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aprile

L’ULTIMO PAPA RE: LA ROMA PAPALINA RIVIVE CON GIGI PROIETTI. SIPRA STIMA IL 30% DI SHARE

L'ultimo Papa Re

A 36 anni dal successo della pellicola di Luigi Magni In nome del Papa Re, la figura di monsignor Colombo rivive grazie a Gigi Proietti e alla miniserie L’ultimo Papa Re, in onda questa sera e domani alle 21,10 su Rai1. La regia è affidata a Luca Manfredi, figlio del grande e indimenticato Nino che portò al successo il film incentrato sulla Roma di Pio IX, ultimo sovrano dello Stato Pontificio. Ma i collegamenti con l’attore ciociaro non finiscono qui, visto che, oltre che su Luca, la miniserie può contare anche sulla figlia di Manfredi, Roberta, produttrice con la sua Dauphine Film Company.

Sospese tra realtà e finzione le storie della Roma papalina saranno le stesse del film ma verranno spalmate in un periodo più lungo. Nel cast anche Domenico Diele, Sandra Ceccarelli, Marco Cassin, Francesco Venditti e Lino Toffolo nel ruolo di Serafino, il fedele perpetuo di Monsignor Colombo. Proietti in conferenza stampa ha sottolineato le diversità con Manfredi e dichiarato di non aver voluto rivedere prima delle riprese il film di Luigi Magni per non farsi influenzare.

“Io e Nino Manfredi siamo molto diversi fisicamente e nel modo di recitare: ho voluto dare un’impronta personale al personaggio sperando di risultare credibile. Quando uno interpreta ad esempio Amleto, non va a imitare o scimmiottare chi l’ha preceduto. Qui c’e’ un maggior approfondimento del carattere del personaggio che farà un lungo percorso alla ricerca di sé”

L’attore ha inoltre posto l’accento su come la fiction che lo vede protagonista abbia numerose analogie con l’attualità di questi giorni.

“Affrontiamo nella fiction la fine del papato come potenza politica, e non si possono non notare i punti di contatto con i nostri giorni. Abbiamo recentemente vissuto un evento epocale con le dimissioni di papa Ratzinger e assistito all’arrivo di un nuovo pontefice, che ha deciso di chiamarsi non a caso Francesco e che, fin dal primo giorno, ha dimostrato la volontà di dare una svolta guardando prima di tutto alla carità e ai più poveri. Il cambiamento lo stiamo toccando con mano, non solo nelle cose vaticane, ma in tutto il paese”

La miniserie, che vanta peraltro una colonna sonora a firma del Maestro Nicola Piovani, rappresenta uno dei prodotti di punta di questo periodo di garanzia, basti pensare che la Sipra, concessionaria pubblicitaria della Rai, ha stimato un ascolto medio di 8.500.000 e del 30% di share. Stime di poco inferiori ai 4 nuovi film della serie Il Commissario Montalbano (ascolto medio stimato di 8.800.000 spettatori e 31% di share) in onda dal prossimo 15 aprile.

Di seguito la trama della prima puntata:

Roma, 22 ottobre 1867: la caserma degli Zuavi, i mercenari di Papa Pio IX, viene fatta saltare in aria da tre giovani patrioti (Giuseppe Monti, Gaetano Tognetti e Cesare Costa) per appoggiare il tentativo di Giuseppe Garibaldi di entrare a Roma con il suo esercito e porre fine al potere temporale della Chiesa, ultimo baluardo contro la definitiva unità d’Italia. L’inchiesta sul grave attentato all’esercito del Papa, che uccide 25 soldati zuavi, viene affidata a Monsignor Colombo da Priverno, un cardinale che sovrintende la Polizia Pontificia, ma che è anche uno dei dodici giudici del tribunale supremo della Sacra Consulta. Colombo, però, uomo corretto e di vedute liberali, è in forte contrasto con il potente “Papa Nero”, il belga Joseph Beckx, capo dei gesuiti e anima nera della Chiesa, che manovra a suo piacere il debole Papa Pio IX e combatte per il mantenimento dello “status quo”. Beckx, infatti, comanda al generale Kanzler, capo degli Zuavi, un atto di rappresaglia all’attentato dei patrioti, facendogli compiere una strage al lanificio Ajani, sede e deposito di armi dei cospiratori romani, dove periscono anche donne e bambini. Monsignor Colombo, uomo di chiesa illuminato, reagisce male alla violenta iniziativa del gesuita belga e dichiara tutto il suo dissenso per lo stato d’assedio degli Zuavi, che vessano di continuo la popolazione romana con l’approvazione del Papa Nero. Nonostante questo, Colombo svolge fedelmente il suo dovere e, individuati i tre responsabili dell’attentato, li fa arrestare per processarli. Ma la contessa Flaminia Ricci, una bella donna di una cinquantina d’anni, gli rivela che Cesare Costa, uno dei tre attentatori, che ufficialmente risulta essere il suo giovane amante, in realtà è figlio loro, frutto di una relazione avvenuta vent’anni prima durante la Repubblica Romana. Colombo, preso in contropiede dalla rivelazione, entra in crisi. Dopo un’iniziale rifiuto, alla fine cede alle richieste della nobildonna: fa evadere Cesare Costae lo nasconde in casa sua, grazie all’aiuto di Don Marino, il sovrintendente del carcere, che strappa a Colombo la promessa di una sua raccomandazione per diventare cardinale. Ma Cesare, beffando la sorveglianza di Serafino, l’anziano perpetuo di Colombo, scappa dalla casa del monsignore e fa perdere le sue tracce.



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12 Commenti dei lettori »

1. Marco89 ha scritto:

8 aprile 2013 alle 12:54

Approfitto di questo post per fare una domanda, forse da stupido o da ritardato, ma a cui non riesco darmi una risposta precisa.
Dunque…la Sipra ha venduto le pubblicità per questa fiction con lo scopo di totalizzare quello share…ma se quello share non si realizza che accade? Cioè chi va in perdita? Può sembrare una domanda sciocca…



2. Davide Maggio ha scritto:

8 aprile 2013 alle 12:58

Marco89: no, non è sciocca. Nei periodi di garanzia le concessionarie garantiscono, per l’appunto, un determinato risultato. Se non si raggiunge, si recupera la pubblicità o c’è (ma non accade quasi mai) una parziale restituzione degli investimenti.



3. Marco89 ha scritto:

8 aprile 2013 alle 13:04

Ah, ho capito Davide. Ti ringrazio molto per la risposta, gentile veramente.



4. Davide Maggio ha scritto:

8 aprile 2013 alle 13:07

A te!



5. Nina ha scritto:

8 aprile 2013 alle 13:08

Penso che sarà un successo, visto anche il continuo martellamento sul nuovo papa.



6. Marco89 ha scritto:

8 aprile 2013 alle 13:10

Nina anch’ io penso che farà numeri bulgari. Pure la via crucis col nuovo Papa, il venerdì santo, è volata quando in tv negli ultimi anni non faceva chissà che cifra. Non capisco il motivo sinceramente, ma è così. Poi Proietti è un attore straordinario secondo me.



7. PierVivaCanale5 ha scritto:

8 aprile 2013 alle 13:40

io penso sui 9 o 10 milioni.proietti è un mostro sacro della tv,cinema e teatro



8. Master ha scritto:

8 aprile 2013 alle 15:09

Quindi, in sostanza , se uno non raggiunge l’ascolto prefissato, devono regalare pubblicità gratis ?



9. Davide Maggio ha scritto:

8 aprile 2013 alle 15:10

Master: normalmente è cosi’. Si recupera.



10. MisterGrr ha scritto:

8 aprile 2013 alle 15:18

Se non fa il 30% ci arriverà molto, molto vicino.



11. benedetto ha scritto:

8 aprile 2013 alle 16:04

Penso fará un 27% assicurato



12. dok188 ha scritto:

8 aprile 2013 alle 20:04

Secondo me si sono spinti troppo oltre, 9-10mln sono troppi, io credo vicino agli 8 mln visto la mancanza di concorrenza. Per lo share credo a un 27-28



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