Il reality delle ossessioni va in scena su Real Time. Portare all’altare una “moglie” di plastica, ingurgitare per ore chili di carta igienica, rischiare di morire pur di staccarsi le croste dal corpo e dormire con il phon acceso nel letto matrimoniale. Sintomi, campanelli d’allarme, dipendenze: tutte in scena sul digitale terrestre, in assoluta verità in Io e la mia ossessione, in onda la domenica dalle 23.05.
Non di soli programmi di cucina e “fai da te” vive Real Time ma anche scene di ordinaria “follia”. Persone “normali” che si trovano a vivere situazioni borderline, al confine tra sintomi che appagano solitudini e, allo stesso tempo, sofferenze dovute alle mancanze affettive che le hanno generate.
Un programma che non genera filtri tra messaggio e telespettatore consentendo di mandare in onda le ossessioni “così come sono e vengono vissute nelle normalità“, senza giudizi né considerazioni. In un primo momento. Poi la mediazione che ne fanno gli psicoterapeuti e il confronto con i rispettivi pazienti rende il tutto leggermente più noioso e meno “televisivo”. Per questo, l’esigenza di creare attesa tra una storia e l’altra, anticipando la seconda ossessione della puntata.
Le schede di presentazione sono molto accattivanti, giocando su sintesi ed impressionabilità del telespettatore: chi fa cosa, da quanto, qual è il sintomo e quali pericoli comporta.
Nonostante ciò, non ci sono momenti in cui il discorso tocca profondità concettuali particolarmente evidenti, per lo più si lasciano intendere, secondo una visione comportamentista del supporto psicologico che viene raccontato. Cercando di spiegare al telespettatore come “sia possibile tutto questo”, oltre la classica etichetta di “strano” o “folle”. Il che è da apprezzare, anche se penalizza la scelta di non mandare in onda casi più “matti e disperati”.
Contenuti e montaggio, tra l’altro, favoriscono un messaggio importante: guarire dalle ossessioni si può, anche grazie al supporto dei familiari e di figure professionali. La forza di volontà non basta, se è la volontà a creare quelle stesse ossessioni.
1. MisterGrr ha scritto:
22 aprile 2013 alle 17:08