Perdonato il pullmino più invidiato della storia dei pullmini, con il quale scorazzi per tutto lo Stivale alla ricerca del mobile, dello spazio e del contesto da dipingere, restaurare o riportare a nuova vita; perdonata la tua calma iniettata nelle vene che farebbe venir voglia di fare un sorso della nota bevanda che “ti mette le ali” anche al più bravo maestro di Yoga della Penisola, non ti possiamo proprio perdonare – cara Barbara – la facilità del primo “caso” affrontato nella premiere del tuo “Paint on the road“.
Il programma, in onda ogni domenica dalle 21.10 su Real Time, ha rimesso in moto le mani sapienti di Barbara Gulienetti, questa volta accompagnata da Fabrizio Rogano, maestro nell’arte del riciclo. I due, a bordo di un pullmino delle meraviglie, pieno di colori, decori e attrezzi del mestiere, andranno in soccorso di chi avrà bisogno del loro “Pronto Intervento“.
On the road, per l’appunto, in soccorso di operai, impiegati, medici e avvocati, tutti senza… creatività! E, invece, accade quello che non ti aspetti: la protagonista della prima puntata è una designer, una che con la creatività ci lavora. Di conseguenza non stupisce che la casa di Veronica e del suo compagno Alessandro (questi i nomi dei protagonisti della prima puntata) sia già carina così com’è, con un angolo cucina che sembra già realizzato dalla Gulienetti. La credibilità del programma è poi ulteriormente minata dal fatto che, in fase di realizzazione (hanno ridato vita ad una madia, dipinto e sistemato l’ufficio di Veronica e cambiato le sedie al tavolo della cucina), tutto l’occorrente sembri già a portata di mano.
Persino la cantina dei due, sembrava il ripostiglio di Fabrizio per la quantità di oggetti riciclabili contenuti. Avremmo preferito una sfida più complessa. Una casa spoglia, un mobile senza anima, non una madia già bella, ridipinta divinamente (ad onor del vero) dalla Gulienetti. Avremmo voluto qualcosa di più avvincente (e sensato), che già è difficile mantenere alta l’attenzione di fronte a Barbara, che con la voce soave e esplicativa ma mai troppo – secondo gli appassionati leggermente avvelenati proprio per questo motivo – rischia di far sonnecchiare gli spettatori meno attenti.
1. tinina ha scritto:
3 giugno 2013 alle 19:27