Dopo il successo della prima stagione, era stato subito annunciato che la famiglia Rengoni di Una Grande Famiglia avrebbe avuto un futuro su Rai 1 e così eccoci arrivati al momento dell’inizio delle riprese per la seconda stagione. Li abbiamo lasciati durante una cena di famiglia, all’improvviso interrotta dal ritorno di Edoardo Rengoni, Alessandro Gassman, il rampollo della famiglia che tutti credevano ormai morto.
Il titolo della fiction, uno di quelli da saga a stampo matriarcale tipicamente italiana, dove è il padre che fa i soldi ma in realtà la madre è quella che comanda, non delude le aspettative. Rischio di fallimento, impicci sentimentali, rapporti di famiglia complicati, omosessualità, religione, trame segrete, morti apparenti. Gli ingredienti per coinvolgere il pubblico non sono mancati. E infatti il pubblico è stato coinvolto, dalla prima all’ultima battuta, quella pronunciata da Gassman “Eravamo in pericolo, forse lo siamo ancora” che apre lo scenario della nuova stagione.
Il taglio della fiction, nel contesto della serialità di Rai 1, si è distinta per i dialoghi ben strutturati e una buona delineazione del carattere dei personaggi. Nel complesso, a parte qualche caduta in un’atmosfera eccessivamente da spionaggio, le telefonate dell’anziana segretaria Serafina all’uomo misterioso sfiorano il surreale, la fiction è coinvolgente e rappresenta un divertente spaccato di una famiglia italiana alto borghese. L’ispirazione ricevuta dalla serie tv americana Brothers & Sisters è evidente in più di una dinamica, ma perdonabile perchè, in un certo senso, è come se fosse dichiarata. Eleonora Rengoni, detta Nora, ha lo stesso nome di Sally Field, madre dei suddetti brothers and sisters. Rispetto alla cugina americana, in Una Grande Famiglia manca l’immersione nel contesto socio politico, passo a cui i prodotti italiani non sono ancora pronti.
1. Marco89 ha scritto:
25 marzo 2013 alle 20:26