9 a Avanti un altro. Se lo scorso anno era la novità, quest’anno il one man quiz di Paolo Bonolis si conferma con risultati ugualmente sorprendenti. Il segreto, oltre alle professionalità messe in campo, è quello di aver scelto di non scimmiottare, o quanto meno porsi sulla stessa scia del competitor dando una reale alternativa al telespettatore. Con buona pace di Carlo Conti e di zio Gerry.
8 a 4 Marzo. L’omaggio televisivo a Lucio Dalla è stato seguito da oltre 6 milioni di italiani, a riprova dell’affetto del pubblico nei confronti dell’indimenticato cantautore bolognese e del fatto che quando si organizza un evento degno di questo nome, con ospiti prestigiosi e che si mettono in gioco, l’auditel non tradisce mai.
7 a The Voice of Italy. Il debutto del nuovo talent di Rai2 supera la (prima) prova auditel e quella dei contenuti. Lo show, seppur con qualche difettuccio, appassiona ed è coinvolgente.
5 all’ospitata di Maria de Filippi a Che tempo che fa. L’atteso sbarco di quella che Aldo Grasso definisce “burattinaia dei poveri cristi” nel tempio del radical chic si consuma in una chiacchierata di cose già sentite con un Fazio più banale del solito.
5 al doppiaggio di 2 Broke Girl$. La serie di successo negli Usa, mandata in onda da Italia 1 con l’ottimo traino de Le iene (ma pur sempre a mezzanotte e mezza), è svilita da un pessimo doppiaggio.
4 a Luca Argentero, giurato di Amici 12. La scelta di Maria de Filippi potrebbe fare anche bene agli ascolti però poi deve stare attenta a lamentarsi del fatto che il suo talent abbia meno credito e considerazione di X Factor.
3 a Il Clan dei Camorristi. Doveva essere una miniserie evento e, in effetti, possedeva tutte le carte in regola per mantenere le ambiziose promesse: dalla tematica mafiosa, che da sempre suscita interesse, ad un cast di livello in cui spicca Stefano Accorsi. Ma invece l’ultima creatura Taodue si deve accontentare di ascolti mediocri, malgrado una concorrenza poco ostica.
2 al nuovo doppiaggio dei Simpson. Al di là di chi siano le colpe, assistere dopo 23 stagioni ad un cambiamento delle voci di due protagonisti principali è quanto meno destabilizzante.
1 al “trattamento da cani” riservato dalla Rai a Rex. Come se non bastassero i ritardi nella messa in onda, Viale Mazzini decide di tagliare i primi di episodi della quarta stagione in cui il Commissario, interpretato da Kaspar Capparoni, usciva tragicamente di scena.
0 al grillino presentato come un attivista a Pomeriggio Cinque. Non è la prima volta che il programma di Canale 5 è protagonista di episodi discutibili che, in questo caso, vanno indirettamente ad avvalorare la discutibile opinione di Grillo sulle televisioni.
1. Schattol89 ha scritto:
11 marzo 2013 alle 15:35