Competente, equilibrato, rispettoso delle vicende affrontate. Gianluigi Nuzzi ha esordito alla conduzione di Quarto grado senza la pretesa di stravolgere un format collaudato come quello di Rete4. Sin dai primi minuti, il giornalista ha puntato molto l’attenzione sulle notizie, sullo sforzo di spiegare al pubblico la verità fattuale con un linguaggio semplice, con un occhio di riguardo alla componente umana. E il pubblico sembra aver gradito: positivo il debutto del programma, che ieri ha registrato l’8.57%.
“Saper raccontare le vicende con il giusto equilibrio tra le notizie e la sofferenza è una sfida” aveva dichiarato Nuzzi in un’intervista a DM. E, in effetti, all’esordio di una conduzione ancora tutta da rodare, il giornalista ha puntato molto su questo aspetto. Durante l’intervista con Vittoria, la madre di Melania Rea, e successivamente con la sorella di Antonella Russo (uccisa ad Avola il 14 agosto scorso), il conduttore ha lasciato spazio al grido d’aiuto delle sue interlocutrici e ha anche fermato sul nascere un applauso del pubblico (e un intervento di Meluzzi), così da non alterare l’autenticità del momento.
Caratterizzato da contributi di spessore, come quello del gip milanese Giuseppe Gennari, il nuovo Quarto Grado è apparso ancora acerbo per quanto riguarda il ritmo della sua narrazione, forse un po’ rigido rispetto alla varietà dei temi affrontati e rispetto anche all’incombenza delle pause pubblicitarie. Ma il tempo per migliorare c’è tutto. Positiva invece la complementarietà emersa tra Gianluigi Nuzzi e Sabrina Scampini, che tornava in video in qualità di veterana del programma: sin da subito, tra i due c’è stata una buona sintonia.
Qualcuno, ne siamo certi, avrà provato a fare paragoni con la passata gestione targata Salvo Sottile ma a nostro avviso tale raffronto ha poche ragioni d’esserci. Infatti, pur nella continuità informativa, gli stili dei conduttori sono diversi, così come la loro storia personale. Più che di “vecchio” e “nuovo” Quarto Grado, insomma, preferiremmo parlare della promettente evoluzione del programma nel tempo.
Apprezzabile, a tal proposito, l’attenzione riservata al tema della denuncia e alla sensibilizzazione contro il femminicidio. Attraverso i fatti di cronaca affrontati, ma anche con il contributo legale di alcuni esperti, Nuzzi e Scampini hanno più volte parlato di questo dramma, invitando le donne a rompere il muro del silenzio. Per Quarto Grado, buona la prima.
1. bianchigiuliana ha scritto:
7 settembre 2013 alle 17:02