
14
maggio
BYE BYE CINDERELLA: COSI’ FAN TUTTE TRA SURREALISMO POP E INSERZIONISMO PUBBLICITARIO

Simona Borioni
L’operazione di marketing è riuscita? Lo facciamo decidere a voi, se da domani – dopo aver visto la prima sit-com con il product placement di una nota marca di chewing gum – deciderete di assalire supermarket e rivenditori, alla ricerca della freschezza del palato! Ieri sera, in Bye Bye Cinderella su La5, abbiamo visto il mondo delle donne, raccontate con alcuni sketch parodia tra realtà, surrealismo pop ed inserzionismo pubblicitario.
I prodotti commerciali hanno avuto le dovute inquadrature per i fini pensati, ma non si può dire che abbiano monopolizzato la sit-com, sottraendo spazio ai ritratti divertenti e irriverenti delle donne moderne al centro della serie. Nulla che non avessimo già visto in Così Fan Tutte, ma rispetto ai simpatici teatrini di Alessia Marcuzzi e Debora Villa oltre ad essere scritta meglio è persino più ricca di situationi comiche, pur non potendo contare sul cast vip dell’antesignana.
Surrealismo paradossale e di compagnia che prende forma nel rappresentare donne sadiche nel trattare i mariti come zerbini, ma anche ossessionate dall’organizzazione delle vite altrui. Compare anche il comico/presentatore Omar Fantini nei panni del marito-calciatore di ritorno a casa, costretto a fare i conti con le manie di sua moglie prima di entrare in bagno per fare una doccia.
Un bel modo, non per forza realistico, di esagerare un dato di realtà che rappresenta la classica nevrosi da casalinga con un cast poco conosciuto dal grande pubblico, ma che ha saputo tenere testa alla qualità della recitazione. Tra gli espedienti comici che più hanno colpito anche la riproposizione dello stesso sketch ma con alcune varianti, nel corso della puntata: come ad esempio la scena della consegna dei volantini a dei passanti con cui si cerca di raccontare la difficoltà di alcune donne a relazionarsi in maniera meno rigida con il concetto di “regola”, da seguire pedissequamente.
Che siano al supermercato, dietro un bancone o davanti alla scrivania di un medico, come in ufficio, si è voluto rappresentare, nella sua complessità espressiva, il mondo di (quasi) tutte le donne, tra leggerezza e pubblicità. Buona la prima, nonostante la presenza di scene che non sempre giustificano la presenza delle gomme.


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5 Commenti dei lettori »

Brenda Lodigiani è troppo brava.


2. marco ha scritto:
a me è piaciuta molto la sitcom,anzi tutta la serata con i telefilm è stata molto gradevole solo il terzo telefilm che hanno mandato “happy endings” era inguardabile e noiosissimo..


3. Virginia ha scritto:
io l’avevo definito un pò un ibrido sul tuo Twitter…vedo che comunque gli hai dato un feedback tutto sommato positivo (chewing-gum a parte). Pronta a ricredermi e riguardarlo con più attenzione. “Così fan tutte” aveva una sua idea di fondo da seguire, e comunque risultava inutilmente volgare a volte. Piuttosto…Sempre su La5 ho trovato gradevole “Vieni a vivere con me”, pur avendoci inondati di programmi del genere, ma hanno trovato la chiave puntando su un fattore di attualità come la convivenza…


4. Davide Maggio ha scritto:
Virginia: d’accordo con te sull’inutile volgarità (anche se, alla fine, di Così fan tutte ricorderemo solo il wurstel di Alessia!) e la gradevolezza di Vieni a Vivere con Me.


A me Così fan tutte, faceva schiattare dal ridere. Ahaha
E poi amo Debora Villa!

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1. Peppe93 ha scritto:
14 maggio 2013 alle 15:27