17
aprile

LE INVASIONI BARBARICHE E LO STRANO CASO DEL DOTTOR JEKYLL E MR. HYDE

Daria Bignardi

Fra una teoria cosmogonica e una birra consumata in allegra spensieratezza, capita spesso che la nostra redazione decida di monitorare una “creatura televisiva” interessante, capace di catturare la nostra attenzione più di una partita a Ruzzle o dello spot ipnotico alla “Over the rainbow” intonato da Chiara e dall’Esercito Arcobaleno a qualsiasi ora del giorno e della notte. Questa volta, a finire sulla graticola di DM, è Daria Bignardi, la “barbarica” conduttrice de Le Invasioni Barbariche che, proprio stasera, chiude i battenti con un’edizione perennemente divisa fra il bene e il male, fra l’apollineo e il dionisiaco, fra il radical-chicchismo e il trash più recondito.

Si, perché la nostra Daria sembra ormai essere preda di un “caso” particolarmente curioso e misterioso: il “caso di Benjamin Button”? No, bensì “lo strano caso del Dottor Jekyll e del signor Hyde”, capace di far sì che l’impassibile e seria Daria possa trasformarsi, da un momento all’altro, dalla signora Rottermaier del giornalismo italiano a una spensierata fanciullina giocosa e ingenua. La trasformazione avviene all’improvviso, in maniera sottile e, probabilmente, a seconda dell’intervistato di turno giunto alla sua corte. Dal totale trasporto del racconto d’esperienza e di vita di Lorenzo Amurri allo sguardo contrito e inceneritore per il responso dei giudici di Masterchef all’assaggio del suo arrosto, il passo è davvero breve, così come dall’accorata intervista, fresca di scandalo, a Oscar Giannino, si passi a una Bignardi svenevole e sdilinquita dinanzi al sorriso sprezzante di Giulio Berruti.

Le Invasioni Barbariche di quest’anno non sono riuscite a sottrarsi all’otre di umori della sua pioniera, percorrendo una montagna russa fra picchi di aulica fenomenologia e tristi pagine finite presto nell’archivio dei Nuovi Mostri in quel di Striscia. Che dire poi dell’alternarsi, nella conduttrice, di “momenti di pura dolcezza” a momenti di “possessione demoniaca” che manco Regan MacNeil ne L’Esorcista? Come dimenticare la vicinanza di Daria alla confessione di un amore spezzato di Tiziano Ferro e la sadica Daria che rammenta a un disteso Bastianich quanto fosse “ciccione” da piccolo? Va bene che gli ospiti siano perfettamente consci di finire su una “barbarica” graticola, ma prevedere quale sia l’approccio o la condotta portata avanti dalla giornalista nel corso della puntata potrebbe essere un’impresa ardua anche per la Pizia greca o per l’Allison Dubois di Medium.

Il nostro responso finale è che questa edizione delle Invasioni, la migliore di sempre dal punto di vista degli ascolti navigando su una media del 4,9% si share, ci ha stupito e interessato per il sorprendente dosaggio dei pesi legati al nobile pensiero e al misero istinto, per alcuni dei momenti televisivi più divertenti e inaspettati partoriti da La7 e per una Daria Bignardi al pieno delle forze, ma divisa fra la buon’anima di Indro Montanelli e l’insidioso Belzebù, fra il Mahatma Gandhi e Belfagor, fra la voglia di confezionare un prodotto ricercato e da “turris eburnea” e la ricerca spasmodica di visibilità e ascolti.



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7 Commenti dei lettori »

1. MisterGrr ha scritto:

17 aprile 2013 alle 22:44

la Lucarelli fece un articolo stupendo su di lei.



2. Max_86 ha scritto:

17 aprile 2013 alle 23:40

Io trovo la bignardi la miglior intervistatrice ti francamente proprio per questa sua capacità di Dosare i toni nelle interviste…un po’ seria e un po’ frizzante e leggera tanto da non risultare mai pesante…il record di ascolti di questa edizione dimostra l’apprezzento da parte del
Pubblico nei confronti di daria



3. Bianca ha scritto:

17 aprile 2013 alle 23:49

x 2. Max_86
Record auditel? Non credo che sia esattamente “da record”… a meno che tu non parli del record di FAZIOSITA’ POLITICA: se fosse stato Brachino a intervistare Berlusconi come invece ha fatto (Floris con Bersani e) la Bignardi con Monti… beh, non oso immaginare quali scenate isteriche il PD menoelle (con tutti i suoi servi al seguito) avrebbe fatto! E, comunque, l’intervista a Giannino è stata demenziale: se costui fosse stato un “ladro di voti” a danno del PD menoelle, fidatevi che l’avrebbero distrutto peggio di Scilipoti… invece, siccome era un “ladro di voti” a danno del PDL (e infatti Giannino è riuscito nel suo obiettivo: consegnare – ormai manca solo una formalità… – il Quirinale al PD menoelle per la IV volta in 21 anni), la cara “stampa indipendente” (e quindi la Bignardi) l’ha quasi graziato.



4. Antonio Varese ha scritto:

18 aprile 2013 alle 01:03

Anche secondo me la Bignardi e’ la numero uno e quest’edizione e’ la dimostrazione che le invasioni non solo non hanno stancato ma anzi proprio il contrario



5. Max_86 ha scritto:

18 aprile 2013 alle 10:23

Bianca una bella dose di calo un magari prima di commentare…io nell’intervista a Giannino non ci ho visto proprio nulla di fazioso….credo che in campagna elettorale i te Mediaset abbiamo intervistato fin troppo mister b dando gli spazio a go go senza che nessuno dicesse nulla!quindi di che stiamo a parlà!!!



6. Max_86 ha scritto:

18 aprile 2013 alle 10:24

Dose di valium



7. MisterGrr ha scritto:

18 aprile 2013 alle 11:36

a me non piace la Bignardi di ora.



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