Il prossimo 9 settembre alle 12.00 su Rai1 prenderà il via la nuova edizione de La prova del cuoco, il popolare show culinario condotto da Antonella Clerici. La trasmissione, giunta alla sua tredicesima stagione, è diventata l’appuntamento di punta del mezzogiorno della prima rete Rai, slot che proprio quest’anno festeggia i suoi trent’anni di vita. Era infatti il 3 ottobre del 1983 quando il monoscopio della tv di Stato lasciò il suo spazio a Raffaella Carrà, protagonista assoluta del gioco-spettacolo Pronto, Raffaella?.
La trasmissione fu il primo show della Rai ad occupare quella fascia oraria, sino ad allora presidiata esclusivamente dalla tv commerciale con quiz di successo come Bis e Il Pranzo e Servito, condotti rispettivamente da Mike Bongiorno e Corrado su Canale 5. Fu proprio per contrastare la sempre più lanciata Finivest che la Rai decise di puntare su un volto altrettanto popolare, quello appunto della Carrà.
Da allora il mezzogiorno di Rai1 è rimasto acceso, alternando negli anni numerosi programmi e personaggi che, complice l’ora di messa in onda, sono riusciti ad entrare nel cuore degli spettatori come pochi altri. Ripercorriamo insieme questi trent’anni passati a mangiare davanti alla tv.
1983-1985: PRONTO, RAFFAELLA?
Pronto, Raffaella? andò in onda per due stagioni, dall’ottobre del 1983 al giugno 1985, e consacrò definitivamente il successo nazionale di Raffaella Carrà. Lo spettacolo, ideato e diretto da Gianni Boncompagni, con testi di Lianella Carell e Giancarlo Magalli, si rivelò da subito un grande successo, in grado di totalizzare all’epoca un ascolto di quasi 14 milioni di spettatori. Un successo dovuto in primo luogo all’ecclettismo della Carrà, pronta a passare con disinvoltura dalle interviste alla rubrica della posta, sino ai gettonatissimi quiz telefonici. Tra i vari giochi, una menzione particolare merita un quiz che invitava gli spettatori da casa ad individuare il numero esatto di alcuni piccoli oggetti (tappi a corona, viti, chiodi, etc) contenuti in un grosso barattolo trasparente. Nel gioco, per alcune settimane, al pari di tanti altri oggetti, vennero inseriti anche i fagioli, curiosamente rimasti impressi nella memoria collettiva del pubblico, al punto da far passare alla storia della tv il quiz telefonico come il celebre “gioco dei fagioli”. Oltre all’interazione con il pubblico, il programma prevedeva spazi comici, momenti di canto e ballo con protagonista la stessa Carrà, interprete anche delle sigle di apertura e chiusura del programma (tra le più celebri Fatalità e Que Dolor). Da segnalare inoltre l’ambientazione casalinga della scenografia, raffigurante un tipico salotto italiano, con una grande terrazza e grosse finestre, il cui sfondo riproduceva il panorama di Roma. In due stagioni la Carrà ospitò nel suo salotto centinaia di ospiti, personaggi dello spettacolo, della politica, e persino Madre Teresa di Calcutta, in una delle sue rarissime apparizioni tv. Il successo della trasmissione fu tale che il format venne acquistato anche in Germania, Spagna, Argentina e Brasile. Grazie al programma la Carrà divenne amatissima, e non mancò chi gridò al miracolo quando, nel febbraio dell’ 84, la mamma di una bambina affetta da disturbi della parola le comunicò che la sua bimba aveva pronunciato come prima frase “Ti amo Raffaella”. Nonostante il grande successo, dopo due stagioni la Carrà decise di lasciare la trasmissione e tornare ai varietà di prima serata.
1985 – 1987: PRONTO, CHI GIOCA?
Con l’abbandono della Carrà, il timone del mezzogiorno di Rai1 passò ad Enrica Bonaccorti, attrice ed apprezzata conduttrice nelle precedenti stagioni del programma Italia Sera. La trasmissione mutò il titolo in Pronto, Chi gioca?, ma mantenne inalterata la sua formula. La regia del programma rimase sempre di Gianni Boncompagni, mentre nel cast figuravano la Premiata Ditta, al loro debutto in tv, e la soubrette Alessandra Martines, sostituita nella seconda stagione da Maria Laura Baccarini. Anche questa nuova versione del talk-show di Rai1 ottenne molto successo. Non mancarono però le polemiche quando la conduttrice, il 28 ottobre del 1986, annunciò in diretta tv la sua gravidanza.
“Aspetto un bambino, e la mia gravidanza la vivremo insieme… vedrete la mia pancia crescere, qui, davanti alle telecamere, giorno per giorno fino alla fine…”
L’annuncio creò malumori tra i dirigenti dell’azienda che criticarono l’uso privato del mezzo pubblico da parte della conduttrice che pochi giorni dopo, a causa di alcune complicazioni, perdette il bambino che teneva in grembo. Il suo posto alla conduzione venne temporaneamente preso da Giancarlo Magalli, già autore del programma, che esordì così alla conduzione televisiva e in seguito, al ritorno della Bonaccorti, continuò ad occuparsi del quiz telefonico. Come per la Carrà, anche l’avventura al mezzogiorno di Enrica Bonaccorti durò due stagioni: la conduttrice decise infatti di lasciare il programma per approdare con un importante contratto alle reti Fininvest.
1987-1988: PRONTO, E’ LA RAI?
Anche nella stagione 1987/1988 con Pronto, è la Rai? il mezzogiorno di Rai1 continuò a puntare sulla formula del salotto con ospiti e giochi telefonici per il pubblico da casa. Gianni Boncompagni, passato a Domenica In, lasciò la cabina regia a Lella Artesi, mentre la conduzione del programma venne affidata, dopo l’ottima prova dell’anno precedente, a Giancarlo Magalli, affiancato da Simona Marchini ed Andy Luotto. A questi ultimi venne affidato il compito di dare vita a diversi sketch comici. Tra i vari giochi telefonici condotti da Magalli, il più popolare fu Il Pigliatutto. Il programma, complice la concorrenza sempre forte di Canale5 con Bis e Il Pranzo e servito, ma anche il successo in casa sulla seconda rete di Mezzogiorno è.. con Gianfranco Funari, registrò una media di appena 4 milioni di telespettatori, un ascolto decisamente inferiore alle versioni condotte dalla Carrà e dalla Bonaccorti.
1988-1989: VIA TEULADA, 66
Nella stagione 1988/1989 per riportare al successo il mezzogiorno, Rai1 decise di puntare tutto su Loretta Goggi. Si abbandonò l’idea del salotto tv, ormai più che sfruttata, e si puntò su uno studio più dinamico. Il pubblico del mezzogiorno venne portato nel cuore della stessa Tv, in Via Teulada 66 (da qui il titolo del programma), nella sede dello storico centro di produzione della Rai di Roma (quello del mitico Studio 1 di Mina, per dire). La scenografia della trasmissione prevedeva uno spazio redazionale per i momenti di attualità, un bar per le interviste più leggere, e un palco per i momenti di spettacolo e gli immancabili giochini telefonici da casa. La Goggi era affiancata dalle Sisters, un trio composto da tre sorelle attrici, e dal comico bolognese Vito, presenza muta del programma. La parte musicale, oltre che alla Goggi, interprete delle sigle del programma, venne affidata al gruppo dei Quattropercento e a numerosi cantanti ospiti, presenti spesso per un’intera settimana. Gli ascolti del programma però non decollarono e costrinsero gli autori ad apportare delle modifiche. In particolare venne inserito il pubblico in studio ed aumentata l’interazione della Goggi con il pubblico a casa grazie al maggior spazio destinato ai giochi telefonici. A fine stagione la Goggi preferì lasciare il mezzogiorno e dedicarsi a nuovi progetti.
Continua…
1. Marcovaldos ha scritto:
19 agosto 2013 alle 16:56