Una tigre sul palcoscenico con il sacro fuoco dell’arte che brucia ardentemente nell’anima. Questa era Anna Proclemer, e questa sarà l’immagine che di lei resterà. Perché quando dedichi la tua vita a qualcosa, è riduttivo parlare di mestiere, è più consono parlare di passione, e, in certi casi, è più adeguato parlare di linfa vitale. Perché questo era il teatro per l’attrice che nella sua vita aveva spesso sofferto di depressione e per la quale il palcoscenico aveva avuto effetti terapeutici.

A una settimana esatta dalla sua scomparsa, Rai 5 (oggi alle 18.40) omaggia Anna Proclemer con lo spettacolo teatrale Anna dei miracoli, tratto dall’omonimo film del 1962 che ha in un certo senso segnato il successo dell’attrice anche come doppiatrice. Nello spettacolo la Proclemer interpreta Annie Sullivan, coraggiosa insegnante in una scuola per bambine cieche, assunta da una famiglia per educare la piccola Helen, cieca e sordomuta dalla nascita.

Sarà la possibilità per i suoi fan di apprezzarla ancora una volta in scena, per chi invece non ha mai avuto il piacere di farlo, di sapere cosa si è perso recuperando in extremis. Perché per diventare una delle attrici teatrali più grandi ed apprezzate bisogna saper essere padrone della scena, e sulla scena Anna Proclemer ci sapeva stare, e c’è rimasta per settant’anni sempre con la stessa forza.

Settant’anni di carriera celebrati partecipando al film Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek. Lo stesso regista l’avrebbe poi scritturata per la pellicola successiva girata proprio in questi mesi a cui la Proclemer però, non si era sentita di prendere parte.

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