Siamo d’accordo. Quelli di Sky vincerebbero la medaglia al valor televisivo per aver strenuamente combattuto su tutti i canali, per non essersi arresi al nemico, nemmeno se santo, e per non aver deposto la programmazione. La vincerebbero, se esistesse.
Con questa consapevolezza, lo spot che, in 32 secondi, passa dalla contrita atmosfera di una pubblicità progresso alla veemenza della scena finale dell’ultimo dei Mohicani e rivendica i meriti di Sky che non si arrende al Festival di Sanremo 2013 e mantiene la sua programmazione, perde di impatto mediatico. Anche perché la vorremmo vedere l’interruzione della messa in onda della Champions League o della Serie A. I tifosi troverebbero 1001 modi per utilizzare i decoder e nessuno di essi sarebbe ispirato dai principi della pace e della fratellanza.
Oltretutto, come spesso viene ripetuto in ambiente Sky, il valore degli ascolti non è assoluto. Ci sono le repliche, le repliche delle repliche e poi esiste quella geniale invenzione, quella di cui nessuno dei volti Sky può fare a meno (compreso Bruno Barbieri, che però vive a Londra): il My Sky. Praticamente, si preme il tasto R del telecomando per registrare una serie tv, un film o un programma e poi … si guarda Sanremo. L’abbonato Sky d’altronde è fedele. Lo è nonostante l‘ennesima replica pomeridiana di Una mamma per amica o la programmazione estiva quando il telespettatore ha la speranza di vedere qualcosa di nuovo solo se gli hanno cancellato la memoria. Evitare di mettere ulteriormente alla prova questa fedeltà, interrompendo la programmazione durante Sanremo 2013, attiene dunque più alla sfera della saggezza che a quella dell’eroismo.
Lo spot si apre con un‘immagine dell’Ariston illuminato stile camera ardente. “C’è una settimana durante la quale…“, è l’inizio parlato. E là ci aspettiamo che ci comunichino i dati di una qualche ricerca scientifica sugli italiani che prendono il mal di gola durante una settimana di freddo particolarmente intenso ed esorta all’uso della sciarpa, che altrimenti non riescono a cantare. E invece no, “è la settimana in cui la televisione italiana si concentra su un solo canale e gli altri… si spengono”. Tutti tranne quelli di Sky, gli eroi del palinsesto. Quindi, mercoledì 13 febbraio vi aspettiamo pronti davanti ai dati auditel, per vedere chi riuscirà a superare la soglia del “qua…” di share. Rai 1, il quaranta, Sky Uno, il quattro, con lo zero virgola prima.
D’altronde Sanremo è Sanremo, ma Sky è Sky, Per chiarezza e per non lasciarvi alcun dubbio, visto che ci siamo, vi confermiamo anche che DM è DM. Adesso che “chi è chi” è pacifico, continuiamo a lavorare.
Ecco lo spot:
1. sara881 ha scritto:
9 febbraio 2013 alle 12:36