La nostra non è una tv diseducativa. O almeno, non è tra le peggiori in tal senso. Piuttosto, siamo noi italiani alquanto esigenti, talvolta persino esagerati, al punto da mal sopportare la spettacolarizzazione del bambino sotto l’occhio della telecamera (fatta eccezione per Lo Zecchino d’Oro, ovviamente). Li vediamo ridere (a Chi ha incastrato Peter Pan?), soprattutto cantare (a Ti lascio una Canzone e Io Canto) e prossimamente persino cucinare (a MasterChef Italia Junior); e il risultato è sempre lo stesso: associazioni che insorgono, genitori che protestano, spettatori che accusano.
E se li facessimo partecipare ad un reality show sul paranormale, cosa succederebbe? Se partissero i casting alla ricerca di bambini “posseduti” dagli spiriti, a quale grado di intolleranza si scatenerà l’inevitabile terremoto? In Italia, per il momento (e per fortuna?), tutto tace. Ma in America no: al via a fine anno su Bio Channel The Ghost Inside My Child.
Si tratta, per l’appunto, di un reality che dà spazio a giovanissimi con memoria di vite passate, chiamati a far luce e chiarezza sui fenomeni di reincarnazione che hanno “minato” la loro infanzia. Fenomeni che è giusto ignorare oppure approfondire? I produttori Joke Fincioen e Biagio Messina (sposati l’una con l’atro) hanno optato convinti per la seconda opzione:
“Questi bambini sono attraversati da qualcosa e cercano di capire che cosa sia – ha spiegato Messina ad Huffington Post – Nello show il bambino parlerà delle sue diverse vite e noi cercheremo di far chiarezza, di capire se l’esperienza è realmente successa oppure no”.
Già registrata la puntata pilota e aperti nuovi casting, gli Stati Uniti si apprestano ad abbracciare (con polemiche) la prima edizione di The Ghost Inside My Child. Il Belpaese avrà ancora il coraggio di prendere spunto da idee a stelle e strisce?
1. Luigi ha scritto:
27 marzo 2013 alle 12:26