13
maggio

PABLO TRINCIA, LA IENA ON THE ROAD

Paolo Trincia - Le Iene

Pablo Trincia - Le Iene

E’ quando ti aspetti di vederlo in un servizio a Le Iene girato dall’altra parte della terra che lui, Pablo Trincia, incredibilmente, ti sorprende, e resta in Italia. Come se avesse un’urgenza forte di raccontare qualcosa. Come se, per una volta, ma anche due-tre, ai suoi amatissimi viaggi in giro a raccontare il mondo, preferisse una storia dal sapore italiano. Una storia che deve essere raccontata a tutti i costi. E presto.

Per esempio, il suo ultimo servizio tramesso ieri sera. La storia è quella di Luisa, quella che viene definita a ben vedere una mamma coraggio. Luisa vive in Sardegna e cura i suoi due bambini, Sara e Roberto, portatori di un grave handicap fisico e mentale. E’ una donna sola, con gravi difficoltà economiche e con una situazione difficilmente immaginabile. Trincia, nell’occasione, non solo ha raccontato la storia di una famiglia, ma ha dato uno scossone vero e proprio facendo intervenire chi di dovere affinchè Luisa possa tornare a vivere.

In un frame del video si vede la pagina Facebook creata da Luisa: poco meno di mille fan. Il servizio, come si evince dalla pagina stessa, è stato girato in aprile. Adesso, che sia stato merito del servizio andato in onda di certo non possiamo dirlo, ma cercare quella pagina e trovare oggi più di 18.000 Mi piace, fa bene al cuore. Soprattutto a quello di Luisa, che seppur virtualmente, non si sentirà più sola. Mi piace che crescono ogni volta che la pagina viene ricaricata dopo il servizio. Il potere della tv, il potere di Trincia, questa volta. Ma anche di Giulio Golia, con la storia della piccola Sofia in cura con le cellule staminali anche grazie alla mobilitazione scaturita dai servizi del programma.

Trincia parla di Luisa e parla di guerra in Siria. Poi parla di abusi e poi parla ancora di droghe che consumano e che fanno morire. Trincia racconta il mondo. E non lo fa con l’aiuto delle undici lingue che conosce. Quelle sì lo aiutano e lo rendono un alieno rispetto a tanti altri colleghi, ma la vera penna del racconto, la vera lente della camera che riprende sono i suoi occhi, che di fronte ad un ragazzo che ha subito abusi gridano l’emergenza di un uomo che crescerà con un fardello sulle spalle non indifferente. Che di fronte alle bombe che scoppiano in Siria, scappa. E si spaventa, per una volta. Che di fronte ad una mamma che cura i suoi bambini sola, li prende in braccio e li porta fuori, a prendere un gelato. E a ricominciare una vita, nell’abbraccio delle istituzioni e di un popolo che non vuole più lasciarla sola.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

,



Articoli che potrebbero interessarti


Dainese Le Iene
“Le iene portano il p*ne” di Artur Dainese, prossimo naufrago dell’Isola dei Famosi


Teo Mammucari
Teo Mammucari lascia Le Iene


Antonino Cannavacciuolo
Pagelle TV della Settimana (7-13/11/2022). Promossi Cannavacciuolo e Spadaccino. Bocciati Montesano e Le Iene


Le Iene
Le Iene e il suicidio di Zaccaria, Pier Silvio Berlusconi stronca il programma: «Questo è un capitolo che non deve più succedere»

4 Commenti dei lettori »

1. Federica ha scritto:

13 maggio 2013 alle 13:28

I suoi sono tra i servizi migliori di quel bellissimo programma tv!!!



2. simonevarese ha scritto:

13 maggio 2013 alle 13:38

Pablo Trincia è la Iena che preferisco. è bello, bravo, ha sotto due palle così, sa 11(!!!!) lingue! è a dir poco fantastico…



3. Gabriele90 ha scritto:

13 maggio 2013 alle 14:21

Questo ragazzo è fenomenale…. Sa raccontare storie come pochi… È coraggioso (perché ce ne vuole di coraggio a stare in Siria) ma non finge di non aver paura. Amo i suoi servizi.



4. StefySh ha scritto:

13 maggio 2013 alle 14:23

Fantastico Pablo Trincia, insieme a Matteo Viviani il meglio del meglio delle Iene! Subito dopo Giulio Golia.



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.