Uno dei più grandi studi d’Europa, uno sforzo produttivo record per una rete cadetta e un cast di nomi altisonanti dello spettacolo nostrano. Il debutto di The Voice of Italy, previsto per giovedì 7 marzo su Rai2, è imminente e cresce l’attesa attorno al formato, presentato alla stampa oggi a Milano.
Il direttore di Rai2, Angelo Teodoli, pur glissando ogni previsione d’ascolto, si dice fiducioso e convinto che – oltre ad essere eticamente più importante – sarà all’altezza di Isola dei Famosi e X Factor, i programmi di Rai2 che l’hanno preceduto e hanno in qualche modo cambiato la televisione. Parimenti The Voice sarà la produzione attorno alla quale ricostruire la rete. Alla guida del talent troviamo Fabio Troiano che, però, confessa di tremare alla parola conduttore e per questo preferisce definirsi commentatore a bordo campo. L’attore sarà affiancato per la parte web da Carolina di Domenico. L’ex vj, durante le sei puntate live, risponderà, insieme ai cantanti, alle domande più interessanti degli internauti direttamente da una web room presente in studio.
Caratteristica fondamentale di The Voice – come suggerisce lo stesso titolo – è che conta solo la voce. Per il coach Piero Pelù il programma non è un talent ma è un programma musicale (e rivoluzionario) dedicato alle qualità vocali. Anche il collega Riccardo Cocciante ne è entusiasta e a proposito confessa che questo è l’unico show al quale avrebbe potuto prendere parte all’inizio della sua carriera, visto il suo aspetto fisico. Raffaella Carrà concorda, pur tuttavia rimarcando che in una seconda fase il suo obiettivo sarà quello di insegnare ai suoi artisti come stare sul palco e comunicare. Per la signora del Tuca Tuca, l’ideatore del format John de Mol si “è rifatto dopo aver inventato il Grande Fratello“, mentre rivela che The Voice era nel suo destino. L’invito a far parte del quartetto di coach è arrivato di ritorno da un viaggio in Spagna in cui, spinta dall’entusiasmo generale, aveva visto La Voz rimanendone piacevolmente colpita.
La coach più giovane, Noemi, non sente il peso dell’inesperienza, si sente accettata dagli altri colleghi e scherza dicendo che “i coach se la sono data ma con classe“. Gianmarco Mazzi, direttore artistico e autore, spiega che è stata scelta perché in pochi anni ha saputo costruire una carriera importante al di là della sua precedente esperienza televisiva.
The Voice: le grandi ambizioni e i proclami saranno ripagati dal pubblico?
1. Matto ha scritto:
5 marzo 2013 alle 18:10