Nascono quattro figli, ma, i rari momenti di letizia, si alternano a tensioni forti, a burrasche improvvise, a riconciliazioni precarie.
Portando con sé i figli, si trasferisce a Roma Luciana. Sceglie di separarsi dal marito e si riprende la vita. E nella sua vita, entra un altro uomo: Fabrizio Rubini, noto e affermato commercialista romano. Pazzo di gelosia, per quella donna che considera a ogni costo sua, non si rassegna Domenico e in un crescendo delirante, le violenze, le aggressioni si alternano alle denunzie di Luciana che spesso le ritira: per il timore di perdere i suoi figli; per il terrore di quel marito brutale e vendicativo. Fino a quella notte del 27 febbraio 2004, quando la donna ammazza il marito con 12 coltellate. L’amante l’aiuta ad avvolgere il corpo della vittima in un tappeto, prima di buttarlo nel Tevere. Il pm Elisabetta Ceniccola aveva chiesto l’ergastolo per entrambi perché, secondo la sua ricostruzione, Cristallo avrebbe agito premeditatamente. La Corte, invece, ha assolto la donna perché avrebbe agito per legittima difesa.
1. Gabriele90 ha scritto:
14 settembre 2013 alle 19:59