“All’inizio, quando me l’ha chiesto Fabio, io pensavo di fare il comico come faccio di solito, poi lui mi ha detto no, devi presentare con me, io voglio che tu presenti con me! E questa cosa qua mi ha fatto all’inizio un grande piacere, perché comunque ti senti figa, però poi ti chiedi sarò capace? Toccherà vedere se sono in grado di…”.
Una curiosamente emozionata e timida Luciana Littizzetto commenta così, durante una videochat del Tg1, la “chiamata” alla conduzione della 63esima edizione del Festival di Sanremo che da martedì sera la vedrà al fianco di Fabio Fazio. La Littizzetto è composta, abbandona le acrobazie consumate sulla scrivania di Che tempo che fa, ha i capelli in ordine, due vistosi orecchini presi in prestito dal beauty case di Moira Orfei e palesa una certa emozione in grado di svelare una Luciana umana, ansiosa per il debutto in un ruolo che non le è proprio ma anche divertita dalle prove estenuanti e dai cerimoniali che la vedono protagonista ormai da settimane in quel dell’Ariston.
“Non ho mai provato tanti vestiti così nella mia vita, sono veramente sfinita!” – scherza la Littizzetto ricordando i nomi dei giovani stilisti semi-sconosciuti che la vestiranno nel corso delle serate e confermando il ritorno a Che tempo che fa a Festival concluso.
La promessa è quella di una maggiore interazione con gli ospiti che calcheranno il palco dell’Ariston a cominciare da Carla Bruni, passando per una canzoncina intonata insieme a Fazio che “è una vera schifezza” e finendo con un balletto improvvisato pur precisando che “io ballo come la De Filippi quindi non aspettatevi chissà che cosa”.
E con le vallette Bar Rafaeli e Bianca Balti, come si comporterà la Lucianina nazionale? “Non è che queste sono qui e stanno, vengono e passano come delle meteore o delle stelle cadenti. Ci saranno, sono bellissime, ma mi spiace per loro che dovranno vedere Fazio!“. E a proposito del conduttore precisa: “sono la sua parte trasgressiva, che comunque Fabio c’ha, e infatti sul palco alle prove fa anche delle imitazioni e io dico: ma perché non le fai? Fa ridere!”.
Scopriamo la Littizzetto diplomata in pianoforte, che utilizza Mozart come calmante, che educa i figli in maniera intransigente e che ascolta musica italiana preferendo Samuele Bersani e Daniele Silvestri. “Per me il Festival è un come un parto: io non ho mai partorito, però ho la sensazione che le donne a due giorni dal parto siano agitatissime, poi partoriscono ed è anche un’emozione, una liberazione, ma se ne dimenticano. Per me Sanremo è un po’ così”.
1. WHITE-difensore-di-vieniviaconme ha scritto:
10 febbraio 2013 alle 21:29