Negli anni e negli speciali proposti dalle diverse reti ne abbiamo viste tante: seni da undicesima misura, unghie più lunghe dei capelli di Rapunzel e strati cutanei più elastici di The Mask, ma la nuova “stranezza” che stiamo per proporvi va oltre l’immaginabile e piegherebbe alla resa persino Rocco Siffredi. Parliamo, infatti, dello scroto più grande del mondo che sarà oggetto di un nuovo documentario – in onda, il 19 agosto alle 21.00, sulla rete americana Tlc (e prossimamente sulla “sorella italiana” Real Time?) - dal titolo “The man with the 132 pound scrotum”.
Il protagonista sarà il quarantanovenne Wesley Warren Jr., afflitto da questa grave e rara condizione medica scrotale nonché nuovo personaggio della rete che si prodigherà nell’illustrare tutte le difficoltà incontrate dall’uomo nella sua routine quotidiana. “A causa delle grandi dimensioni del suo scroto, Wes incontra problemi anche con compiti semplici come camminare, preparare i pasti e persino andare in bagno” sottolinea Tlc. Lo speciale cercherà, inoltre, di fornire una soluzione al “super-scroto” raccogliendo fondi per l’operazione chirurgica di cui Wesley ha disperatamente bisogno. Il network riuscirà nell’impresa di regalare una vita normale al malaugurato residente a Las Vegas?
Non dobbiamo dimenticarci che molti dei fenomeni presentati in trasmissioni come Lo Show dei Record, a meno che non abbiano un ego spropositato che li spinga a non tagliarsi le unghie per undici anni o a tatuarsi la mappa del tesoro di Stephenson su ogni superficie libera del proprio corpo, sono affetti da gravi patologie in grado di renderli unici al mondo. Prendiamo ad esempio Garry Turner, l’uomo con la pelle più elastica del mondo che patisce le conseguenze di una rara malattia cutanea chiamata sindrome di Elhers-Danlos, un disturbo dei collegamenti dei tessuti che colpisce la pelle, i legamenti e gli organi interni. E che dire di Jesus Aceves, il “bigfoot” messicano affetto da una particolare ipertricosi in grado di estendere i suoi capelli per tutta la superficie del suo volto?
Queste persone, oltre a non poter vivere un’esistenza normale, patiscono talvolta anche la fastidiosa presenza dei riflettori disposti a tutto pur di documentare la loro storia. Un po’ per stupore, un po’ per curiosità sembra che queste patologie ci affascinino e ci terrorizzino allo stesso tempo, sperando di non averci mai direttamente a che fare e di osservarle soltanto a debita distanza, magari attraverso il display del nostro televisore.
1. DON IVANO ha scritto:
1 agosto 2013 alle 20:00